Ospedali 4.0, come la tecnologia sta cambiando l’assistenza sanitaria: i Toughbook in corsia

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La tecnologia è sempre più presente e indispensabile nelle corsie degli ospedali, richiedendo costantemente nuovi standard di assistenza, oltre a percezioni di miglioramento nella comunità sanitaria e tra i pazienti stessi. In questo senso, la pandemia da Covid-19, con la sua eccezionalità, non ha fatto altro che accelerare repentinamente un processo di digitalizzazione degli ospedali, che era già in atto da decenni. In quella fase emergenziale, il settore dell’Information Technology ha dovuto fornire rapidamente e in maniera diffusa le tecnologie sanitarie digitali per affrontare una sfida senza precedenti. Si è visto come le tecnologie digitali possano fornire misure a supporto dell’intero ambito ospedaliero, offrendo un monitoraggio accurato dei casi, sorveglianza costante, processi decisionali avanzati e consulenze virtuali. In generale, le nuove tecnologie migliorano diffusamente la qualità dei servizi e della azione stessa del personale sanitario. Panasonic ha sviluppato delle linee di prodotto ottimizzate proprio per l’utilizzo nelle corsie degli ospedali. Tra queste, si distinguono i laptop e i tablet robusti Panasonic Toughbook. Si tratta di strumenti che fanno coesistere flessibilità, sostenibilità e integrazione con le tecnologie preesistenti, sia hardware che software, delle diverse entità del comparto sanitario, risultando sempre più indispensabili all’interno dei flussi operativi aumentati di assistenza

22 Luglio 2025

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Manlio Serreti

Giornalista

Foto di Patty Brito su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/ragazza-in-giacca-blu-che-tiene-lanello-rosso-e-dargento-Y-3Dt0us7e0

La medicina fa costantemente passi in avanti, e l’allungamento dell’età media lo sta a testimoniare decennio dopo decennio. Parallelamente nella Sanità c’è un altro progresso silenzioso, ma non per questo meno importante per la salute dei cittadini, ed è l’innovazione tecnologica all’interno delle strutture ospedaliere. Il potenziale delle tecnologie digitali per promuovere la centralità del paziente, il miglioramento dei servizi e l’efficienza operativa è davvero elevato. Si tratta di tecnologie che direttamente o indirettamente la ricerca ha sviluppato e che vengono trasferite in ambito ospedaliero, marcando degli step importantissimi per la qualità, non solo dell’assistenza dei pazienti, ma anche del lavoro di tutto il personale, medico e paramedico, che vi opera. Degli step non sempre quantificabili in maniera immediata, ma il cui impatto genera un ecosistema migliore e più efficiente nelle corsie, comportando allo stesso tempo anche dei ritorni positivi finanziari per le aziende sanitarie che compensano ampiamente gli investimenti fatti sull’innovazione tecnologica delle strutture.

L’innovazione tecnologica sanitaria per un vantaggio competitivo e migliori risultati

Nel panorama in continua evoluzione dell’assistenza sanitaria, la trasformazione digitale rappresenta un volano di innovazione ed efficienza che sta portando ad aumentare sensibilmente il livello delle prestazioni offerte, riuscendo a generare anche meccanismi virtuosi di spesa. La definizione di trasformazione digitale, seppur declinabile in base ai contesti, può essere sintetizzata come “l’utilizzo integrato di tecnologie e canali digitali per migliorare radicalmente le prestazioni e la portata di un’organizzazione”. Questo tipo di trasformazione apparentemente sembrerebbe aver imboccato una strada di spersonalizzazione dell’assistenza medica. L’esperienza sul campo invece continua a richiedere un approccio incentrato sul paziente, capace di guidare l’uso della tecnologia in funzione delle esigenze cliniche, pianificando strategie che riflettano le priorità, i valori e gli obiettivi dei suoi utenti e dell’organizzazione stessa.

Per questo tipo di organismi complessi, sanitari e scientifici, il passaggio alla trasformazione digitale non significa solo far fronte ad esigenze emergenti, ma anche essere coerentemente dentro un’epoca in cui il digitale è centrale nella vita di ognuno a 360°. Cavalcare l’evoluzione tecnologica vuole dire capitalizzare un valore diffuso che la trasformazione digitale apporta alle strutture sanitarie, dal miglioramento dell’assistenza ai pazienti alla semplificazione delle operazioni, tanto in corsia come nelle sale operatorie o di terapia intensiva.

Tre sono i pilastri principali che supportano le innovazioni digitali nel settore sanitario, interagendo con diverse forze esterne: la transizione tecnologia, in primis, implica un’offerta di prodotti, servizi ed esperienze, che va a riflettere il modo in cui le organizzazioni sanitarie vogliono soddisfare le esigenze operative, dei pazienti, di medici e paramedici, dei team di assistenza riducendo lo spreco, con un occhio all’ambiente. Prodotti e servizi digitalizzati possono offrire un’esperienza migliore al paziente, un’assistenza più efficace, flussi di lavoro semplificati e una riduzione del burnout del personale medico. Altro pilastro è l’impresa digitale stessa, ovvero le capacità funzionali di un’organizzazione o il suo “DNA digitale”. Aldilà dell’ambito strettamente clinico, la digitalizzazione riesce a migliorare e modernizzare anche la strategia di gestione del personale, la fidelizzazione, l’organizzazione finanziaria, la catena di approvvigionamento, e la stessa cultura aziendale nel suo insieme. Terzo e ultimo pilastro, il nucleo digitale si concentra sul “livello intermedio” (analisi avanzate, orchestrazione omnicanale e architettura estensibile) trasformando progressivamente il modo in cui le organizzazioni sanitarie operano. Organizzazioni che spesso sono ostacolate da sistemi legacy obsoleti e da una gestione dei dati antiquata che soffocano l’innovazione: il progresso del core digitale di una struttura è invece basilare per una trasformazione profonda e di lungo termine.

L’accelerazione tecnologica in corsia nella pandemia da Covid-19

Un passaggio fondamentale nell’accelerare una trasformazione tecnologica già costantemente “in progress” nella Sanità è stata la pandemia da Covid-19. Si è trattato di un’interruzione eccezionale nella graduale evoluzione tecnologica di un ambito che ne necessita intrinsecamente. Una fase di forte criticità che ha messo a dura prova l’intera infrastruttura sanitaria globale, rendendo necessaria la reinvenzione, la riorganizzazione e la trasformazione del sistema nella sua interezza. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso in quei giorni drammatici una guida pratica per le autorità nazionali affinché i diversi ministeri della salute nazionali promuovessero rapidamente questa accelerazione nelle tecnologie disponibili nelle strutture dei propri servizi sanitari.

Il numero di pazienti in condizioni critiche nei paesi sviluppati ha superato in molti casi la capacità delle terapie intensive, mentre i paesi a basso e medio reddito sono andati ancora più in crisi a causa della mancanza di infrastrutture mediche per gestire l’ondata di casi. Proprio la disponibilità limitata in terapia intensiva per i pazienti gravemente malati è stato un fattore determinante nel sollecitare dal punto di vista logistici e tecnologico le strutture sanitarie, a cominciare dalle corsie stesse: le soluzioni di dati cloud, i sistemi di tracciamento e monitoraggio in tempo reale, la telemedicina basata sul 5G e le tecnologie palmari e robotiche sono state implementate per fornire soluzioni innovative di protezione della prima linea, di diagnosi rapida e di gestione del rischio infettivo, al fine di ridurre i tassi di morbilità e mortalità e le relative conseguenze.

La necessità assoluta di mantenere le distanze di sicurezza tra le persone, a cominciare da quella tra pazienti infettati e personale sanitario, di fatto ha innescato una corsa contro il tempo in cui governi, enti sanitari e aziende di settore, e talvolta anche chi, pur non avendo mai operato in quell’ambito, aveva nel proprio know-how tecnologie potenzialmente utili, hanno proposto le proprie migliori soluzioni digitali. Al progredire rapido della malattia, in ogni Paese si è cercato di implementarle al massimo per combatterla e limitare i contagi: Intelligenza Artificiale, big data, telemedicina, soluzioni robotiche, internet of things, piattaforme digitali di comunicazione, visione artificiale, audizione computerizzata, soluzioni di gestione dei dati digitali (blockchain) e imaging digitale sono stati rapidamente implementati per supportare gli operatori sanitari nella sorveglianza dei casi, nella diffusione delle informazioni, nella disinfezione, nelle diagnosi a distanza e in molte altre preziose funzioni.

