Previdenza complementare: avviare una campagna d’informazione previdenziale – Diversificazione del rischio

Oggi è sempre più difficile sostenere l’adesione ai fondi pensione. Le crisi finanziarie di questi anni hanno ulteriormente frenato l’affermazione del 2° pilastro. Eppure, la crisi del debito “sovrano” e l’ennesimo recente intervento sulla previdenza obbligatoria che realizza da una parte la sostenibilità del sistema previdenziale lasciando però inalterata la necessità del 2° pilastro, dovrebbero spingere i lavoratori a “diversificare il rischio” aderendo alla previdenza complementare. L’adesione alla previdenza complementare potrebbe rappresentare, in tempo di crisi,  una valida diversificazione del rischio connesso agli investimenti delle risorse destinate al risparmio e agli investimenti. I lavoratori non ne sono del tutto consapevoli e inoltre sembra non siano in grado di assumere le conseguenti iniziative.
Per poter fare le scelte giuste  emerge sempre di più il bisogno di informare i lavoratori, ma in generale i cittadini, in materia finanziaria e previdenziale: la pensione ormai si “costruisce” con un percorso che va seguito durante le varie fasi della vita lavorativa e non. La pensione dovrà essere il risultato di due montanti: quello di 1° e quello di 2° pilastro in un’ottica di prestazione “globale”.
Il comma 29 dell’art 24 della legge n 214 del 2011 ha previsto che il Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali elabori annualmente un programma coordinato di iniziative di informazione e di educazione previdenziale. In questa attività, oltre alla Covip, devono essere coinvolti gli enti gestori di previdenza obbligatoria, i fondi pensione, i datori di lavoro e le OO.SS. I programmi devono essere tesi a diffondere la consapevolezza, in particolare tra le giovani generazioni, della necessità dell’accantonamento di risorse a fini previdenziali, in funzione dell’assolvimento del disposto dell’art. 38 della Costituzione.
L’iniziativa presso il FORUM PA potrebbe quindi rappresentare una sorta di laboratorio per la definizione degli obiettivi del programma di educazione previdenziale e informazione previsto dalla legge, invitando i principali protagonisti della previdenza complementare a dare il proprio contributo per l’elaborazione del predetto piano.