La riforma Brunetta e la sanità: il punto di vista della Cisl

La riforma Brunetta tenta di ottimizzare il servizio pubblico, sburocratizzandolo e rendendolo più vicino ai bisogni dei cittadini, con il comparto sanitario a fare da punta avanzata della sperimentazione in quanto il diritto alla salute è un bisogno primario. Ne è convinta Daniela Volpato, rappresentante della sezione Funzione Pubblica della Cisl, che sottolinea come l’evoluzione dei modelli organizzativi sia molto più impellente nella sanità che in altri comparti. Dopo l’applicazione di alcune riforme, l’evoluzione del sistema del welfare e del federalismo, e le molte buone pratiche presenti nelle Regioni, ora si tratta di capire come incrociare la responsabilità ed autonomia del singolo con un modello organizzativo che ha come obiettivo prioritario la presa in carico del cittadino, secondo un obiettivo di spesa coerente.  

Sul fronte della contrattazione si tratta in particolare di trovare uno strumento non rigido di carriera,  che sia un sistema mobile di riconoscimenti incrociati tra la certificazione dei servizi erogati e la competenza specifica professionale, con un tentativo di sperimentazione nelle regioni, dato che non esiste una ricetta unica.