Presentazione del Programma “Filiere agricole in Oromia” realizzato in Etiopia

Sostenere le istituzioni locali e le organizzazioni dei produttori per rispondere alle nuove sfide poste dal mercato è l’obiettivo del progetto promosso dalla Cooperazione Italiana con l’assistenza tecnica dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare (IAO), nella zona del Bale, regione Oromia. Tutte le istituzioni pubbliche interessate stanno operando per nuovi compiti di indirizzo strategico e la fornitura di migliorati servizi (in linea con la Dichiarazione di Parigi, 2005, e Accra, 2008).
La filiera Grano Duro mira a un livello produttivo di circa 500mila quintali entro i prossimi 5 anni. Il grano duro e’ stato coltivato per millenni in Etiopia, ma e’ stato soppiantato completamente dal grano tenero. Il consumo di pasta sta esplodendo nel Paese e l’industria locale deve ricorrere alla importazione della sua materia prima. Gli ottimi risultati del primo anno (circa seimila quintali) garantiscono la qualità domandata dall’industria: nei neo-introdotti contratti di fornitura tra tutte le 15 cooperative agricole (circa 10mila soci) e l’industria della pasta è stato stabilito un “premio di qualità” proporzionato al contenuto proteico. E’ questo solo il primo passo verso la stipula di accordi di pre-coltivazione tra le cooperative e le industrie (per stimati trentamila quintali nella prossima campagna).
Entusiasmanti risultati sono stati raggiunti anche nella filiera Caffe’ di Foresta, che coinvolge circa 5mila agricoltori in 12 cooperative agricole. La qualità ottenuta con i nuovi metodi di post-raccolta, introdotti in collaborazione con Slow Food, ha fatto realizzare agli agricoltori aumenti del prezzo fino al 66%. Prossimi passi saranno la ulteriore estensione delle metodologie introdotte, ed il sostegno all’immagazzinamento e commercializzazione del prodotto.