Quando parliamo di “Trasparenza statica” ci riferiamo al fatto che le amministrazioni, per legge o per iniziativa personale, rendono pubblici una serie di dati relativi alla propria organizzazione e alle proprie attività, per esempio i dati sui propri dipendenti e i propri bilanci.
Quando parliamo di “Trasparenza dinamica”, di accountability o di total disclosure, facciamo però un passo ulteriore: pensiamo a una trasparenza che non è concessa dall’alto, ma è la sostanza stessa del rapporto di fiducia instaurato tra cittadini, politica, pubblica amministrazione.
L’amministrazione non dà conto soltanto delle spese sostenute, ma soprattutto del rapporto tra spese e benefici: lo stesso euro può essere speso bene o male, può trasformarsi in uno sperpero come in un servizio pubblico migliore. La domanda non è “quanto costa?”, ma “quanto si spende rispetto agli altri e, a parità di spesa, qual è il livello dei servizi?”. La pubblicità di dati e informazioni serve non solo a garantire il controllo controllo sociale sull’operato dell’amministrazione, ma anche a favorire il miglioramento dei servizi offerti e a dare ai cittadini la possibilità di una scelta consapevole.
Se il tema della trasparenza costituisce il “filo rosso” che lega tutti gli approfondimenti di FORUM PA 2013, questo appuntamento sarà l’occasione per soffermarsi in particolare sul livello di accountability delle nostre amministrazioni, anche grazie alla segnalazione delle migliori esperienze emerse da “OpenPA”, l’iniziativa promossa in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma.