La guida della più complessa e importante organizzazione produttiva del paese deve
essere affidata ai migliori dirigenti disponibili. Il rilancio della pubblica amministrazione deve iniziare dalla testa, riformando il sistema di reclutamento, di carriera e misurazione dei risultati, valorizzando il prestigio di chi è chiamato a ruoli di direzione nell’amministrazione della cosa pubblica.
Tre le linee d'azione:
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L'introduzione del ruolo unico per mettere ordine nelle retribuzioni (oggi spesso eccessive, sperequate e caotiche) e per consentire una reale mobilità tra le amministrazioni, con la rotazione degli incarichi.
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Un meccanismo trasparente di attribuzione degli incarichi dirigenziali. Dobbiamo strutturare un sistema trasparente, in cui gli incarichi siano assegnati sulla base di interpelli accessibili all’intero bacino del ruolo, diversamente retribuiti e di natura necessariamente temporanea.
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Un mercato della dirigenza pubblica, aperto al contributo di professionalità provenienti dal privato.
Il meccanismo in vigore, nato dalla felice intuizione di introdurre temporaneamente professionalità di rilievo nel settore pubblico, si è tramutato in molti casi in uno strumento utilizzato in maniera distorta. Va riportato a un uso virtuoso, dando modo all’amministrazione di ricorrere temporaneamente a soggetti che possano apportare significativi benefici all’amministrazione, attraverso una continua e positiva osmosi tra settore pubblico e settore privato.