Antonella Galdi, vicesegretario dell’ANCI, piuttosto che chiedersi “cosa succede in città”, si domanda se “esiste una strategia nazionale”. Perché non è possibile immaginare una programmazione delle Città Metropolitane che non influenzi una programmazione regionale e che non sia a sua volta coordinata all’interno di una più ampia politica nazionale.
Siamo alla vigilia della definizione dei programmi che contribuiranno a disegnare la strategia con la quale il nostro paese affronterà la programmazione per il periodo 2014-2020. E anche il PON-Metro è un’opportunità da non sprecare, uno strumento che quanto più possibile dovrebbe inserirsi in una visione strategica nazionale. Il portafoglio progetti di ogni città metropolitana dovrebbe inserirsi in una visione che sia il più possibile coerente e unitaria.
Viviamo un momento cruciale per il prossimo futuro delle Aree Metropolitane del Paese. Non possiamo rischiare di ridurre queste opportunità a un insieme di interessanti progetti con valenza esclusivamente locale. C’è necessità di definire un’unica visione nazionale, limitando quanto più possibile politiche autoreferenziali e progetti spot. Agevolare il confronto e la contaminazione tra diverse esperienze puntando a creare network e sinergie è il primo passo per poter disegnare una politica nazionale integrata delle città.