Contributo di G. Arpino

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Il mio parere sulla problematica che mi è sottoposta è il seguente: l’Italia si trova ad affrontare un periodo di trasformazione degli equilibri politici ed economici a livello planetario che è il più grande degli ultimi dodici secoli secoli. Qualcosa di simile alla vertiginosa crescita della globalizzazione dell’economia successiva alla caduta del muro di Berlino è avvenuto in direzione opposta ( solo in Europa ) solo dopo la morte di Maometto.

2 Novembre 2010

G

Giovanni Arpino

Articolo FPA

Il mio parere sulla problematica che mi è sottoposta è il seguente: l’Italia si trova ad affrontare un periodo di trasformazione degli equilibri politici ed economici a livello planetario che è il più grande degli ultimi dodici secoli secoli. Qualcosa di simile alla vertiginosa crescita della globalizzazione dell’economia successiva alla caduta del muro di Berlino è avvenuto in direzione opposta ( solo in Europa ) solo dopo la morte di Maometto.

Il nostro Paese è costretto ad affrontarla nella condizione più sfavorevole che si possa immaginare.

Il patto sociale tra i produttori, infatti,in Italia viene rtuttora regolato da una Costituzione varata dopo la disastrosa sconfitta nel 2° conflitto mondiale fondata, per forza di cose, su un sitema politico che ha generato e genera un perenne conflitto tra Parlamento e Governo e mette lcostantemente la vita del secondo nelle mani del primo.

Il risultato di questo "combinato disposto" ha configurato e consolidato un quadro sostanzialmente "oligarchico e corporativo" che anche nella cosiddetta seconda repubblica tende a perpetuarsi perchè ci sono enormi e complessi interessi materiali e ideologici che impediscono,appunto, di mutare l’assetto "parlamentare" del nostro sistema politico.

Il debito pubblico enorme, quale diretta conseguenza di detto assetto, complica enormemente la soluzione di qualsiasi problema, anche di quelli tutto sommati semplici legati alla innovazione e ai "percorsi per la ripresa". Ciò che in altre nazioni avviene spontaneamente in Italia deve essere oggetto di studi, sforzi, sofferenze e contrattazioni lunghe estenuanti e spesso infrutuose. Sommamente nella Pubblica Amministrazioe.

La mia prognosi, caro Mochi, sul destino dell ‘Italia è dunque " riservata" se non "infausta".

Sono, tuttavia, a Sua disposizione per tutte le iniziative che richiedono buona volontà anche se, essendo Medico, potrò dare il mio contributo solo su problematiche che interessino la Sanità.
 

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