La riforma Brunetta e la sanità: il punto di vista della Cgil

Cecilia Taranto esprime nel suo intervento il dissenso della Cgil sulla riforma Brunetta e sul blocco dei contratti nazionali. La rappresentante del comparto Funzione Pubblica del sindacato rileva, infatti, una distanza problematica tra le necessità evocate e tradotte in esperienze importanti, nel tentativo di avviare un confronto con i professional, e quanto realizzato dal governo. Per la Cgil occorre un nuovo equilibrio dell’intero comparto sanitario, con una revisione del modello organizzativo ed un investimento sulle professioni sanitarie che è determinante, ma a partire da bisogni della salute ed accompagnando l’innovazione con le  necessarie risorse economiche. Si tratta di una partita in cui si cammina insieme e che rappresenta la difesa dello stesso stato sociale, della qualità di un Servizio Sanitario Nazionale che ha prodotto risultati eccezionali e su cui, sottolinea Taranto, non si può tornare indietro.
In particolare Taranto esprime la percezione che si stiano valorizzando più gli aspetti gestionali che le specializzazioni e, in generale, l’inapplicabilità della Brunetta nel comparto della sanità, dove, ancor meno che in altri settori,  il lavoratore non è una monade, per cui appare irragionevole un sistema che gerarchizza e che attribuisce al dirigente la valutazione del singolo aldilà del lavoro di equipe.