L’Italia è sotto la media europea per quando riguarda l’adozione del Fascicolo sanitario Elettronico (FSE). Siamo undicesimi tra i Paesi con il SSN, e l’83% dei cittadini non ha mai sentito parlare di FSE (rilevazione Doxa, Politecnico di Milano). Un numero ancora superiore, l’88%, non sa se nella propria Regione è attivo e il 95% dei cittadini non ha mai cercato informazioni sul Fascicolo.
Eppure il FSE è più di altre soluzioni eHealth il vero fattore abilitante della Sanità elettronica, in un’ottica di miglioramento delle prestazioni di assistenza e contenimento dei costi. Strumento di aggregazione e condivisione di dati e documenti sanitari del cittadino, generati in maniera continuativa dai vari soggetti del SSN che lo prendono in cura, il fascicolo sanitario elettronico è in grado di fornire una visione globale e unificata dello stato di salute dell’assistito.
Un ruolo strategico riconosciuto prima dal D.L. 179/2012 e poi ampiamente nel corso della Conferenza delle Regioni del 5 agosto 2014, il cui documento “Agire le agende digitali per la crescita, nella programmazione 2014-2020” ha messo nero su bianco come il FSE sia:
- driver per digitalizzare tutti i servizi della PA, sfruttando gli standard di interoperabilità e il modello per usarlo come contenitore di tutte le informazioni che riguardano il cittadino, anziché continuare a produrre decine di fascicoli settoriali;
- driver per lo sviluppo di servizi avanzati pubblici e privati sulle informazioni condivise dal cittadino, comprese tutte le comunicazioni peer to peer medico/paziente;
- driver per innalzare i livelli di sicurezza e di corretta gestione della privacy.
Ad aprile 2015 l’AgID ha rilasciato le Specifiche tecniche per l’interoperabilità tra i sistemi regionali del Fascicolo Sanitario Elettronico, preparate con il supporto di Veneto Lombardia ed Emilia Romagna, che dovrebbero consentire alle Regioni di iniziare a sviluppare i servizi per l’effettiva interoperabilità del FSE.
Parte da qui il dibattito sul tema di uno sviluppo sistematico dell’innovazione digitale in Sanità, che si svilupperà grazie al supporto di rappresentanti del mondo politico, sanitario ed imprenditoriale.