La lezione appresa, non solo dal mondo scientifico, da quell’esperienza così impattante su una scala davvero planetaria, ha evidenziato la necessità di prepararsi a far fronte in anticipo a tutti i possibili scenari, anche i più catastrofici. Ad esempio, dotando le strutture sanitarie di tutti quei dispositivi evoluti che ormai la tecnologica mette a disposizione e che possono essere preziosi, tanto nell’ordinario quanto in fase emergenziale. Tra gli utilizzi più evidenti dell’implementazione della più recente tecnologia direttamente in corsia, grandi progressi sono stati fatti a livello di sistemi di monitoraggio elettronico in tempo reale dei parametri vitali dei pazienti, nei dispositivi di imaging avanzati come raggi X digitali e tomografie, e nei software per la gestione delle cartelle cliniche elettroniche. Inoltre, sono ora disponibili nuove ed evolute tecnologie per facilitare la comunicazione tra il personale sanitario e per ottimizzare la pianificazione delle cure. Tutto ciò ha contribuito a garantire diagnosi più rapide, trattamenti più precisi e un’assistenza più sicura e efficace.

I Toughbook protagonisti in corsia

Nel panorama delle aziende hi-tech che più si sono imposte sul mercato delle applicazioni tecnologiche dedicate all’ambito sanitario, Panasonic è un esempio di come soluzioni evolute possano agevolare in maniera sostanziale i servizi forniti all’interno di strutture sanitarie anche molto complesse. Tra i device più apprezzati in questo ambito, la serie dei Toughbook del colosso giapponese ha già avuto un utilizzo capillare in ospedali, cliniche e altre strutture di cura. Uno degli impieghi più immediati e apprezzati è nel giro visite ospedaliero, in cui vengono impiegati i dispositivi laptop e tablet rugged, messi a disposizione dei medici di turno direttamente sul carrello. Si tratta di una soluzione che consente a medici e infermieri di effettuare il giro con i carrelli per la somministrazione della terapia farmacologica ai pazienti, visualizzando a schermo tutti i dati della cartella clinica in buona risoluzione.

Il laptop è posizionato dentro il vano superiore del carrello, a scomparsa, mentre in primo piano c’è un monitor esterno ed una tastiera. Sono dispositivi sanificabili con soluzioni alcoliche, ergonomici, con batterie di lunga durata, per consentire turni operativi di 8/12 ore senza ricorso all’alimentazione elettrica. Grazie anche all’utilizzo del sistema operativo Windows, inoltre, tutti gli utenti sono pronti, connessi e protetti per le applicazioni future.

Tra i dispositivi più adottati nelle corsie ci sono, in particolare, i laptop semi-rugged Panasonic 55. In passato, in caso di modifiche alla terapia, si utilizzavano post-it e fogli che aumentavano il rischio di errori umani e perdita di informazioni, una fragilità non tollerabile soprattutto in reparti ad alto rischio. Il timing di somministrazione della terapia per pazienti a rischio è cruciale: la soluzione progettata da Panasonic attualmente sfrutta i tablet G2, i più versatili e funzionali, e consente ora, grazie ad un software, l’associazione tra braccialetto elettronico del paziente e terapia farmacologica aggiornata. Il cassetto con la giusta terapia si apre o viene segnalato da apposito led, limitando l’inefficienza medica al minimo. Panasonic Connect produce internamente tutti i componenti critici del Toughbook e controlla l’intero processo di produzione del dispositivo, rendendo il device rugged il prodotto più affidabile sul mercato, con il più basso tasso di errore nel suo segmento. Tra le altre caratteristiche molto funzionali all’utilizzo ospedaliero, il dipartimento IT non deve preoccuparsi degli aggiornamenti operativi garantendosi un software sempre aggiornato all’ultima versione windows based. L’approccio è modulare e i dispositivi possono essere facilmente adattati a diverse attività, dall’utente finale sul campo, garantendone longevità e durevolezza. La gamma dei dispositivi rugged, come G2, T40 e T55 e T33, è infatti progettata per durare a lungo e offrire flessibilità per estenderne la vita operativa, con l’obiettivo a lungo termine di stabilire un modello di informatica circolare.  

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