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Progettare interventi SmartCities con la Activity Theory
L’Activity Theory è un modello utilizzato nell'ambito della ricerca organizzativa, che consente di individuare e risolvere i problemi generati dalle interrelazioni tra i vari elementi all’interno di un sistema socio-tecnico complesso, inteso come "sistema di attività".
Il modello può essere efficacemente utilizzato per sviluppare interventi in ambito Smartcities, ad esempio nella progettazione e sviluppo di App, che mettano in connessione obiettivi e outcome di una Amministrazione Pubblica, tenendo conto di un ampio insieme di variabili che non sono solo quelle tecnologiche ma anche sociali, della comunità a cui si fa riferimento. Corrado Petrucco e Cinzia Ferranti mostrano un’applicazione concreta del modello così come è stata sviluppata all'interno del Master per l'innovazione nella PA "Cloud Learning – 2015" dell’Università di Padova
Progettazione di innovazione sociale sui territori e Startup
ASVI Social Change ha fortemente contribuito ad introdurre la ‘Social Innovation’ in Europa, ed è impegnata a ‘disseminarla’ anche sul versante operativo della progettazione. Quali sono le logiche dell’innovazione sociale applicate alla progettazione? In che modo costruire un progetto classificabile come ‘social innovation’, quali sono i ‘drivers’ di co-progettazione? Oltre gli approcci ‘top down’ e ‘bottom up’: come far si che la ‘co-progettazione’ sia efficace e non una perdita di tempo?
La qualità dei servizi, le linee europee sulla social innovation e la riduzione del rischio portano inevitabilmente alla co-progettazione ed al co-design.
Ma affinchè si passi dagli slogan ‘co-co-co’ ai fatti progettuali, è necessario una gestione innovativa del ciclo di progetto, che strumenti istituzionali ed efficaci come il Project Cycle Management non garantiscono.
Visual Management, Progettazione ‘multistakeholders’, Prototipazione, Replicabilità, Scalabilità, Impatto, sono alcuni dei drivers di progettazione, mente CANVAS ed Approccio ‘Lean’ sono le metodologie che si vanno affermando.
Una sfida di ‘ridefinizione’ dei paradigmi progettuali anche divertente per il terzo settore più all’avanguardia ed i giovani startupper a vocazione sociale, per imparare a:
- conoscere concetti e termini della progettazione innovativa;
- conoscere i drivers di analisi;
- conoscere il BUSINESS MODEL CANVAS nella versione ‘ad impatto sociale’ proposta da ASVI Social Change.
Collaborative mapping e politiche attive per beni comuni
Un doppio laboratorio dedicato all’intreccio tra le pratiche mappatura dei patrimoni abbandonati e le politiche attive per beni comuni, entrambe fondate sull’interazione sociale e la partecipazione attiva dei cittadini.
Le prime che raccontano del territorio dell’abbandono, del rimosso, del dimenticato, di un territorio di ex-qualcosa (ospedali, caserme, manicomi, colonie, etc.) formato da una varietà di tipologie urbane (capannoni, chiese, impianti complessi, edifici residenziali, etc), le seconde orientale alla produzione di beni comuni spesso attivati attraverso il riuso di questi patrimoni dismessi.
In un confronto aperto tra amministrazioni locali e esperienze attive in Italia, il laboratorio rifletterà su come le pratiche di mappatura di immobili abbandonati e spazi dimenticati non solo contribuiscono alla costruzione e all’implementazione di politiche per beni comuni, ma come queste si presentano come il dispositivo attraverso cui si rafforzano e valorizzano i processi di cittadinanza attiva, si promuove la partecipazione dei cittadini, si stimola lo scambio, la collaborazione e la co-progettazione di progetti di riuso temporaneo, si attivano politiche di rigenerazione urbana e rivitalizzazione economica diffusa, si alimenta l’innovazione sociale.
L’ipotesi è di considerare la varietà di pratiche di collaborative mapping come campi di attiva sperimentazione di beni comuni, ovvero di quei beni che sono esito di processo di produzione collettiva di beni virtuali o materiali condivisibili da tutti, e che non riguardano solo le componenti naturali quali gli ecosistemi e le risorse non riproducibili, ma anche le forme della conoscenza, il capitale sociale, la cultura, il linguaggio, le istituzioni.
Nuovi modi di collaborare in PA attraverso l’adozione di software libero
Quanto l'adozione di software libero in Pubblica Amministrazione può aiutare la creazione di comunità di pratica? E quali gli effetti positivi nell'organizzazione interna e nel rapporto con i cittadini? Le opportunità legate alla scelta di open source in Pubblica Amministrazione vanno al di là degli adempimenti di legge e devono essere viste spostando l'attenzione dagli strumenti alle persone. Saranno illustrati vantaggi e metodologie di migrazione da applicare sulla base di riconosciute best practice.
E-partecipation e valutazione civica: dalle smart city agli smart citizen
ll coinvolgimento dei cittadini da parte della Pubblica Amministrazione prevede sempre più l'adozione dell'approccio web 2.0 non solo per comunicare ma per condividere conoscenze, dati, informazioni al fine di facilitare la partecipazione nella scelte di programmazione o semplicemente nel comunicare una decisione o gli esiti di un procedimento.
Molti gli esempi di utilizzo del web per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita democratica a progetti e processi quali gli urban center, la pianificazione strategica, l'utilizzo del suolo e i PRG, il bilancio partecipato ecc.
Non basta solo coinvolgere, i cittadini devono avere la possibilità di seguire l’iter dei progetti, dei processi, dei procedimenti e poterli valutare.
Durante l’incontro saranno presentate metodologie e best practice su partecipazione e valutazione civica.
Dopo introduzione metodologica e presentazione di alcune buone pratiche, la sessione formativa si concluderà con un'esercitazione pratica di "prove tecniche" di partecipazione sui Social: perché uno smart citizen è anche un social citizen.
I siti web della PA per dispositivi mobili sono un servizio al cittadino. Riflessioni e best practice
Da alcuni anni chi progetta il web lo fa con un approccio definito ""mobile first"" ossia con un'attenzione primaria agli utenti che navigano attraverso i dispositivi mobili. Per la Pubblica Amministrazione fornire progetti web di questo tipo rappresenta un vero e proprio servizio al cittadino. Vedremo perché attraverso alcuni esempi concreti.