FIASO a FORUM PA 2011

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9 Giugno 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

FIASO, insieme all’azienda farmaceutica Eli Lilly, ha presentato al FORUM PA 2011 un progetto di “Reingegnerizzazione” dei percorsi di diagnosi e di cura nell’ambito della più vasta iniziativa “Innovazione continua in sanità”, con l’obiettivo di accorciare i percorsi diagnostici dei pazienti, ridurre gli errori chirurgici, umanizzare le cure e, soprattutto, gestire in modo ottimale la spesa sanitaria. Il tutto al fine di realizzare una vera e propria comunità di pratica, costituita dai vertici delle aziende sanitarie pubbliche e finalizzate ad “esportare” su più vasta scala le innovazioni sperimentate con successo a livello locale.
Padiglione 7 stand 2B

La scheda di presentazione a cura di FIASO.

“Reingegnerizzare i percorsi di diagnosi e di cura”. Esposto così può sembrare un po’ criptico l’obiettivo del progetto di “Innovazione continua in sanità”, presentato a FORUM PA 2011 dalla FIASO (la Federazione che rappresenta oltre il 60% di Asl e Ospedali) e dall’azienda farmaceutica Eli Lilly. Ma la formula può essere tradotta, molto più concretamente, in accorciamento dei percorsi diagnostici dei pazienti, diagnosi anticipate, riduzione degli errori chirurgici, umanizzazione delle cure, nonché nella gestione ottimale della spesa sanitaria.
Si tratta di progetti che contribuiranno a creare una vera e propria “comunità di pratica”, costituita dai vertici apicali delle aziende sanitarie pubbliche e finalizzata ad “esportare” su più ampia scala le innovazioni, sperimentate con successo negli specifici ambiti territoriali.
Lilly ha utilizzato, nel ridisegnare soprattutto i processi, un nuovo metodo per la sanità, ovvero il metodo “Six Sigma”. Obiettivo: eliminazione di difetti e sprechi, piuttosto che solo miglioramento della prestazione media, con il risultato di ridurre gli errori di processo a 3,4 su un milione.

Sono quattro al momento i progetti già realizzati o in fase avanzata di realizzazione: l’ottimizzazione del percorso di cura dei pazienti oncologici, realizzato con la Asl Cuneo2 , diretta dal Presidente della FIASO Giovanni Monchiero; l’umanizzazione delle cure in oncologia, realizzato con il Policlinico Universitario “Giaccone” di Palermo, diretto da Mario La Rocca; le realizzazione del “carrello chirurgico mono-intervento”, in collaborazione con il Policlinico di Modena, diretto da Stefano Cencetti; la riduzione delle liste d’attesa in radiologia oncologica, in collaborazione con la Asl 3 di Bassano, diretta dal Vice-Presidente FIASO, Valerio Fabio Alberti. Questi ultimi due hanno costituito la base di confronto tra manager sanitari ed universitari nel corso di FORUM PA.
 
Percorso di cura del paziente oncologico
Obiettivo: ottimizzazione del processo di presa in carico del paziente. La direzione generale della Asl Cuneo 2, pur essendosi sempre distinta in Piemonte per gli elevati standard raggiunti nella soddisfazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con questo progetto ha voluto porre la lente di ingrandimento sul percorso che il paziente segue quando viene preso in carico dalle strutture residenziali di vario genere: dimissioni protette, assistenza domiciliare integrata, letti di prossimità ed altro ancora. Il risultato atteso è la riduzione del numero di pazienti “persi” al follow up, obiettivo da conseguire anche con la definizione dei percorsi già al momento della diagnosi.
 
Riduzione liste d’attesa in radiologia oncologica
Obiettivo: affrontare una dei difetti processuali dell’intero Servizio Sanitario Nazionale, riguardanti soprattutto le prestazioni di Ecografia (escluso eco cardio), Tac e Risonanza magnetica. L’ottimizzazione dei processi, con conseguente riduzione delle liste d’attesa, viene realizzata attraverso la creazione di un “cruscotto” in grado di prevedere la domanda e programmare conseguentemente l’offerta.
 
Umanizzazione delle cure in oncologia
Obiettivo: creazione di un gruppo di referenti/facilitatori in grado di formare e attivare il cambiamento dell’organizzazione rispetto alle problematiche dei pazienti oncologici, di quelli “fragili” (soprattutto anziani) e cronici, con particolare attenzione ai pazienti affetti da scompenso e diabete.
 
Realizzazione del carrello chirurgico “mono-intervento”
Numerosi studi internazionali dicono che, nonostante l’innovazione tecnologica, oltre il 30% degli “errori clinici” avviene in sala operatoria, dove in parte attribuibili a un uso non ottimale del carrello chirurgico, nella predisposizione del quale prevale spesso il modello “fai da te”, realizzato intervento per intervento.
 Al Policlinico di Modena, dove il 70% dell’attività chirurgica è in oncologia, ogni dispositivo è dotato del proprio bar-code. Ma questo non è sufficiente a tracciare completamente tutto l’intervento chirurgico e raggiungere così i massimi livelli di qualità e sicurezza. Livelli che invece vengono raggiunti con l’utilizzo del “carrello mono-intervento”, sperimentato da Lilly e Policlinico di Modena con vantaggi anche di natura economica per la conseguente riduzione dei costi di gestione del magazzino. Un esempio di come in sanità qualità ed economicità possano avanzare di pari passo.

 

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