42° Rapporto Censis: il sistema di Welfare in Italia

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Segnaliamo la sezione del 42° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese dedicata al sistema di Welfare nel nostro Paese, disponibile sul sito regioni.it.
In particolare due i punti evidenziati in campo sanitario, di cui una sintesi a seguire.

Donazione e trapianto

5 Dicembre 2008

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Segnaliamo la sezione del 42° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese dedicata al sistema di Welfare nel nostro Paese, disponibile sul sito regioni.it.
In particolare due i punti evidenziati in campo sanitario, di cui una sintesi a seguire.

Donazione e trapianto
Le attività legate alla donazione e al trapianto di organi e tessuti in Italia rappresentano un caso di eccellenza a livello internazionale, il dato di 21 donatori effettivi per milione di abitanti del 2006 rappresenta infatti il terzo tasso più alto tra i grandi Paesi europei. I centri ospedalieri più avanzati hanno trovato nell’aziendalizzazione l’opportunità per dare impulso alle attività più complesse, e tra esse i trapianti di organo (passati complessivamente dai 2.162 del 1999 ai 3.043 del 2007), mentre i margini di crescita sono stati garantiti dal procurement di organi e tessuti, che si basa invece su una rete efficiente e capillare a livello regionale. Le possibilità di investire, la qualità dell’assistenza soprattutto in pronto soccorso e rianimazione, e la duttilità organizzativa sono presupposti imprescindibili per lo sviluppo di queste attività. In questo senso uno dei nodi critici nel panorama della donazione riguarda le regioni meridionali, che nel 2007 hanno fatto registrare 27,5 donatori segnalati per milione di abitanti, contro i 37,3 della media nazionale.
Permangono soprattutto criticità legate alla diffusione della cultura della donazione: se nel 70% dei casi infatti i familiari acconsentono alla donazione, quello della richiesta di assenso rimane comunque un momento difficile da gestire, e ancora necessario dal momento che le circa 100.000 dichiarazioni di volontà raccolte presso le ASL coprono solo lo 0,2% della popolazione.
In questo senso uno dei nodi critici nel panorama della donazione riguarda le regioni meridionali, che nel 2007 hanno fatto registrare 27,5 donatori segnalati per milione di abitanti, contro i 37,3 della media nazionale.

Italiani maturi nel rapporto con i farmaci
L’80% degli italiani, secondo l’indagine Censis-Fbm realizzata nel 2008, ritiene che il farmaco aiuti a convivere con le patologie croniche (+26% rispetto al 2002), il 76% (+15,7% rispetto al 2002) vede nel farmaco uno strumento per il miglioramento della qualità della vita, mentre il 54% ne sottolinea il contributo nella sconfitta delle malattie mortali (+14% rispetto al 2002). Rispetto ai propri genitori, il 54% degli italiani si sente più informato sulle corrette modalità di assunzione, oltre il 52% ritiene di avere più dimestichezza su quando e come utilizzarli, più del 51% conosce meglio i rischi di un eccessivo consumo e degli effetti collaterali
Emerge, dunque, una diffusa propensione all’“autogestione misurata”, che si salda con la convinzione della delicatezza e della strategicità del ruolo dei farmaci, e gli stessi cittadini evidenziano la necessità di cautela nell’acquisto: è il 56,6% che, pur favorevole ad un allargamento dei soggetti preposti alla vendita dei farmaci, ritiene essenziale la presenza di un esperto, mentre è il 30,4% a pensare che i farmaci debbano essere venduti esclusivamente in farmacia.

Fonte: Regioni.it

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