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La collaborazione pubblico-privato per lo sviluppo del territorio: il tema al centro della Rubrica del Comune di Napoli

FORUM PA 2025 | La collaborazione pubblico-privato per la promozione e lo sviluppo del territorio
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Il Comune di Napoli ha adottato un approccio innovativo allo sviluppo urbano, puntando sulla collaborazione tra pubblico e privato, la sperimentazione di modelli di cogestione degli spazi e la partecipazione attiva della società civile. L’esperienza presentata a FORUM PA 2025 racconta progetti di rigenerazione, partnership pubblico-privato e innovazioni educative, delineando una governance territoriale fondata su responsabilità collettiva e sostenibilità

20 Giugno 2025

Il contesto urbano contemporaneo richiede una visione proattiva e la capacità di sfruttare strumenti innovativi, tra cui la collaborazione pubblico-privata, per promuovere lo sviluppo del territorio. Il Comune di Napoli ha adottato una strategia articolata che punta sulla collaborazione tra enti pubblici e privati e sulla sperimentazione di modelli innovativi di cogestione degli spazi, secondo un approccio integrato che coinvolge istituzioni, startup, imprese e società civile. Attraverso progetti di rigenerazione urbana, infrastrutture strategiche, accordi istituzionali e piani di sviluppo condivisi, Napoli sta costruendo un modello di governance partecipativa orientato alla sostenibilità e all’innovazione.

Questa esperienza è stata presentata a FORUM PA 2025, un’opportunità per valorizzare la “responsabilità collettiva nel governo della città”. È ora disponibile la video registrazione dell’incontro.

Priorità e criticità della collaborazione nello sviluppo territoriale

Lo sviluppo territoriale, specialmente in contesti complessi come quello metropolitano di Napoli, presenta criticità significative: tra queste, la storica carenza di programmazione per alcune infrastrutture, la tendenza alla delega di servizi a basso costo, la difficoltà di gestione di processi amministrativi complessi e la necessità di superare una “cultura” che talvolta demonizza il profitto privato o considera l’ente locale come un ostacolo.

La strategia adottata dall’amministrazione comune di Napoli, si basa sul rafforzamento e la valorizzazione delle relazioni e del networking, intesi come pilastri di una “città plurale” dove le responsabilità collettive trovano accoglimento sia nell’individuazione dei problemi che nelle possibili risposte. L’amministrazione punta sulla coprogettazione e coprogrammazione con il terzo settore, le imprese, le fondazioni, le università e i cittadini, e questo approccio si traduce in tavoli di coordinamento, cabine di regia e gruppi tematici che affrontano la complessità del territorio, promuovendo una “amministrazione attiva” e una crescita metodologica sulle procedure. Un esempio è la “portineria di quartiere” in Piazza Garibaldi, che nasce come servizio per tutti, dai turisti ai senza fissa dimora.

Modelli innovativi di cogestione degli spazi pubblici

La cogestione degli spazi pubblici rappresenta un’assoluta novità per Napoli. Il progetto “Bella Piazza” a Piazza Garibaldi è emblematico di questo approccio.

L’obiettivo del progetto è una rigenerazione urbana e sociale inclusiva, che mira a valorizzare lo spazio pubblico attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti, dai più marginali ai più benestanti. Si è collaborato con realtà diversificate: terzo settore (cooperative, associazioni), imprenditori privati (grandi e piccoli commercianti), fondazioni (in primis Fondazione Con il Sud), banche e università (Federico II, Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli, Accademia delle Belle Arti).

Le attività includono la cura e manutenzione degli spazi (recupero chioschi, pulizia, aree verdi), un presidio di prossimità per la mediazione sociale e dei conflitti, animazione socio-territoriale ed educativa, attività sportiva, e la già citata “portineria di quartiere”. Vi è anche una ricca offerta culturale con attività artistiche ed eventi. L’organizzazione si articola in un tavolo di coordinamento (con sindaco, capo di gabinetto, assessori e terzo settore) e una cabina di regia per monitorare e gestire le criticità, supportata da gruppi tematici.

La Fondazione Con il Sud ha sostenuto la sfida di Piazza Garibaldi con un investimento di 500.000 euro e un cofinanziamento aggiuntivo di 500.000 euro da donatori grandi e piccoli. Una collaborazione innovativa che coinvolge diverse anime dell’ente locale (Prefettura, servizi comunali per la mobilità, spazi pubblici, commercio, welfare).

