​ICity Rate 2016 – la pubblicazione del Rapporto

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È on line il Rapporto ICity Rate 2016. Vi proponiamo in appendice le testimonianze dei protagonisti di questa quinta edizione, i loro punti di vista, la loro visione della città innovativa. Diversi i temi emersi: dalla valorizzazione del dato alla necessità di sostenere un governo delle comunità, dalla georeferenziazione del dato alla ridefinizione delle aree territoriali in attuazione della “legge Delrio”

27 Ottobre 2016

A una settimana dalla chiusura dell’evento ICity Lab, pubblichiamo il Rapporto ICity Rate 2016. Vi proponiamo in appendice le testimonianze dei protagonisti di questa quinta edizione, i loro punti di vista, la loro visione della città innovativa.

Diversi sono i temi emersi tra i presenti: dalla valorizzazione del dato alla necessità di sostenere un governo delle comunità, dalla georeferenziazione del dato alla ridefinizione delle aree territoriali in attuazione della “legge Delrio”.

Sono emerse nuove visioni di città sollecitate anche da una rideterminazione del paradigma della Smart City. Quest’anno il paradigma poggia su nuovi assunti e il più fondamentale riguarda la capacità della città di farsi “piattaforma abilitante” di innovazione tecnologica, ma anche e soprattutto di innovazione sociale. I luoghi, gli spazi pubblici, la capacità di generare imprese innovative, i fablab, il livello di attrattività dei finanziamenti europei di una città diventano infrastrutture abilitanti.

L’evoluzione del concetto di smart city ha portato all’introduzione nel rapporto ICity Rate 2016 di nuove variabili, oltre quelle standard e smart, capaci di cogliere i fenomeni emergenti e più che mai attuali, come la sofferenza economica, principale indicatore della qualità della vita, o i beni comuni come spazi relazionali identitari, o ancora la gestione delle unità di governance come modello di città sempre più smart.

Le sette dimensioni tematiche sono rimaste le stesse: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality.
Nella dimensione economy sono concentrate le variabili e-commerce, FabLab, attrattività dei finanziamenti, generazione di imprese. Indicatori capaci di valutare i punti di forza e di debolezza del sistema economico-produttivo delle realtà territoriali.
Le variabili quali la sofferenza economica, il co-working, l’attrattività urbana caratterizzano la dimensione living, il vivere urbano. Le reti per la sostenibilità e gli spazi comuni sono aspetti inscindibili della sostenibilità ambientale.
Città smart, ma anche accoglienti ed ecco che si esplora la dimensione people attraverso le variabili migrazione intellettuale, accessibilità scolastica e accoglienza. Nuovi modelli di sostenibilità ambientale sono rilevabili attraverso la fruibilità ferroviaria e la bike sharing.

Valorizzata dalla presenza dello storico Comitato Scientifico – Istat, Unioncamere, Anci, Utilitalia e Open Polis -, la ricerca è stata coordinata da Gianni Dominici, direttore generale di FPA, e curata da Valentina Piersanti e Massimo La Nave.

Per un approfondimento sull’analisi delle variabili usate a livello empirico, sull’impianto metodologico, sul modello di lettura di ICity Rate 2016 non resta che leggere la ricerca. Il volume è gratuito, per scaricarlo occorre essere iscritti alla community di FPA.

NB. In caso di estrazione e utilizzo di parti della ricerca si prega di citare la FONTE:
“ICity Rate 2016 – La classifica delle città intelligenti italiane, quinta edizione” – Ottobre 2016, realizzata da FPA.

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