OpenSiope: un’opportunità che non può essere sprecata

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Openpolis un commento all’annuncio dell’apertura dei dati dei sistema SIOPE. La Ragioneria dello Stato ha stabilito che entro il 16 Giugno 2014 saranno liberamente accessibili online le informazioni della banca dati Siope. Ma con quali modalità? Ecco le proposte di Openpolis per una OpenSiope.

6 Giugno 2014

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Redazione Openpolis

Riceviamo da Openpolis e volentieri pubblichiamo  un commento all’annuncio dell’apertura dei dati dei sistema SIOPE. L’articolo originale è disponibile qui


La Ragioneria dello Stato ha stabilito che entro il 16 Giugno 2014 saranno liberamente accessibili online le informazioni della banca dati Siope. Ma con quali modalità? Ecco le proposte di Openpolis per una OpenSiope.

Dal 2013 vengono rilasciati tra gli “open data” della Ragioneria generale dello Stato dati di SIOPE aggregati, relativi al totale degli incassi e i pagamenti annui di raggruppamenti omogenei di enti pubblici.

Viene fornito il massimo dettaglio previsto dalla codifica gestionale dei singoli raggruppamenti, ma non è possibile distinguerli per ente (puoi vedere le spese di TUTTI i Comuni ma NON quelle del singolo Comune). Al momento un solo anno di dati è disponibile.

In attuazione del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, è stato emanato il Decreto della Ragioneria generale dello Stato del 30 maggio 2014 che, tra l’altro, precisa che “entro il 16 giugno 2014 tutte le informazioni della banca dati SIOPE (…) sono liberamente accessibili all’indirizzo www.siope.it”.

Dunque in vista della prossima apertura della banca dati, vogliamo indicare alcuni aspetti qualificanti affinché di una reale ed effettiva apertura si tratti e quindi perché l’opportunità di una OpenSiope non venga sprecata.

Come aprire i dati (entro il 16 giugno 2014):

  • consentire l’accesso, senza barriere di registrazione, lo scarico e il riutilizzo di tutti i dati giornalieri di tutti gli Enti a livello di codice gestionale dal sistema SIOPE in formato aperto a partire da una pagina web dall’indirizzo stabile e senza restrizioni di orario (attualmente il sito www.siope.it è disponibile nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 18:00);
  • assicurare che i dati siano “aperti” (open data), ossia in un formato di dati neutro rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la loro fruizione, con appropriata licenza di riutilizzo anche ai fini commerciali, processabili da computer (machine-readable) funzionali all’utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori, provvisti dei relativi metadati, nonché accessibili gratuitamente;
  • rilasciare in formato aperto mensilmente, con ritardo massimo di 30 giorni, i database sottostanti i report già predisposti per gli enti che hanno accesso diretto al SIOPE – in sostanza dei database con indicazione dei flussi di entrate e uscite per ciascun ente, al livello più dettagliato della classificazione economica. Gli enti devono essere indicati con la propria denominazione alfanumerica, indicazione della provincia e della regione e con il codice ISTAT corrispondente; poiché le codifiche possono essere soggette a revisione (soprattutto laddove non c’è un mandato informatico), i database mensili vanno rivisti annualmente entro il 31 maggio dell’anno successivo, dopo le riconciliazioni con il bilancio consuntivo degli enti;
  • rilasciare con la prima pubblicazione i database mensili consolidati relativi anche agli anni passati dal 2006 al 2013;
  • predisporre un adeguato processo per raccogliere le domande e fornire delle risposte agli utenti e utilizzatori dei dati (faq, contatti, etc.);
  • costituire un gruppo di lavoro che comprenda rappresentati di amministrazioni pubbliche, esperti della materia e associazioni interessate a sperimentare forme collaborative di partecipazione pubblica tramite gli open data del Siope;

Da fare entro un anno:

  • allargare progressivamente il dettaglio dei dataset scaricabili per consentire l’accesso a informazioni significative delle singole transazioni registrate, prevedendo adeguate soluzioni anche informatiche;
  • completare la totale tracciabilità dei pagamenti per la realizzazione di opere infrastrutturali (o altre forme di investimento pubblico) e per gli acquisti di beni e servizi, acquisendo dal mandato informatico dei pagamenti anche le informazioni relative al beneficiario (con numero di partita IVA o codice fiscale) e prevedendo l’obbligo di compilazione del CUP (codice unico di progetto) e/o del CIG (codice identificativo di gara);
  • fornire, oltre ai dati grezzi, delle metriche (benchmark) sensate per consentire confronti tra enti simili, includendovi anche indicatori normalizzati per il numero di addetti e/o la popolazione di riferimento; 
  • completare il processo di informatizzazione per disporre dei flussi di entrate e pagamento di tutta la PA in modo che SIOPE copra veramente tutte le amministrazioni (per esempio, oggi, gli enti periferici dei Ministeri non sono per esempio allacciati).

Per Approfondimenti:

SIOPE: che cos’è e come funziona

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