Associazione PA Social: la PA crea valore se rende normalità la nuova comunicazione

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La comunicazione riveste sempre più un ruolo fondamentale per la Pubblica Amministrazione. Ecco le azioni presenti e future per migliorare i rapporti con il cittadino

4 Giugno 2019

Associazione PA Social

PA Social è la prima associazione italiana dedicata allo sviluppo della nuova comunicazione,
portata avanti attraverso i social network, le chat e tutti gli strumenti innovativi messi a disposizione dal web.

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Francesco Di Costanzo

Presidente Associazione PA Social, Direttore cittadiniditwitter.it

Foto di freestocks.org su Unsplash (https://unsplash.com/photos/mw6Onwg4frY)


La Pubblica Amministrazione crea valore se riesce ad attivare un rapporto diretto, simmetrico con i cittadini, efficace ed efficiente nei servizi, rendersi sempre più trasparente e accessibile. Se fa sua la nuova comunicazione e la rende normalità.

Ed è questa la mission a cui si dedica PA Social e che ha voluto sottolineare in occasione del Forum PA 2019. La comunicazione (e informazione) pubblica è tornata al centro del dibattito e dobbiamo sfruttare l’occasione per dare ulteriore forza ad un settore decisivo per il rapporto tra settore pubblico e cittadini. Come detto il primo impegno di tutti è accompagnare enti e aziende pubbliche in questo grande passaggio culturale. Per questo come Associazione PA Social continuiamo a mettere in campo una costante attività di divulgazione, sensibilizzazione, scambio di buone pratiche, formazione, ricerca, creazione e consolidamento di una comunità/community dedicata.

Sono molti i punti sui quali lavorare e confrontarsi.

Comunicare con i cittadini

Nell’era digitale, la Pubblica Amministrazione crea valore se dialoga con i cittadini attraverso gli strumenti che essi stessi hanno adottato per primi per comunicare e che frequentano in modo sempre più assiduo: web, social network, chat. I cittadini si aspettano informazione, comunicazione e servizi su web, social e chat, non fanno differenza tra chi fa il lavoro per renderli disponibili; chiedono qualità, efficacia, efficienza.

Le potenzialità della PA

La Pubblica Amministrazione italiana crea valore se prende atto della grande potenzialità che sta esprimendo, in modo diffuso, in questo campo e valorizza il proprio primato a livello internazionale: sono in campo tante bellissime e utilissime esperienze di servizio pubblico. In questo settore siamo i primi e c’è molto interesse da parte degli altri Paesi a seguire un percorso simile, fatto di creazione di una comunità, di allargamento delle prospettive professionali, di condivisione e scambio di buone pratiche, di aggiornamento e formazione costante, di nuovi servizi e informazioni offerti ai cittadini.

Non è un caso se negli ultimi tre anni è stato portato avanti un percorso molto ampio e partecipato di sviluppo della nuova comunicazione in tutto il Paese. Il primo risultato è stato la consapevolezza, ben sapendo che certi cambiamenti sono prima di tutto un passaggio culturale.

Passare dalla quantità alla qualità

La Pubblica amministrazione crea valore se riesce quindi, ora, dopo tante buone pratiche, a volte nate in modo episodico e con molto entusiasmo, a passare dalla quantità alla qualità, e quindi a strutturarsi, organizzarsi, aggiornare le proprie professionalità, farne entrare di nuove. Passare dall’essere sui social media al come starci, con quali linguaggi, quale organizzazione, quali figure professionali, quale dialogo e interazione con i cittadini, come offrire al meglio i servizi e le informazioni, con un forte investimento su formazione e scambio continuo di buone pratiche.

Aggiornare le professioni

La PA crea valore se organizza la propria comunicazione in modo diffuso e crea le condizioni per l’aggiornamento delle professionalità tradizionali e l’ingresso delle nuove professionalità. Sono nate e sempre più richieste nuove figure e opportunità professionali, ci sarà sempre più bisogno di integrare le esistenti.

