Ontologie applicate ai servizi della pubblica amministrazione

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Time For Change

by David Reece

Le tecnologie basate sulla semantica faranno la differenza rispetto al problema dell’integrazione di dati e servizi della PA.
Generalmente la parola semantica viene associata all’ambito linguistico per cui la semantica studia il significato delle parole e delle frasi. Di semantica si parla anche nell’informatica, facendo riferimento al significato di un insieme di simboli nell’ambito di un preciso schema di rappresentazione. In questa accezione diventa fondamentale avere un metodo per associare ad ogni simbolo (parola) uno o più significati e ciò è possibile grazie ad una classificazione condivisa dei contenuti. Questo metodo, in semantica, viene chiamato ontologia.

26 Giugno 2006

D

Tommaso Del Lungo

Articolo FPA
Time For Change

by David Reece

Le tecnologie basate sulla semantica faranno la differenza rispetto al problema dell’integrazione di dati e servizi della PA.
Generalmente la parola semantica viene associata all’ambito linguistico per cui la semantica studia il significato delle parole e delle frasi. Di semantica si parla anche nell’informatica, facendo riferimento al significato di un insieme di simboli nell’ambito di un preciso schema di rappresentazione. In questa accezione diventa fondamentale avere un metodo per associare ad ogni simbolo (parola) uno o più significati e ciò è possibile grazie ad una classificazione condivisa dei contenuti. Questo metodo, in semantica, viene chiamato ontologia.

La cooperazione applicativa tra sistemi complessi non può prescindere dal significato dei dati e dei servizi oggetto della cooperazione e le tecnologie basate sulla semantica sembrano cruciali per effettuare decisivi passi in avanti nel problema dell’integrazione di dati e di servizi della pa.
Quando due risorse devono cooperare, devono mettere in comune dati e servizi attraverso un deciso canale di cooperazione. Il canale, però, deve entrare nel significato dei dati e dei servizi: tra chi usa e chi offre il servizio deve, cioè, esistere un protocollo di cooperazione indipendente dal canale.
L’idea fondamentale è che più l’accento si pone sulla cooperazione, più l’ontologia del dominio deve diventare un soggetto a sé stante che deve essere considerato autonomo dai sistemi informatici che devono cooperare. 

Chi già ragiona per ontologie nella pubblica amministrazione c’è già: è il progetto PEOPLE con cui, non solo sono stati realizzati applicativi funzionati, ma è stata messa a punto una metodologia innovativa per la gestione dei dati che consente di analizzare i processi amministrativi per fare realmente innovazione.
"Di tutto il procedimento che abbiamo gestito con People" racconta Lucia De Siervo, Assessore e-Government, Informazione e rete Civica del Comune di Firenze e Presidente del Progetto People, in una breve intervista, "certamente una parte strategica è stata la standardizzazione dei processi che ci ha permesso di unire l’informatica al procedimento amministrativo per creare davvero innovazione amministrativa”. “Per fare innovazione – ha continuato – occorre guardare, analizzare e riscrivere i processi interni per cambiare la macchina organizzativa. E questo è un procedimento incredibilmente complesso che può essere agevolato grazie all’utilizzo delle logiche semantiche che permettono di analizzare, nel dettaglio, il procedimento amministrativo”. Questo è esattamente quello che il Progetto People ha realizzato  andando ad esaminare, uno ad uno, tutti i processi dei 54 comuni partecipanti, scandagliando l’organizzazione comunale, la tipologia di utenza e, in modo particolare, le modalità di relazione tra il cittadino e la PA, immaginando soluzioni migliori e ragionando, appunto, per ontologie.

Possono sembrare concetti difficili da comprendere, ma basta un esempio per chiarirli. “Se, ad esempio, – continua l’assessore De Siervo – vogliamo realizzare un prodotto per l’erogazione di certificati on line, basandoci sulla "logica burocratica" dovremmo produrre un numero ennesimo di procedure, una per ogni servizio, mentre invece ciò che conta è creare uno strumento che permetta l’erogazione on line di qualcosa. Cosa debba essere questo qualcosa, è un discorso che viene affrontato in un secondo momento, quando, cioè, si va ad ottimizzare la soluzione su ogni singolo servizio. Solo in questo modo l’amministrazione può essere padrona dei propri processi e gestire efficientemente l’erogazione di servizi innovativi. Non possiamo far fare alle aziende il lavoro delle amministrazioni. "

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