Statistica territoriale e intelligenza artificiale: le nuove frontiere dell’innovazione al centro della Rubrica Istat

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L’Istat rinnova il proprio ruolo al servizio delle politiche pubbliche e della società, puntando su due assi: la valorizzazione della statistica territoriale e l’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale. In questa prospettiva, l’Istituto ha diffuso il nuovo Atlante Statistico del Territorio (ASTer) e definito un framework per l’introduzione dell’IA, sperimentando e adottando innovazioni nei propri servizi. Questi i temi al centro delle due puntate della Rubrica a cura di Istat a FORUM PA

29 Luglio 2025

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Redazione FPA

Foto di Rina Ciampolillo - https://www.flickr.com/photos/forumpa/54534306985/in/photostream/

Due direttrici guidano oggi l’innovazione dell’Istat: la valorizzazione della statistica territoriale e l’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale. Su questi temi si sono articolati i due talk a cura dell’Istituto realizzati nell’ambito FORUM PA 2025, di cui sono ora disponibili le registrazioni.

L’Atlante Statistico del Territorio (ASTer): la statistica territoriale al servizio dei cittadini

L’Italia è tra i paesi con le maggiori differenze interne e specificità locali. La disponibilità di dati statistici territoriali è un requisito indispensabile per definire, attuare e valutare l’efficacia e l’efficienza delle politiche pubbliche su scala locale, regionale e nazionale. L’Istituto Nazionale di Statistica lavora per riuscire a comprendere quali siano, innanzitutto, le esigenze e la domanda di statistiche territoriali per i policy maker nell’ambito delle politiche di coesione. Attraverso progetti finanziati tramite i fondi strutturali dei cicli di programmazione delle stesse politiche, si cerca di capire come andare oltre, mettendo a disposizione degli utenti — policy maker, analisti del territorio, ricercatori e cittadini — statistiche territoriali, da una parte, strumenti di analisi, dall’altra.

In tale ottica, l’Istat ha diffuso il nuovo Atlante Statistico del Territorio (ASTer), tema centrale di un dei due talk svoltosi durante FORUM PA . Nato dall’esperienza pluriennale dell’Istat nelle statistiche territoriali, l’ASTer mette insieme le funzionalità già presenti nell’Atlante Statistico dei Comuni e nell’Atlante Statistico Territoriale delle Infrastrutture. È sostenuto finanziariamente dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, nell’ambito del progetto “Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020”, come linea di intervento per la progettazione tematica e la produzione dei contenuti dell’Atlante Statistico Territoriale.

Disporre di dati di qualità, tempestivi e comparabili nel tempo e nello spazio è necessario affinché le policy siano misurabili. L’ASTer soddisfa, ad esempio, l’esigenza del Dipartimento per le politiche di coesione di costruire indicatori per supportare e verificare i risultati delle politiche. L’esperienza della Strategia nazionale per le aree interne dimostra come, grazie a indicatori elaborati congiuntamente dal Dipartimento per le politiche di coesione e dall’Istat, sia stato possibile fornire alle comunità locali nuove chiavi di lettura del proprio territorio, stimolando consapevolezza e partecipazione attiva: un esempio concreto di come politiche e statistiche possano evolvere per un cambiamento positivo. Inoltre, dal territorio emerge una forte richiesta di statistiche territoriali, come testimoniano le oltre 150 organizzazioni di Confindustria che necessitano di queste informazioni per operare a livello locale.

ASTer risponde dunque a un’esigenza: fornire non solo all’utenza scientifica — quella composta da chi si occupa di programmazione, di politiche di sviluppo e, più in generale, di territorio —, ma a tutti una piattaforma integrata per consultare e analizzare l’immenso patrimonio informativo prodotto dall’Istituto, secondo varie geografie territoriali: amministrative (ripartizioni, regioni, UTS, comuni); per caratteristiche del territorio (es. grado di urbanizzazione, zona altimetrica); statistiche e funzionali (es. Sistemi Locali del Lavoro – SLL); aree di policy (es. aree interne).

