Verso la Rete Nazionale per la valutazione della PA

Negli ultimi tempi la valutazione si è diffusa nel panorama istituzionale ben oltre la “prima ondata” dei Fondi strutturali europei, che dagli anni ’90 ha avuto il merito di introdurre una pratica del tutto estranea alla cultura politica e amministrativa italiana.

Sul solco di questo cambiamento, il New Public Management è approdato nel nostro ordinamento con il d.lgs. 150/09, il cui merito invece è di aver impattato bruscamente sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni, le quali hanno reagito con livelli di resilienza diversi, a seconda dei contesti e dei comparti.

I primi anni di esperienza della CIVIT – la commissione creata per “governare” il ciclo della performance nelle amministrazioni italiane – hanno disatteso le aspettative, mostrando alcuni grandi limiti, primo fra i quali l’approccio indifferenziato nella definizione di linee guida, modelli e strumenti per tutta la PA.

A soli 3 anni dall’introduzione della norma, questi limiti hanno portato il Legislatore prima a trasformare la CIVIT in ANAC, poi quest’ultima in un’autorità specializzata esclusivamente sull’anticorruzione, fino all’attuale approdo delle competenze in materia di performance presso il Dipartimento della Funzione Pubblica.

Il DFP è oggi finalmente operativo grazie all’istituzione di un ufficio dedicato che, tra le altre cose, indirizza le attività degli OIV (in fase di rinnovamento) e introduce il concetto di Rete Nazionale per la valutazione delle amministrazioni pubbliche, aprendo di fatto la strada per una differenziazione di comparto.

Scuola, Sanità, Università, Ambiente, Giustizia e Enti locali sono solo alcuni dei comparti che dal 2010 prevedono la redazione di documenti di gestione della performance e che hanno avuto sviluppi differenziati, in relazione alle specifiche peculiarità dei propri compiti istituzionali, al loro grado di autonomia, al contesto d’azione (monopolistico o quasi-competitivo), all’adesione a standard o alla partecipazione a network nazionali e internazionali, all’esistenza di Agenzie di valutazione ecc.

La sessione si concentra dunque sul confronto tra alcuni di questi comparti, guardando al possibile sviluppo di una Rete Nazionale capace di contemplare fattori di continuità e di differenziazione, tenendo in considerazione le autonomie (laddove previste) e le visioni, gli approcci e i metodi adottati dagli enti preposti (laddove esistenti) alla valutazione delle performance nei diversi comparti.