La geolocalizzazione nella C-sample

I dati territoriali costituiscono l’elemento conoscitivo di base per tutte le politiche per la gestione del territorio. La conoscenza del mondo reale è determinante sia come strumento di sviluppo sia come supporto alle decisioni in campi come le politiche di sicurezza, la protezione civile, la pianificazione territoriale, i trasporti, l’ambiente. Dunque, il dato territoriale non è solamente inteso come supporto cartografico, ma anche come qualsiasi informazione geografica localizzata. Però, questa maggiore esigenza di informazioni territoriali spinge, sempre più, verso l’impiego di nuove tecniche e strategie alternative, che siano capaci di agevolare la produzione tempestiva del dato statistico da una parte, ma di rispondere a livelli soddisfacenti di accuratezza e di qualità, soprattutto alle diverse scale territoriali, anche per piccole aree. A tal proposito, nella nuova strategia censuaria per il Censimento Permanente (Rilevazione Sperimentale), l’Istat ha studiato e sta sperimentando metodi e strumenti per una più accurata geocodifica delle informazioni censuarie (individui, famiglie,…), ovvero l’esatta collocazione delle unità di rilevazione nelle sezioni di censimento. Si è fatto uso sia di software GIS, di fotografie aeree e satellitari della Terra con un dettaglio molto elevato, grafi stradali, ma soprattutto del nascituro ANNCSU. Quest’ultimo, oltre al supporto per la creazione dell’itinerario di sezione, sarà sottoposto a verifica per misurare la sovra/sottocopertura dell’archivio e la corretta geocodifica dei numeri civici.