Per un futuro a emissioni zero.

Alberto Fiorillo concorda sulla possibilità di implementare l’uso dell’auto elettrica all’interno però di un ragionamento complessivo sulla mobilità urbana, e sul fatto che sia un problema a due gambe, legato alla volontà sia dell’industria dell’auto che della PA. Ma in Italia purtroppo, mentre Parigi annuncia un car sharing completamente elettrico, le amministrazioni locali sono in grave ritardo sul tema, mentre la PA centrale va, sulle tematiche ambientali in generale, a corrente alternata. La realtà è che nonostante annunci mediatico-politici continui sull’avvento dell’auto elettrica, essa non ha finora rappresentato in Italia una scommessa strategica. Secondo Fiorillo, prima di puntare ad un parco auto completamente elettrico da qui al 2020, obiettivo su cui concorda, è necessario un abbattimento del traffico stesso e quindi del numero di autovetture.
La mobilità elettrica assume invece un ruolo decisivo rispetto al problema infrastrutturale, a patto di una riorganizzazione complessiva, considerando il ritardo abissale in cui versa il nostro paese. La sua città ideale comprende una fascia senza auto di proprietà, sostituita per chi ha necessità dal trasporto pubblico o dal car sharing evoluto. Ed un esempio esiste già: Venezia. Mentre alle auto elettriche dovrebbe essere riservata la fascia esterna.