Salute mentale, una legge nuova in una cultura vecchia.

Josè Mannu introduce il tema del convegno, spiegando che cosa si intende per legge ancora nuova in una cultura vecchia. La 180 è una legge ancora nuova perché è decaduta subito, confluendo solo un mese dopo la sua promulgazione nella riforma sanitaria 833 con cui fu istituito il SSN e perché in questo modo il tema della salute mentale divenne competenza del ministero della Salute, mentre prima i manicomi venivano gestiti a livello provinciale. E’ nuova e per certi versi federalista nonché innovativa perché è una legge quadro che definisce il trattamento volontario e obbligatorio demandando l’organizzazione alle Regioni.
Dall’altra parte, invece, abbiamo una cultura vecchia che deve fare conti con il cosiddetto stigma sociale, che riguarda il disagio psichico ad ampio raggio, interessando anche disturbi più “lievi” come fobie o depressioni. E’ una stigma difficile da estirpare, profondo e radicato, tanto da coinvolgere anche gli stessi operatori, e ampiamente cavalcato dai media, come sta accadendo negli ultimi tempi rispetto alla violenza legata al disturbo mentale, che manipolano così l’opinione pubblica. Il problema riguarda soprattutto l’incapacità dei servizi di incidere in maniera importante nell’ambito sociale, manca il loro contatto con i cittadini. In realtà dal punto di vista del singolo servizio in Italia esistono delle eccellenze, il problema è di tipo organizzativo.