Si fa oggi un gran parlare di “trasformare” le città attuali in ”smart” e la cosa è, purtroppo, materialmente impossibile, sia per i costi che risulterebbero insostenibili, sia per la mancanza di cultura “Welfare”.
Diverso è il caso di Kazan’, capitale del Tatarstan, nella Federazione Russa, ove a ovest e a sud della città, si stanno edificando ben due Smart Cities, partendo però dal piano di campagna, cioè “ex novo” e quindi utilizzando una progettualità di concezione.
Dedicandoci, invece, a realtà più piccole, come ad esempio nel caso di Comuni di circa 10.000 abitanti, il tentativo di replicare tali progetti, in modalità “ergonomico correttiva”, potrebbe essere perseguibile.
In più, oltre che “smart”, cioè integrati con i “new media”, potrebbero essere anche “green”, in altri termini ecosostenibile, nel rispetto dell’ambiente.
Ecco allora la proposta “Green Smart City” con un innovativo modello di tipo antropocentrico, che deriva non da studi di fattibilità, ma da reali esperienze vissute.