Una funzionalità chiave è la consultazione coordinata e simultanea in modalità tabellare, grafica e cartografica, con interazione dinamica tra queste diverse componenti. Tabelle, grafici e cartografie possono essere esportati in formato standard e aperto. È inoltre possibile aggiungere indicatori relativi ad altre categorie e importare dati esterni, grazie a una tecnologia basata sul protocollo SDMX (Statistical Data and Metadata eXchange, Eurostat), comune anche al datawarehouse dell’Istat (IstatData). Questa soluzione garantisce la visualizzazione e diffusione dei contenuti secondo gli standard europei, assicurando aggiornamento, interoperabilità e massima affidabilità delle codifiche amministrative e statistiche. L’aspettativa è che l’uso di ASTer si diffonda, promuovendo una maggiore consapevolezza del territorio e un’evoluzione positiva delle politiche e delle statistiche per il futuro.

L’Atlante Statistico del Territorio (ASTer): la statistica territoriale al servizio dei cittadini

Percorsi di Intelligenza Artificiale e Innovazioni nei servizi agli Utenti. Dal Framework ai casi d’uso

L’Istat è impegnato in un percorso di innovazione costante volto a migliorare l’affidabilità, la tempestività e l’accessibilità delle statistiche pubbliche. In questo scenario, il Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica (Dirm) svolge un ruolo centrale, promuovendo la digitalizzazione dei processi e l’introduzione di nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale.

Nel quadro dell’evoluzione normativa europea (si pensi al Data Act, il Regolamento UE che stabilisce nuove regole sull’accesso e l’uso dei dati), l’Istituto ha definito un framework per l’introduzione responsabile dell’intelligenza artificiale nei propri processi. Questo percorso si fonda su tre pilastri: innovazione, persone, dati e regole. L’Istat ha scelto di governare questo processo con regole chiare, in grado di superare il mero adempimento burocratico, ispirandosi a principi etici, alla mission istituzionale, ai requisiti degli utenti e alla qualità del dato.

Si parla di un “nuovo umanesimo digitale”, in cui il pensiero sul dato, unito all’attenzione etica, riduce al minimo il rischio di bias e garantisce la qualità, la pertinenza e la tempestività delle informazioni prodotte. L’introduzione dell’IA non si limita all’adozione di nuove soluzioni tecnologiche, ma richiede attenzione a parametri come la formazione e la comunicazione etica.

All’interno di FORUM PA, l’Istituto ha organizzato un secondo talk per mostrare il passaggio dalla teoria all’operatività: dall’ontologia del dato, cioè dalla riflessione sul significato e sul valore dell’informazione, alla concreta raccolta, produzione e diffusione dei dati. Centrale è stato l’esempio della piattaforma IstatData, che sostituisce gradualmente il vecchio sistema di accesso ai dati e offre un’applicazione di intelligenza artificiale in grado di migliorare l’interazione con un patrimonio di oltre 2 miliardi di record di dati aggregati e 3.000 tabelle. Un assistente IA integrato permette agli utenti di formulare domande in linguaggio naturale, ottenendo i dataset più pertinenti. Il sistema opera entro il patrimonio informativo Istat, garantendo bassa non pertinenza e tutelando la privacy.

Nell’ambito della raccolta dati, l’IA aiuta a rendere più efficiente e intelligente il Numero Unico Istat di contatto 1510, grazie a un sistema automatico (Interactive Voice Response) che interagisce con chi chiama, fornendo informazioni e assistenza in modo più rapido e preciso. Numerosi sono i casi d’uso concreti che illustrano l’applicazione dell’IA. Tuttavia, l’Istat si mostra prudente sull’introduzione dell’IA, soprattutto con logiche “black box” nei questionari, per non compromettere la coerenza e l’affidabilità dei dati ufficiali.

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