Intelligenza Artificiale: use case dalle Community RTD, CTO e Data Manager a FORUM PA 2025

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Dall’efficienza dei chatbot alla precisione dei centralini intelligenti, passando per avanzati sistemi di gestione documentale, l’IA sta disegnando un futuro dove la governance pubblica è più agile e connessa. Le community di FPA a FORUM PA 2025 si sono confrontate anche per esplorare use case innovativi. Ecco cosa è emerso

30 Maggio 2025

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Andrea Tironi

Project manager Digital Transformation, Consorzio.IT

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Patrizia Saggini

Avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

Foto Rina Ciampolillo - https://flic.kr/p/2r5Kp5Y

FORUM PA rappresenta da sempre un’importante occasione di confronto per l’innovazione nel settore pubblico. Riserva spazi ‘aperti all’innovazione’ dove dirigenti pubblici, funzionari, rappresentanti delle aziende partner e membri delle diverse community di FPA, che presidiano gli argomenti chiave per l’innovazione della PA, possono condividere esperienze, idee e soluzioni.

Per la prima volta, si sono riunite insieme la community CTO (Chief Technology Officer) e la community dei Data Manager per esaminare l’adozione dell’intelligenza artificiale, attraverso una prospettiva comune che integri l’evoluzione delle infrastrutture tecnologiche pubbliche e i temi della data governance.

Si è nuovamente incontrata la community RTD (Responsabile per la Transizione Digitale) per discutere  sull’adozione dell’intelligenza artificiale nelle pubbliche amministrazioni, alla luce dell’evoluzione del contesto normativo: dall’entrata in vigore dell’AI Act alle recenti Linee guida AgID sull’adozione dell’IA, fino al Disegno di legge delega sull’intelligenza artificiale, in corso di esame in commissione parlamentare.

Cosa è emerso? Ecco alcuni use case di utilizzo o POC relativi all’IA. Partiamo dagli use case più “semplici da realizzare”.

Chatbot per utenti

Classicone.

Un chatbot basato su IA può offrire risposte rapide alle richieste comuni dei cittadini, migliorando l’accessibilità ai servizi pubblici. Grazie al machine learning, può imparare dal contesto e dalle interazioni per diventare più preciso nel tempo. Riduce il carico di lavoro degli operatori, filtrando domande ricorrenti. Lo sviluppo richiede attenzione a privacy e protezione dei dati personali.

Può integrare anche funzioni multilingue o assistenza vocale.

Nelle versioni più “moderne”, il chatbot risponde basandosi sulle informazioni pubblicate sul sito web (o su altri database), non è più richiesta una base dati specifica.

In uno scenario “futuribile” il chatbot può anche supportare all’invio di un’istanza online, compilando la richiesta con i dati già presenti in altri database, o con domande specifiche; rimane da risolvere il problema dell’interfacciamento con l’identità digitale (SPID o CIE), senza alterare l’esperienza utente.

Centralino IA

Dopo essere passati dall’umano al risponditore “Premi 1 per anagrafe, 2 per ragioneria …”, si può passare all’IA che ascolta quanto dice la persona, lo trascrive e in base alla comprensione semantica instrada all’ufficio corretto. Es. “vorrei chiarimenti sulla mia tari”, l’IA capisce che è una richiesta per ufficio Tributi e instrada la chiamata all’ufficio tributi. La versione ulteriore risponde anche alle domande più generiche: es. “Come faccio la CIE? Cosa serve?” senza instradare la chiamata ad un operatore.

Nelle versioni più avanzate, il centralino si interfaccia direttamente con il chatbot, quindi il cittadino può ottenere anche risposte senza parlare con l’ufficio; nella misura in cui il chatbot ha accesso anche ai dati, la risposta può essere personalizzata in base alla situazione specifica.

Classificazione e protocollazione automatica di documenti

L’automazione del protocollo con IA velocizza l’identificazione di tipologie documentali (es. richieste) e l’assegnazione agli uffici competenti. Migliora la tracciabilità e riduce errori manuali. Si integra bene con sistemi di workflow aziendale e conservazione digitale, attraverso le funzionalità già presenti nel protocollo informatico.

Il sistema può apprendere nuove regole con l’aumento del volume documentale, mantenendo sempre il controllo di uno o più supervisori. È l’implementazione che inizia a fare capolino nei software dei fornitori come “primo esempio” di applicazione di IA, andando oltre il classicone del chatbot.

Rimane da analizzare la soluzione tecnologica proposta, e soprattutto il modello di costo.

