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I Centri interservizi del Ministero degli Affari Esteri
Francesco Lazzaro, Dirigente del Centro interservizi di Bruxelles del Ministero degli Affari Esteri, invitato a partecipare al Convegno “Un nuovo smart public procurement : opportunità, ostacoli, esperienze innovative”, illustra la soluzione I Centri interservizi del Ministero degli Affari Esteri anche CIA.
Strutture deputate al coordinamento gestionale delle Sedi poste all’interno di un’area omogenea e determinata. Tali strutture si pongono a un livello intermedio tra gli Uffici all’estero e la Farnesina, espletando una continua opera di raccordo che favorisce il superamento dei problemi e rafforza lo scambio informativo.
La soluzione è una delle 15 selezionate, in base all'attinenza al programma congressuale di FORUM PA 2014, tra quelle giunte in risposta alla call "Prendiamo impegni, troviamo soluzioni".
Un nuovo smart public procurement : opportunità, ostacoli, esperienze innovative
E’ opinione diffusa che l’innovazione della Pubblica Amministrazione non può compiersi senza grandi e complessi interventi che prevedano non nuove leggi, ma il re-engineering dei processi, il ripensamento dei modelli organizzativi, la gestione del cambiamento.
Grandi progetti sono di fronte al Paese e sono ormai improcrastinabili sia per la qualità della vita dei cittadini, sia per l’impulso che potrebbero dare allo sviluppo economico. Sono dossier quali, a titolo d’esempio, il fascicolo sanitario elettronico, la gestione integrata dei database e il consolidamento dei datacenter, la gestione della business continuity, la dematerializzazione dei flussi documentali, lo scambio di dati tra le amministrazioni in ottica cloud computing, la giustizia digitale, la digitalizzazione delle scuole e della didattica, ecc.
Di fronte a queste sfide le strutture di procurement delle amministrazioni appaiono drammaticamente inadeguate e non riescono né dal lato della domanda, né tantomeno da quello dell’offerta a cogliere le potenzialità dell’innovazione. Le gare di appalto diventano bizantini tatticismi per ridurre le possibilità di ricorsi e per tutelare le responsabilità di operatori pubblici, in genere tecnicamente deboli, di fronte alla Corte dei Conti, con un’attenzione molto minore alla qualità. Alle aziende più preparate e con maggiori esperienze, anche internazionali, non viene data poi la possibilità, con l’uso diffuso e intelligente del dialogo precompetititvo, di dire la loro in quella delicata fase che trasforma il bisogno in una domanda esplicita e la struttura in un capitolato.
Il convegno parte da questo stato di cose per chiedersi come la PA possa comprare innovazione, divenendo così un potente driver in grado di orientare la politica industriale del Paese.
Contenere la spesa pubblica per liberare risorse “bloccate” e far ripartire l’economia
La gestione in emergenza delle situazioni critiche deve essere l’occasione per realizzare il cambiamento e realizzare riforme strutturali. Da queste premesse è partito il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan intervenuto oggi a FORUM PA 2014 per parlare di crescita in un momento di contenimento della spesa.
La domanda posta dal Presidente di FORUM PA Carlo Mochi Sismondi racchiudeva in sé il nocciolo della questione: “E’ possibile programmare un intervento di riduzione della spesa pubblica che non faccia ricorso alla sola austerità, ma che punti a liberare risorse “bloccate”, per far ripartire l’economia?”.
La risposta è stata secca: “La vera crescita non ha scorciatoie, ma necessita di riforme strutturali, e le grandi riforme si realizzano solo se la pubblica amministrazione è disposta, preparata ed organizzata per portarle avanti”
Il caso concreto è quello della fatturazione elettronica.