EDITORIALE

​Gli innovatori sognano una PA sostenibile

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Noi che ci sentiamo innovatori sogniamo con tutto il nostro cuore e la nostra intelligenza una PA che non sia solo efficiente, che non sia solo veloce negli adempimenti, che non sia solo digitale, ma che usi velocità, tecnologie e partecipazione per fare la sua parte nel costruire uno sviluppo sociale ed economico sostenibile. Per questo mettiamo al centro del prossimo FORUM PA 2017 i 17 SDGs, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

3 Febbraio 2017

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Carlo Mochi Sismondi @Carlomochisis

Non sapremo mai se “gli androidi sognano pecore elettriche”, come immaginava la fantascienza visionaria di Philip K. Dick, ma sappiamo che noi che ci sentiamo innovatori sogniamo con tutto il nostro cuore, la nostra volontà e la nostra intelligenza una PA che non sia solo efficiente, che non sia solo veloce negli adempimenti, che non sia solo digitale, ma che usi velocità, tecnologie e strumenti di partecipazione e collaborazione per fare la sua parte nel costruire uno sviluppo sociale ed economico sostenibile. Quello dello sviluppo sostenibile non è un sogno di qualche ambientalista fuori dal mondo reale, ma è l’unica prospettiva che, in questo confuso inizio di secolo e di millennio, ci possa restituire valori per cui davvero valga la pena di lottare. Questo sviluppo è ora declinato in obiettivi concreti, i cosiddetti SDGs ossia i Sustainable Development Goals (in italiano Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) che l’Assemblea generale dell’ONU ha individuato come agenda per tutti i Paesi del mondo. Non si parla quindi solo di sostenibilità ambientale, che pure in questo momento in cui depauperiamo le risorse della terra così in fretta sarebbe già un obiettivo macro, ma anche di sostenibilità sociale ed economica che vuol dire lotta alla povertà, alla fame, alle diseguaglianze; lotta per l’istruzione, la salute, la giustizia. Si parla di pace, di coesione sociale, di città vivibili e sostenibili; si parla di partnership e di governance partecipata, perché i grandi obiettivi hanno bisogno di alleanze solide.

Questo sogno, che è insieme speranza e impegno concreto, ci porta a dedicare il prossimo FORUM PA, che si svolgerà nel nuovo spazio congressuale “La Nuvola” dell’Eur a Roma dal 23 al 25 maggio, allo sviluppo sostenibile, agli SDGs e soprattutto al ruolo che le amministrazioni possono e debbono avere nel raggiungerli.

Non è banale porre la riforma della PA in una prospettiva teleologica: vuol dire porre l’accento non tanto sul “cosa fare”, lo abbiamo già detto troppe volte, e neanche solo sul “come farlo”, anche se di manuali c’è sempre bisogno, ma piuttosto sul “perché” dell’innovazione necessaria, sia essa istituzionale, organizzativa o tecnologica.

Poniamo con forza questo tema proprio in un anno che percepiamo come portatore di un bivio tra chi il cambiamento non lo ha mai voluto, che ha ritrovato fiato nei blocchi alla riforma, nell’incertezza della politica, nella carenza strutturale di accompagnamento all’innovazione, fosse anche solo l’uso delle risorse che per questo già ci sono, e un manipolo di innovatori che non si arrende e che insiste perché le norme si trasformino in comportamenti.

Poniamo con forza questo tema e questa visione tanto politica, quanto slegata dalla guerriglia delle nostre fazioni, non da soli, ma in collaborazione con l’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che, animata da quel vulcanico innovatore che è Enrico Giovannini, raccoglie quasi 150 associazioni che a loro volta coprono la quasi totalità delle forze economiche e sociali del Paese e che proprio in quei giorni (dal 22 maggio al 7 giugno) celebrerà il suo festival.

Nelle prossime newsletter vi racconteremo meglio come gli SDGs (abituiamoci a chiamarli così, saremo in compagnia di tutto il mondo) possono essere declinati anche in un’ottica di cambiamento delle amministrazioni e di Italia digitale. Siamo certi che questa nostra visione ci troverà insieme a tutti gli innovatori della PA, siano in grandi o piccole aziende, siano negli Enti locali, o nelle Regioni, o nei Ministeri o negli Enti pubblici. Perché questo è il grande valore di lavorare nelle o per le amministrazioni: se cresce la qualità della PA cresce la qualità della vita dei cittadini e ora sappiamo anche come indirizzare gli sforzi e come misurare i risultati. Stay tuned.

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