Innovazione sociale made in Italy. Report dal Tavolo Scienza e società

Stefano Ciccone presenta le indicazioni e gli spunti emersi dal Tavolo Scienza e Società, in cui i relatori intervenuti hanno lavorato attorno al tema “Scienza, società e innovazione sociale”, posizionato come segue: “L’approccio dell’innovazione sociale incontra in questo campo un ostacolo rappresentato dalla complessità dei problemi riguardanti il progresso scientifico e dalla necessità di una alfabetizzazione minima per comprenderne, linguaggi, implicazioni e metodi. La costruzione di una comunicazione corretta e  di una cultura capace di cogliere la dimensione complessa della produzione della conoscenza scientifica, della tecnologia e della relazione tra questi processi e la società è condizione per un governo democratico dell’innovazione tecnologica. La valenza complessa dell’attività di comunicazione scientifica emerge con più forza a fronte di innovazioni quali quelle in campo biotecnologico e derivanti dalla crescita della capacità manipolativa dei processi biologici, della riproduzione. Ma non ci si può fermare alla divulgazione.  È innanzitutto necessario riconoscere la natura sociale di tutti i processi innovativi e  di costruzione della conoscenza scientifica. Non esiste una razionalità scientifica che guidi autonomamente i processi innovativi senza fare i conti con vincoli e opportunità di natura sociale, economica, istituzionale, culturale. Il rapporto tra comunità scientifica e innovazione sociale non è però scontato. In questo contesto è possibile e necessario ripensare gli attori coinvolti e la committenza: può il privato sociale, le rete di iniziative economiche e sociali di solidarietà generare domande di valorizzazione dei risultati della ricerca?   Ma non si tratta solo di esprimere nuove domande al mondo della ricerca piuttosto di valorizzare le esperienze e le sperimentazioni sociali in grado di generare nuovi approcci, nuove soluzioni, nuovi linguaggi, nuovi usi della tecnologia. È anche possibile riconoscere e valorizzare “nuovi modi di fare scienza” che si sviluppano nella comunità scientifica in base a metodologie cooperative e interdisciplinari”.