Valle del Tevere e della Sabina: un modello policentrico di sviluppo

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Bruno Manzi, Assessore allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive della Provincia di Roma ci parla del Programma Integrato di Sviluppo della Valle del Tevere e della Sabina, degli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso questo progetto e di come la provincia sta procedendo per realizzarlo.

16 Gennaio 2008

Articolo FPA

Bruno Manzi, Assessore allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive della Provincia di Roma ci parla del Programma Integrato di Sviluppo della Valle del Tevere e della Sabina, degli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso questo progetto e di come la provincia sta procedendo per realizzarlo.

La Sfida che la sua amministrazione ha accettato con il Progetto "Il Programma Integrato di Sviluppo della Valle del Tevere e della Sabina Romana" è stata quella di " favorire lo sviluppo sia in chiave di marketing territoriale che di rinascita dell’interesse ad investire da parte dell’imprenditoria più vicina al territorio". A tal proposito può descriverci come la sua amministrazione sta procedendo per raggiungere tali finalità?
Il modello cui si fa riferimento deve trovare sostegno nell’aggregazione delle istituzioni territoriali ai diversi livelli, regionale, provinciale e comunale, con il mondo imprenditoriale, sindacale, finanziario e coniugarsi soprattutto con capacità di marketing territoriale effettivo, sia in un contesto internazionale, sia in contesto nazionale e locale.
Attraverso il Programma si intende proporre un nuovo modello policentrico capace di valorizzare le peculiarità dell’area e di costituire nuove occasioni di sviluppo e benessere per le comunità locali, in una serie di modalità che abbiano la peculiarità comune di costituire elementi di integrazione con la città di Roma, riconosciuto attrattore a livello internazionale, in modo da poter intercettare ed integrare, dirigendo anche verso le esigenze e le dimensioni dei comuni dell’area, le linee di tendenza di questa evoluzione.
Il fine è quello di promuovere un nuovo dinamismo nel quadrante nord-est della Provincia di Roma, favorendo un contesto non più di un’economia solo dipendente e subordinata a quella della Capitale ma, al contrario, un sistema in grado di costituire un fattore integrativo di sviluppo economico – produttivo – sociale e funzionale anche della nuova dimensione di Roma come attrattore internazionale di sistema, che dà al turismo una centralità diversa dal passato, più ricca di rapporti strutturali integrativi con gli altri settori produttivi.
A ciò si aggiungerà la tradizionale linea di pubblicazione di Avvisi Pubblici per favorire gli investimenti nell’area coinvolta dal Programma.

Qual è stata la visione strategica e le motivazioni che hanno spinto i vari partner a puntare su questo nuovo modello policentrico di sviluppo del territorio? In cosa consiste l’originalità dell’iniziativa e quali sono gli aspetti innovativi del processo attuato?
Un obiettivo così ambizioso, relativo ad territorio così vasto, necessita di definire una linea strategica, che al contempo contenga caratteristiche di flessibilità, ma anche di coerenza. La diversificazione delle opportunità produttive, economiche e sociali del territorio della Sabina e del Tevere di Roma rappresenta un fattore indispensabile per lo sviluppo di questo territorio. Non sarà pertanto un solo settore a "guidare" lo sviluppo strategico del programma, ma un programma appunto integrato tra vari settori, in cui ogni settori nobilmente è strumentale all’altro, senza separazioni che porterebbero alla creazione di micro-strumenti settoriali, o addirittura, di comparto, con perdita della capacità di "fare sistema".
Del resto molte erano le iniziative legate allo sviluppo territoriale che i vari attori locali hanno avviato, ma queste sono spesso poco integrate tra loro e, in alcuni casi, con modelli di riferimento e finalità estremamente eterogenei.
Quindi l’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Roma, ha ritenuto opportuno, sia sul piano della congruità programmatica sia su quello legato alle soglie minime di economie di scala necessarie per creare un’area di interesse macroeconomico, ricostituire un Tavolo con le amministrazioni della Sabina e proporre due importanti elementi innovativi: il passaggio da Patto Territoriale a Programma Integrato, in cui sono coinvolte scelte anche non strettamente pertinenti lo sviluppo imprenditoriale del territorio, e l’allargamento delle opportunità all’intera area della Alta e Bassa Sabina, compresi i comuni dell’ambito provinciale di Rieti, insieme alla partecipazione dei Comuni ricadenti nella Valle del Tevere, ambito limitrofo diverso per storia e caratteristiche geo-morfologiche, ma strettamente integrato alla Sabina sul versante delle strategie di sviluppo socio-economico. In quest’unità di intenti tra soggetti pubblici e privati, che sottende un’analisi condivisa di dinamiche e potenzialità territoriali, si ravvisa uno dei principali punti di forza del Programma, la capacità di coniugare maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa (intesa questa nel suo significato più ampio), con la visione unitaria, ma non univoca, del futuro, anche a medio e lungo termine, del territorio.

