La città senziente dovrebbe avere coscienza di sé, quindi disporre di tutte le informazioni su un’unica piattaforma in grado di catturarle, gestirle e proporle alla cittadinanza e all’amministrazione. L’86% delle risorse vengono spese per il mantenimento dei sistemi e solo il 14% per i nuovi investimenti: questo sbilanciamento è dovuto sia all’obsolescenza delle infrastrutture ma anche dell’approccio a “silos” con un’eccessiva compartimentazione degli ambiti.