Lettura log e attacchi informatici (cybersecurity)

Sistemi IA analizzano log di rete e applicazioni per individuare anomalie, pattern di breach o attacchi in corso (IDS/IPS). Agevola la sicurezza proattiva e la modellazione del rischio. Richiede dati storici adeguati al training e tuning sul contesto. Integrazione con SIEM e processi di escalation operativa. Fondamentale garantire privacy e cifratura dei log sensibili.

Supporto decisionale con modelli predittivi

L’IA può prevedere trend (es. domanda servizi, traffico utenti) per orientare pianificazione e allocazione risorse. Supporta scenari what-if e simulazioni strategiche. Favorisce decisioni evidence-based, efficienti ed evita sprechi. Serve una visualizzazione chiara per far adottare il modello dai decisori.

Richiede aggiornamento continuo dei dati e dialogo con domain expert per la validazione. È essenziale che l’ente metta a disposizione i propri dati – attraverso API dedicate – in modo che IA possa analizzare i dati.

Creazione automatica di documenti da template

Strumenti IA possono compilare automaticamente atti, convenzioni, report basandosi su schede anagrafiche o dati già presenti nel sistema. Anche semplicemente mediante RPA. Aumenta la produttività riducendo il rischio umano. Consente personalizzazione e gestione massiva (bulk).
Serve attenzione alla compliance normativa, firma digitale e tracciabilità del contenuto.

Uso IA per migliorare la qualità dei dati

Algoritmi IA identificano dati duplicati, mancanti, anomali o incoerenti e propongono correzioni o completamenti. Utile nel data cleansing e nella creazione di un repository affidabile. Migliora la fiducia dei servizi downstream (analytics, ML, CRM). È necessario definire regole di validazione e umane verifiche di qualità.
Permette di utilizzare metriche di qualità dei dati continue per reportistica interna. È un secondo use case che comincia a diffondersi nei software dei fornitori per uniformare i dati nei database e risolvere anomalie.

Video sorveglianza e interpretazione satellitare con IA

L’IA in analisi video e immagini satellitari rileva eventi (es. incendi, traffico, invasioni fauna, dissesti idrogeologici, ecc.) in tempo reale. Consente di inviare alert e supporta la pianificazione territoriale.
Ha impatto su sicurezza urbana e difesa ambientale, per gestire eventuali emergenze.
Serve calibrazione continua dei modelli per adattare il sistema alle condizioni locali.
In particolare, nel caso della videosorveglianza, occorre bilanciare sorveglianza e tutela privacy, definendo policy trasparenti sull’uso delle immagini.

Supporto per transizione digitale e dati pubblici

IA può facilitare migrazione da processi analogici a digitali, catalogazione di dati storici e apertura open data. Automatizza estrazione da PDF e conversione in formati standard. Aiuta la PA a diventare più interoperabile e trasparente. Serve un piano di change management e formazione. Consente pubblicare dataset utili e favorire innovazione civica e terzo settore.

Modelli predittivi per distribuzione risorse

Algoritmi predittivi stimano il fabbisogno di risorse (es. personale, apparecchiature, fondi) su base territoriale o stagionale. Ottimizzano allocazione e prevenzione di criticità (es. sanità, emergenze). Richiedono dati real time e storico, dashboard decisionale e scenarizzazioni multiple.  È importante coinvolgere stakeholder per validità delle simulazioni. Analisi costi-benefici garantisce sostenibilità.

Generare e gestire documenti automaticamente

Strumenti IA che compongono atti, relazioni, contratti o certificati da template aiutano a standardizzare output. Riduce tempi, errori di formattazione e incongruenze. Permette personalizzazione dinamica in base ai dati utente. Serve attenzione a versioning e controllo delle fonti. Può essere collegato a firme elettroniche per interi processi documentali end‑to‑end.

Conclusioni

Questi sono alcuni use case emersi durante ForumPA 2025, riferiti ad ambiti esistenti già nel pre Chatgtp. È possibile che oggi non abbiamo ancora il mindset per riuscire a cogliere applicazioni completamente nuove per la PA, di cui una emergente potrebbe essere avere colleghi agentici, ovvero completamente “digitali” che svolgono alcune funzioni. Per stimolare la fantasia iniziamo a pensare al messo digitale (SEND) o al protocollare digitale (mediante AI, di prossima realizzazione). nel frattempo, raccogliere use case insieme a formarci e provare ad usare l’AI, può essere un buon punto di partenza per crearsi un nuovo mindset ed esplorare questo nuovo AI-Mondo.

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