EDITORIALE
La PA italiana tra trasformazione e anticipazione
L’analisi del conto annuale della Ragioneria dello Stato per il 2023 è il punto di partenza della nostra ricerca sul pubblico impiego. I dati confermano che la PA italiana si trova in una fase di transizione che può essere strategicamente orientata verso lo sviluppo di una cultura dell’anticipazione. Il significativo ricambio generazionale, l’incremento delle competenze e il “boom della formazione” documentato nell’analisi creano le precondizioni per implementare metodologie di foresight, analisi predittiva e pianificazione strategica basata su evidenze
1 Ottobre 2025
Gianni Dominici
Amministratore Delegato FPA

Foto di Gianni Dominici - https://flic.kr/p/2rwBTV6
All’inizio dell’anno, in occasione della presentazione del nostro Annual Report[1], descrivemmo il 2025 come un importante periodo di passaggio per le nostre pubbliche amministrazioni usando la metafora del guado: quando non ha più senso tornare indietro, ma ancora non siamo certi di quello che ci aspetterà una volta arrivati alla sponda opposta.
L’analisi del conto annuale della Ragioneria dello Stato per il 2023, purtroppo sempre in asincrono ritardo rispetto alle dinamiche attuali, rivela dinamiche occupazionali e strutturali della Pubblica Amministrazione italiana che assumono particolare rilevanza per comprendere la capacità dell’apparato pubblico di anticipare e rispondere alle trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche in corso. I dati presentati non solo fotografano lo stato attuale del pubblico impiego, ma offrono elementi cruciali per valutare il potenziale di evoluzione verso modelli di azione pubblica più proattivi e orientati al lungo periodo.
I dati principali: una PA in profonda trasformazione
Il 2023 segna un momento di svolta per l’occupazione pubblica italiana, con 3.327.854 dipendenti (+1,7% rispetto al 2022), raggiungendo il livello più alto dell’ultimo decennio. Questo incremento significativo si inserisce in una traiettoria di crescita consolidata iniziata nel periodo post-pandemico e che le proiezioni indicano proseguirà nel 2024 con una stima di 3.373.682 addetti.
La dinamica delle assunzioni rivela un sistema in profondo rinnovamento: nel 2023 sono state registrate 248.606 nuove assunzioni a fronte di 192.640 cessazioni, generando un saldo positivo di 55.966 unità. Il tasso di ricambio di 1,37 rappresenta il valore più alto dell’ultimo decennio, segnalando un’inversione di tendenza dopo anni di contrazione e aprendo scenari inediti per il rinnovamento delle competenze e delle metodologie di lavoro.
Le sfide future: precisione nell’analisi e capacità di anticipazione
Questi numeri assumono particolare significato quando letti attraverso la lente delle sfide che attendono l’azione pubblica nei prossimi decenni.
1. Il ricambio generazionale come leva di innovazione. L’età media dei dipendenti pubblici è scesa da 49,5 a 48,9 anni, con una riduzione di quasi un anno in due anni (2021-2023). Questo ringiovanimento, accompagnato da un massiccio afflusso di nuove competenze (il 60% delle nuove assunzioni è rappresentato da donne), non rappresenta solo un dato demografico, ma configura le condizioni per una maggiore apertura verso metodologie di lavoro innovative, analisi predittive e approcci sistemici alla risoluzione dei problemi complessi.
2. Settori strategici in espansione: dove si gioca il futuro. I comparti che mostrano la maggiore crescita – Sanità (+2,8%) e Istruzione e Ricerca (+2,0%) – sono proprio quelli dove la capacità di leggere in anticipo le tendenze demografiche, epidemiologiche, tecnologiche e formative risulta più critica per l’efficacia dell’azione pubblica. Il comparto Funzioni Centrali, con il più alto tasso di incremento (+3,6%), rappresenta il nucleo decisionale dove si concentrano le competenze di pianificazione strategica e policy-making a lungo termine.
3. Il paradosso del divario internazionale. Il confronto internazionale evidenzia un gap significativo: l’Italia conta 5,6 dipendenti pubblici ogni 100 abitanti, contro gli 8,5 del Regno Unito, gli 8,3 della Francia e i 7,4 della Spagna. Questo divario, lungi dall’essere solo un limite, può rappresentare un’opportunità per costruire una PA più snella ma tecnologicamente avanzata, capace di massimizzare l’efficacia attraverso la precisione nell’analisi dei bisogni e l’anticipazione delle tendenze, piuttosto che attraverso l’incremento quantitativo delle risorse.
Verso una nuova cultura dell’azione pubblica
I dati confermano che la PA italiana si trova in una fase di transizione che può essere strategicamente orientata verso lo sviluppo di una cultura dell’anticipazione. Il significativo ricambio generazionale, l’incremento delle competenze (oltre la metà dei dipendenti pubblici è laureata) e il “boom della formazione” documentato nell’analisi creano le precondizioni per implementare metodologie di foresight, analisi predittiva e pianificazione strategica basata su evidenze.
La sfida non è più solo quella di rispondere ai problemi quando si manifestano, ma di sviluppare la capacità di intercettarli prima che diventino critici, di comprendere le dinamiche sistemiche che li generano e di progettare interventi che agiscano sulle cause strutturali piuttosto che sui sintomi. Questo richiede non solo strumenti e metodologie appropriate, ma soprattutto una cultura organizzativa e competenze professionali orientate alla precisione analitica e alla visione strategica.
I trend occupazionali del 2023 indicano che la PA italiana sta acquisendo proprio quelle caratteristiche – giovinezza, competenze elevate, dinamismo, apertura al cambiamento – che costituiscono i prerequisiti per una trasformazione verso modelli di azione pubblica più sofisticati e orientati al futuro.
In questo contesto, l’analisi contenuta nella nostra Ricerca “Lavoro pubblico 2025” non rappresenta solo una fotografia dell’esistente, ma fornisce gli elementi per comprendere come le trasformazioni in atto possano essere indirizzate verso lo sviluppo di una vera e propria capacità di lettura anticipata dei fenomeni e di progettazione strategica dell’intervento pubblico.
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