Tutti i gap della comunicazione pubblica

Luigi Di Gregorio propone un’analisi dello stato dell’arte della comunicazione pubblica a partire dall’esperienza del  Dipartimento comunicazione di Roma Capitale, dove dal 2009 si sono registrati tagli percentuali del 70%. Per Di Gregorio la mancata applicazione delle norme in materia di comunicazione pubblica è legata ad una serie di gap culturali e organizzativi che vanno colmati. In primis, un gap tra quella che è cultura della comunicazione e quella che è invece la cultura della politica. Quello che la classe politica sembra non assimilare è che la comunicazione pubblica è un diritto del cittadino al pari di strade manutenute e asili nido. Il problema, sottolinea è “cosa la politica intende per comunicazione pubblica”, facendo spesso confusione con quella che è semplice promozione delle proprie iniziative. In secondo luogo, esiste un gap tra pubblica amministrazione e cittadini, ovvero non sempre l’amministrazione è in grado  di capire cosa è più rilevante per i cittadini. In questo contesto – conclude – la comunicazione pubblica può essere il perno di un cambiamento più profondo, accompagnando i cittadini e le istituzioni nella transizione verso una democrazia consolidata. Nel secondo intervento (secondo file audio) risponde alla domanda del moderatore “quali escamotage ha messo in campo per non venir meno alla mission della comunicazione pubblica, pur a fronte dei cospicui tagli in bilancio”?