Il futuro del lavoro. L’intervista di Mariano Corso (Partners4Innovation) a InnovaTiVi​​

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28 Giugno 2017

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redazione

L’innovazione tecnologica sta impattando sui sistemi organizzativi aziendali e sullo sviluppo di nuove skill e competenze. Quali le criticità e le opportunità della disruptive innovation?

L’intelligenza artificiale e la robotica aumentano i livelli di produttività, ma anche la perdita dei posti di lavoro. Qualche numero ci è dato dal World Economic Forum: di qui al 2020, per effetto dello sviluppo di queste tecnologie, verranno persi 7,1 milioni di posti di lavoro e se ne svilupperanno nuovi circa 2 milioni. Ci sarà una differenza negativa di 5 milioni di posti di lavoro e rispetto ai quali si dovranno creare nuovi bisogni e nuove skill.
Secondo uno studio del 2016, 62 uomini più ricchi al mondo possiedono la stessa ricchezza della metà della popolazione mondiale che è povera. È necessario un ripensamento etico di quelle che saranno le competenze del futuro da portare sul piano politico.

Abbiamo una pubblica amministrazione non pronta ad affrontare questo tipo di sfida, soffocata dal blocco del turnover, sottodimensionata rispetto ai bisogni, sotto attrezzata dal punto di vista della tecnologia e poco formata. Solo una pubblica amministrazione intelligente può accompagnare la società in questo nuovo equilibrio, essere da una parte il grande fruitore delle tecnologie e dall’altro abilitatore di questa trasformazione a livello sociale. “Sulla qualità della PA si gioca questa sfida epocale”, lo afferma Mariano Corso, direttore scientifico Partners4Innovation.


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