Il giornalista e il comunicatore pubblico devono imparare a collaborare, a lavorare insieme e ad avere come obiettivo il miglior servizio possibile per il cittadino. Per questo, i nuovi strumenti obbligano ad un lavoro comune, da redazione unica, perché per loro stessa natura toccano e influiscono su varie funzioni e uffici della nostra PA (ufficio stampa, ufficio comunicazione, ufficio relazioni con il pubblico, organizzazione di eventi, trasparenza, comunicazione interna, solo per citarne alcuni).

Come associazione PA Social abbiamo proposto un modello organizzativo per la comunicazione pubblica, presentato proprio al Forum PA, che passi da un nuovo ufficio “Ufficio Comunicazione, Stampa e Servizi al Cittadino”, tenga conto e valorizzi le singole professionalità, ma che abbia una struttura da redazione unica e diffusa. Molte amministrazioni italiane, sia a livello nazionale che locale, stanno applicando il modello, riorganizzando le strutture per offrire un miglior servizio al cittadino e per lavorare meglio al proprio interno.

Riconoscere il valore della comunicazione

La PA crea valore se a sua volta riconosce il valore strategico della comunicazione pubblica e di conseguenza il valore delle persone che la interpretano. Social media manager, strategist, community organizer, visual design, open data, video maker e molte altre. Sono tantissime le nuove professioni legate al web, fondamentali per svolgere un ottimo lavoro di nuova comunicazione al servizio dei cittadini. Occorre avviare percorsi per riconoscere le nuove professionalità e per garantire nuovi ingressi nella PA.

Come PA Social abbiamo chiesto al Ministro Bongiorno di prevedere almeno un 5% di profili di comunicazione e informazione nelle nuove assunzioni che arriveranno nella PA. Tra i risultati raggiunti di questi anni c’è sicuramente l’inserimento storico di un articolo dedicato alla comunicazione e all’informazione all’interno dei quattro contratti nazionali (Statali, Enti Locali, Sanità, Istruzione), così come l’utilizzo dei social network in testi ufficiali con invito alle amministrazioni perché li utilizzino per la comunicazione pubblica o il lavoro in crescita sulle social media policy e il più recente adeguamento specifico per i social sulle normative legate alla privacy. 

Aggiornare le leggi

La PA crea valore e sostenibilità se aggiorna le proprie leggi. Un passaggio decisivo sarebbe un aggiornamento della “150”, che non ha più le caratteristiche per rispondere ai tempi e alle tantissime novità arrivate nel mondo della comunicazione e del giornalismo dal 2000 ad oggi. Una legge “151” che non sia il riferimento di una o poche categorie professionali, ma che parta da un lavoro e da un obiettivo comune coinvolgendo comunicatori, giornalisti, nuove professioni, università. Non basta una legge, non basta un contratto, non basta una riorganizzazione di uffici; servono tutti questi elementi e il lavoro quotidiano (straordinario in molte realtà italiane) di tanti professionisti.

Orientare le risorse

Una PA crea valore se orienta in modo sostenibile le proprie risorse e mette in atto un monitoraggio costante dei propri strumenti, dei propri risultati e delle aspettative dei cittadini. L’Osservatorio nazionale sulla Comunicazione Digitale promosso da PA Social e Istituto Piepoli potrà contribuire in questo senso.

In conclusione, sono cambiati i tempi e indietro non si torna. Basti pensare che oggi chi fa comunicazione e informazione ha bisogno di strumenti, regole, orari, conoscenze,  formazione, linguaggio, condizioni di lavoro completamente diversi da quelli utilizzati ieri. Oggi uno smartphone è uno strumento più importante di una scrivania e di un computer.

Se la PA si sintonizza con la comunicazione contemporanea sarà migliore e funzionerà di più. Se la PA parla come i cittadini – senza perdere ovviamente il proprio ruolo responsabile e istituzionale – sicuramente otterrà risultati positivi e soprattutto intercetterà molte più persone, cui fare arrivare i servizi pubblici a loro dedicati.

Tutte queste cose fanno parte della crescita del settore pubblico. L’obiettivo è continuare su questa strada e proseguire un percorso di innovazione.

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