Data warehouse, control room, IT-alert: spunti e suggestioni nelle interviste da FORUM PA Sicurezza

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Emerge con forza la necessità di creare momenti di dialogo e condivisione di esperienze tra coloro che quotidianamente lavorano sui processi di innovazione. Questa volta il confronto ha coinvolto gli attori chiave dell'”ecosistema Difesa, Soccorso e Protezione”, in occasione della prima edizione di FORUM PA Sicurezza, tenutasi il 19 novembre scorso. Abbiamo raccolto alcuni spunti dalle interviste realizzate durante la manifestazione

22 Novembre 2024

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Patrizia Fortunato

Content Editor, FPA

Foto di Rachele Maria Curti - https://flic.kr/p/2qvicQL

Abilitare il dialogo tra gli enti chiave nei settori della difesa, della sicurezza del territorio, dell’ordine pubblico e del soccorso civile, e tra questi e le principali aziende ICT del Paese interessate ai processi di cambiamento e innovazione della pubblica amministrazione. Questo l’obiettivo di FORUM PA Sicurezza, tenutosi il 19 novembre scorso a Roma, un momento di confronto per fare il punto sulle diverse iniziative avviate nell’affrontare i nuovi scenari di crisi. Cosa è emerso? Quali sono state le esperienze condivise e i progetti presentati? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei protagonisti di questa prima edizione di FORUM PA Sicurezza. Tra i temi principali, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono emerse come elementi centrali, con un focus particolare sulla creazione di data warehouse per la centralizzazione dei dati, l’interoperabilità tra enti e la sicurezza cibernetica.

Il commento dei partecipanti

Luigi D’Angelo, Direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento per la Protezione Civile, presenta progetti mirati a migliorare l’interazione e lo scambio di dati in tempo reale tra i vari attori del Servizio Nazionale di Protezione Civile (dalle amministrazioni centrali e periferiche alle organizzazioni di volontariato e alle imprese private). Il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri sta infatti definendo una data warehouse, un database unico in cui far confluire tutte le informazioni da utilizzare sia nella fase di previsione e prevenzione sia nella gestione delle emergenze. Uno degli strumenti che può certamente facilitare e abilitare lo scambio di informazioni in tempo reale tra i diversi attori è il ‘sistema integrato di monitoraggio e previsione’ che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, d’intesa con il Dipartimento per la Protezione Civile, sta sviluppando grazie al finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Umberto Rosini, Dirigente Servizio sistemi informativi e di comunicazione del Dipartimento Protezione Civile, parla del sistema IT-alert, che, prossimo a celebrare il suo primo anno di operatività, rappresenta un’importante innovazione nel campo della gestione delle emergenze in Italia. Pur essendo tecnologicamente semplice da un punto di vista architetturale e infrastrutturale, la vera complessità risiede nella observability, ovvero nella sua capacità di ispezionare e analizzare i dati presenti all’interno del sistema. L’obiettivo primario di IT-alert è garantire un’informazione tempestiva e accurata durante situazioni di allarme, utilizzando tecnologie di broadcast che coinvolgono operatori locali e dispositivi collegati a celle territoriali. L’approccio integrato, basato su dati e informazioni, è fondamentale per garantire una risposta efficiente e coordinata alle emergenze. E questo è valido non solo per IT-alert, ma anche per l’implementazione del data warehouse sul quale il Dipartimento sta lavorando. La centralizzazione dei dati attraverso un data warehouse potenzia l’efficacia operativa, consentendo l’interoperabilità tra gli enti della Protezione Civile e l’uso di metodologie avanzate come l’intelligenza artificiale e il machine learning.

Stefano Marsella, Dirigente Generale della Direzione Centrale per l’Innovazione Tecnologica, la Digitalizzazione e per i Beni e le Risorse Logistiche e Strumentali del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell’Interno, evidenzia l’approccio adottato per affrontare i problemi emergenziali: digitalizzare quanto più possibile e garantire che tutti i dati abbiano nativamente un protocollo di interscambio, che consenta scambi di dati automatici senza intervento umano. Un esempio è il protocollo avviato con l’Arma dei Carabinieri, che riceve un alert immediato ogni volta che si verifica un incendio di vegetazione, non appena una squadra parte dal distaccamento della sede centrale. Per la gestione della richiesta di attivazione di un’istanza di emergenza, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha adottato un protocollo di scambio dati CAP-IT (Common Alerting Protocol), successivamente ripreso dagli Stati Uniti e da altri paesi del mondo, inclusa la Cina. La sfida più importante ora è quella di rivedere e analizzare, alla luce delle attuali esigenze di cybersecurity, i progetti che il Dipartimento ha avviato da anni per rendere interoperabili con altri organi tutti gli applicativi che generano o utilizzano dati fondamentali per la gestione delle emergenze.

Marco Porcedda, Assessore alla Sicurezza, Sistemi Informativi e Cybersecurity della Città di Torino, spiega come la Città di Torino si sta organizzando per rispondere alla previsione normativa del DDL Sicurezza relativamente all’individuazione di una struttura e di un referente per la cybersicurezza nel comune di Torino. Anche con l’arrivo della Nis 2, questa posizione verrà continuamente implementata e seguirà tutte le relative previsioni normative. L’Assessore illustra anche il progetto CyberMetro della Città metropolitana di Torino, per il quale l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha stanziato 1,5 milioni di euro nell’ambito dell’Avviso 8, dedicato agli interventi di potenziamento della resilienza cyber delle pubbliche amministrazioni. Il progetto CyberMetro – come spiega l’Assessore Porcedda – prevede un percorso su tre assi principali: innovazione tecnologica; formazione e ammodernamento delle procedure interne dei flussi di lavoro.

Giacomo Angeloni, Assessore alla Sicurezza, Protezione Civile, Innovazione e Semplificazione, Servizi Demografici ed Elettorali, e Servizi Cimiteriali del Comune di Bergamo, parla di un significativo investimento per la realizzazione di una control room: con l’ultima variazione di bilancio, il Comune di Bergamo ha stanziato circa 50mila euro per questo progetto. “Non si può governare senza conoscere. L’importanza del dato è fondamentale – afferma Angeloni -, ma è anche essenziale avere ecosistemi digitali che permettano di gestire i dati e prendere decisioni”. Alla luce di queste esigenze, le istituzioni centrali, soprattutto riguardo alla sicurezza e alla prevenzione nella Protezione Civile, necessitano di leggi più chiare che facilitino l’innovazione tecnologica.

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