I risultati finora raggiunti sono in linea con gli obiettivi dichiarati in fase progettuale e/o c’è stato il bisogno di una revisione in corso d’opera? Se si quali le criticità riscontrate?
I risultati sono stati anche superiori alle aspettative in quanto nell’ incontro preliminare del 12 aprile con i 22 Comuni aderenti della Provincia di Roma, i Comuni hanno integralmente accettato la Bozza del Documento Base ed il modello di Deliberazione. Si è quindi verificata un’accelerazione oggettiva dei tempi: i Comuni senza ulteriori fasi di negoziazione, hanno infatti iniziato a predisporre ed approvare le proprie Deliberazioni.
Quindi il 25 ottobre 2007 si è tenuta la riunione del primo Tavolo della Concertazione, che ha dato avvio alla procedura necessaria per l’approvazione della proposta di avviso pubblico per la concessione di agevolazioni amministrative.
Si sono poi tenuti i Tavoli Tecnici sia nel territorio della Provincia di Roma che in quello della Provincia di Rieti, per raccogliere le indicazioni di Comuni relativamente alla Bozza di Avviso Pubblico predisposta e presentata il 25 ottobre. Ciò ha condotto alla riunione del secondo Tavolo della Concertazione, tenutosi il 20 dicembre 2007, che ha approvato la pubblicazione del primo Avviso Pubblico per le agevolazioni amministrative per l’annualità 2008, dal 21 gennaio 2008 al 21 aprile 2008.
Il Programma è quindi entrato nella sua fase operativa!

Potrebbe illustrarci in che modo sono stati coinvolti i diversi soggetti in un disegno unico di sviluppo e quanto sono risultate importanti per il successo del progetto le reti di alleanze attivate sul territorio?
Le Amministrazioni provinciali di Roma e di Rieti hanno organizzato una serie di incontri durante i quali sono state condivise e partecipate le strategie di sviluppo locale con tutti i Soggetti interessati, come i Comuni, le rappresentanze delle associazioni di categoria, i consorzi ed i parchi presenti. Inoltre sono stati svolti numerosi incontri bilaterali di confronto ed approfondimento delle tematiche relative al Programma di Sviluppo Integrato. In questo modo tutti i Comuni del territorio coinvolto, tra il mese di maggio ed il mese di dicembre 2005, hanno deliberato in sede di Consiglio Comunale di approvare il Documento di Indirizzo per l’avvio del Programma, di collaborare con tutti gli enti partecipanti per la maggiore diffusione possibile delle opportunità offerte dal Programma stesso, di promuovere la divulgazione delle schede di manifestazione d’interesse, al fine di rendere coinvolti sia le imprese del territorio, sia i cittadini, sia gli enti e le associazioni che, a vario titolo, sono attive nelle varie aree comunali.
Ora, a Programma avviato, considerata la vastità dell’area territoriale coinvolta e dato l’alto numero di Comuni presenti, sono stati articolati, per le varie fasi di aggiornamento e/o di approfondimento tematico di natura settoriale o micro-territoriale, e per l’organizzazione delle attività concertative, oltre che la più generale Assemblea della Concertazione, i Tavoli di Area, composti da tutti i soggetti pubblici e privati facenti parte della concertazione e con competenza sui singoli ambiti sovracomunali. 

 

Per saperne di più
Provincia di Roma
La scheda progetto

 

 

 

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