L’iniziativa “Estramenia”, nata durante il Covid, ha concepito la rigenerazione di Piazza Garibaldi come un collegamento tra periferie, come San Giovanni a Carbonara e San Giovanni a Teduccio, quest’ultima polo industriale degradato ma in rinascita grazie a importanti iniziative dell’Università Federico II (IOS Developer Academy, 13 accademie, startup). Estramenia, un’associazione di imprenditori, operatori culturali e banche, ha collaborato con il terzo settore e il mondo dell’arte (Teatro Nest, cinema), aggregando circa 40 collaborazioni per la piazza. La prossima sfida è il recupero del mare a San Giovanni, con un progetto di waterfront.

Il partenariato pubblico-privato

Il partenariato pubblico-privato (PPP) è un altro pilastro della strategia napoletana, applicato anche nell’ambito del codice dei contratti. L’Ippodromo di Agnano, una struttura di grandi dimensioni e tra le più grandi d’Europa, soffriva di carenza di programmazione e di fondi, necessitando di importanti investimenti di riqualificazione. L’amministrazione ha deciso di coinvolgere i privati nella progettazione, gestione e sviluppo, con un investimento previsto di circa 27 milioni di euro per la riqualificazione e 50 milioni per la manutenzione in 35 anni. L’impianto ospiterà corse ippiche, attività commerciali, concerti, ristorazione, campi sportivi, generando motori economici a sostegno dell’attività ippica.

Questa esperienza ha evidenziato la necessità di un’ampia formazione del personale interno dell’ente locale, acquisendo competenze in contrattualistica, finanza, tecnica e diritto, e imparando ad accompagnare il privato. Il ruolo del soggetto pubblico è quindi quello di orientare il progetto alla tutela degli interessi pubblici preminenti, come – nel caso dell’ippodromo di Agnano – la protezione di oltre 600 animali in una zona protetta individuata dall’Unione Europea come area ospitante, la salvaguardia di 80 posti di lavoro e la fruibilità della struttura da parte della cittadinanza, 7 giorni su 7, 24 ore su 24.

L’innovazione organizzativa e tecnologica è un’altra dimensione della collaborazione a Napoli. La “Casa delle Tecnologie Emergenti” (CTE), finanziata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), è un esempio virtuoso di partenariato pubblico-privato che vede il Comune di Napoli come capofila di uno dei 13 progetti nazionali. L’obiettivo è rendere la tecnologia centrale nella pubblica amministrazione come strumento per la trasformazione dell’azione istituzionale, in un’ottica collaborativa e partecipativa con la cittadinanza.

Rigenerazione urbana a base educativa

La Fondazione Focus nei Quartieri Spagnoli di Napoli rappresenta un’esperienza di rigenerazione urbana a base educativa, intervenendo in un quartiere con alti tassi di dispersione scolastica, densità abitativa, criminalità e illegalità. In 10 anni di attività, Focus ha coinvolto oltre 1000 bambini dal nido alle scuole medie, ospitato due corsi di laurea dell’Accademia di Belle Arti, insediato 19 imprese culturali e creative e creato 226 posti di lavoro. Il sostegno arriva da fondazioni come Con il Sud e Con i Bambini, e da privati come la Fondazione Bolton, che ha stanziato 7 milioni di euro per un programma educativo decennale. L’esperienza di Focus dimostra che la sicurezza da garantire ai cittadini non è solo quella “sicuritaria”, ma la “sicurezza di futuro”, la possibilità di poter pensare liberamente il proprio avvenire.

Conclusioni

In conclusione, tutto ciò che si sta costruendo – dalle iniziative di open innovation ai modelli di rigenerazione urbana, dalla contaminazione tra pubblico e privato fino all’attenzione alle nuove generazioni – testimonia come Napoli sia oggi un vero laboratorio urbano, capace di attrarre talenti, imprese e risorse, e di dare vita a progetti che intrecciano tecnologia, cultura, inclusione sociale e sviluppo sostenibile. Il lavoro comune, la collaborazione fra istituzioni, imprese, università e terzo settore sono la strada per affrontare le sfide e immaginare il futuro della città.

Rivedi la puntata della Rubrica del Comune di Napoli, organizzata nell’ambito di FORUM PA 2025, per scoprire nel dettaglio quanto è emerso.

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