La riforma Brunetta e la sanità: il punto di vista del CIMO-ASMD

“Se da dieci anni un sistema non funziona, evidentemente c’è qualcosa di sbagliato alla base”. Esordisce così Riccardo Cassi, Presidente nazionale di CIMO – ASMD (Coordinamento Italiano dei Medici Ospedalieri – Associazione Sindacale dei Medici Dirigenti), il quale mette l’accento sul meccanismo degli incarichi che, secondo lui, non è adatto a riconoscere il lavoro del professionista nel settore medico, perché una volta affidato un incarico questo diviene un ruolo organizzativo e non più professionale. Rispetto agli stessi criteri di valutazione, secondo Cassi solo uno è veramente tecnico, mentre gli altri sono tutti organizzativi, per cui l’azienda non ha uno strumento che misuri la professionalità dei medici e del personale in genere, e questo è un grosso handicap per un’azienda che deve produrre salute. La proposta è quella di ripensare una carriera professionale in cui chi ricopre il ruolo di direttore di struttura complessa ritorni anche ad avere un ruolo di riferimento come professionista, perché senza leadership professionale i suoi sottoposti non lo seguono. Si hanno due anni a disposizione per intervenire a monte, conclude Cassi, in quanto ci si gioca il futuro.