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Dirigenza e valutazione: cosa prevede il disegno di legge Zangrillo

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Cosa vuol dire fare carriera per i funzionari della PA? Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, riflette sulle novità introdotte dal disegno di legge Zangrillo, ora in discussione alla Camera: un possibile cambiamento nei sistemi di valutazione e nei percorsi di accesso alla dirigenza. Intanto il governo accelera sui rinnovi contrattuali, con la sanità e le funzioni centrali

3 Ottobre 2025

Cosa significa davvero “costruire una carriera” nella pubblica amministrazione? Ne parla Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, in questa nuova puntata della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”. Lo spunto arriva dall’attualità: è infatti partito l’iter alla Camera dell’Atto Camera 2511, il disegno di legge presentato dal Ministro Zangrillo sulle “Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni”.

Accesso alla dirigenza e valutazione

Il cuore della riforma è il sistema di valutazione nella pubblica amministrazione, che era già stato regolato dal decreto legislativo 150 del ministro Brunetta, con l’istituzione dell’Organismo Indipendente di Valutazione della performance. Ora, però, il nuovo disegno di legge conferisce al governo la delega per rivedere profondamente questo assetto, puntando in particolare sul ruolo degli OIV. La proposta rappresenta un punto di svolta: accanto ai tradizionali concorsi, si apre una nuova corsia interna per accedere alla dirigenza, sul modello delle carriere prefettizie e diplomatiche. Anche i funzionari della PA potranno così avanzare grazie a valutazioni più trasparenti e meritocratiche. Un cambio di rotta che, tuttavia, apre molti interrogativi: il nuovo sistema sarà davvero imparziale? Saprà evitare favoritismi? La discussione è aperta e il Parlamento avrà un ruolo decisivo nel garantirne equilibri e trasparenza. Ora non resta che seguire l’iter parlamentare.

Il punto sui contratti

Il governo accelera sui rinnovi contrattuali: il nuovo contratto collettivo del comparto sanità 2022-24, atteso da oltre 400 mila operatori, ha ottenuto il via libera e presto diventerà definitivo. Lo stesso vale per il primo contratto della tornata 2022-24 dedicato alla dirigenza delle funzioni centrali, che coinvolge ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Ora manca solo l’approvazione della Corte dei Conti: una volta superato questo passaggio, questi importanti accordi potranno essere sottoscritti. In parallelo si prepara l’avvio della tornata contrattuale 2025-27. Un segnale importante: mai come ora la continuità della contrattazione, insieme alle innovazioni sugli strumenti di gestione e crescita del personale, rappresenta una priorità per rafforzare una PA capace di rispondere a nuove sfide e bisogni.

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