Relazione a cura di Sara Bedin

L’attuale e prospettico scenario di insufficienza di risorse finanziarie e di vincoli di bilancio, rende totalmente insostenibile, tanto più in un contesto globale di innovazione, l’impianto politico degli anni passati fondato su modelli di intervento lineari basati sul finanziamento diretto dell’offerta di innovazione e sul trasferimento tecnologico e quindi non armonizzati sostanzialmente e temporalmente con la domanda. A livello comunitario viene evidenziato come vi sia uno spazio di intervento della politica sul fronte della domanda non ancora sfruttato e che è urgente presidiare con azioni capillari finalizzate a promuovere la ricettività di soluzioni innovative nei mercati in cui il settore pubblico è un committente importante.

Si delinea un nuovo e sfidante ruolo attivo del soggetto pubblico, non più come finanziatore dei progetti di innovazione, ma come “acquirente intelligente” di innovazione orientata alla risoluzione di questioni concrete che interessano la società, come creatore di nuovi mercati per prodotti innovativi, come facilitatore dei processi innovativi e, infine, come co-innovatore con il settore privato in quei settori chiave nei quali svolge un ruolo centrale, con il fine ultimo di garantire alla collettività servizi pubblici ed esperienze di fruizione del bene pubblico sostenibili e di elevata qualità. La chiave di volta  per il conseguimento di risultati utili sta nella progettazione di efficaci procedure e contratti, idonei a risolvere i profili di “incompletezza” e di “opportunismo contrattuale”, a rendere “effettiva” la concorrenza anche in fase di esecuzione contrattuale (evitando situazioni di blocco del mercato), a massimizzare il value for money lungo tutto il ciclo di vita della soluzione, ad ampliare la base partecipativa (anche con riferimento alle micro e piccole-medie imprese innovative capaci di competere nei mercati globali) e a determinare una  condivisione dei rischi e dei benefici a fronte della convergenza degli obiettivi del committente e dei contractor rispetto alla finalizzazione economica dell’innovazione (successo commerciale).