Conoscere il mercato del lavoro: open data e nuove soluzioni da Regione e CSI Piemonte
Quali dati sul lavoro sono presenti nelle banche dati degli Enti pubblici? Quale contributo possono offrire i social media all’analisi del mercato? Come rappresentare i dati in modo semplice e immediato? Queste le domande a cui le nuove iniziative di Regione Piemonte e CSI Piemonte intendono fornire risposta, attraverso soluzioni innovative.
20 Marzo 2013
Redazione FORUM PA
Quali dati sul lavoro sono presenti nelle banche dati degli Enti pubblici? Quale contributo possono offrire i social media all’analisi del mercato? Come rappresentare i dati in modo semplice e immediato? Queste le domande a cui le nuove iniziative di Regione Piemonte e CSI Piemonte intendono fornire risposta, attraverso soluzioni innovative.
Interpretare le dinamiche del mondo del lavoro è, infatti, un obiettivo prioritario per i decisori pubblici, per le imprese, ma soprattutto per chi è alla ricerca di un lavoro. Per questo la Regione Piemonte, in occasione della XIV edizione di “IoLavoro”, la manifestazione dedicata all’incontro di domanda e offerta di occupazione, rende disponibile “I numeri del lavoro”: un punto di accesso pubblico ai dati sul lavoro regionale, raccolti da diverse fonti informative istituzionali e resi disponibili in formato open.
Il sistema è fruibile dal sito web istituzionale della Regione e mette a disposizione dati e analisi per una visione puntuale: andamenti dei principali indicatori occupazionali, dati delle dinamiche lavorative e delle imprese, dati delle crisi aziendali.
Per proporre un approccio originale e innovativo al tema, CSI Piemonte ha inoltre avviato due sperimentazioni.
Con il supporto del CRISP – Centro di Ricerca Interuniversitario sui Servizi di Pubblica utilità e di SAS per la soluzione software, si è lavorato per integrare le informazioni provenienti dalle banche dati pubbliche con le conversazioni sui social network più specializzati (Monster, Linkedin etc) in relazione alla domanda e offerta di lavoro.
Le informazioni delle diverse fonti sono state integrate e messe a disposizione dei decision makers della pubblica amministrazione grazie a tecniche di visual analytics che permettono una lettura più agevole di grandi quantità di dati.
Insieme a IED – Istituto Europeo di Design, sono state esplorate modalità creative per comunicare i dati in maniera efficace. Si disegna così una nuova professionalità, quella dell’information designer.
Fonte: CSI – Piemonte