La digitalizzazione di documenti appartenenti a fondi antichi e rari delle biblioteche, oltre a svolgere un’apprezzabile funzione di salvaguardia del patrimonio bibliografico – spesso danneggiato non solo dall’incuria e insalubrità degli ambienti di conservazione, specie nelle piccole biblioteche civiche, ma anche dalla superficialità con la quale l’utenza si relaziona al documento – offre una non trascurabile occasione di promozione della biblioteca e del suo patrimonio. Attraverso la facilità di diffusione del documento elettronico, si può finalmente mostrare quanto altrimenti destinato agli armadi.
La relazione ha ad oggetto l’esperienza compiuta nella biblioteca civica di Isernia con la messa a disposizione tramite opac del fondo “periodici locali”, che raccoglie testate isernine e molisane del primo novecento.