Ottanelli (Abi): “Ecco che manca per completare il nuovo sistema di pagamenti”

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21 Dicembre 2016

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Carla Ottanelli, Associazione Bancaria Italiana

A che punto siamo?

Il processo di informatizzazione della PA e, in questo contesto, l’utilizzo dei moderni mezzi di comunicazione ed informazione per l’effettuazione dei pagamenti da e verso la PA, è ancora caratterizzato da un significativo ritardo rispetto alla situazione di altri Paesi europei. Si rileva tuttavia che il trend di crescita è positivo e che sussistono i presupposti, normativi e in buona parte anche culturali, per un significativo cambio di tendenza. Vi sono esempi virtuosi in determinate realtà territoriali ove le PA locali oltre ad aver impostato la propria attività gestionale in ottica innovativa, costituiscono anche un importante volano presso la cittadinanza per instaurare atteggiamenti di fiducia nell’utilizzo di mezzi di pagamento diversi dal contante.

Recentemente sono state prodotte molte riforme e introdotto molte innovazioni: cosa è già “usabile” tra quanto approvato? Cosa ci portiamo a casa?

Il tema dell’informatizzazione della PA è stato posto in primo piano, perfezionando le norme in materia e ampliando le competenze e i poteri dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Col D. Lgs. n. 179/2016 di modifica al Codice dell’Amministrazione Digitale emanato nell’agosto scorso sono stati perfezionati quegli aspetti del Codice che necessitavano di “manutenzione” in relazione all’evolvere del contesto di riferimento. Riguardo al tema pagamenti, è stato integralmente riformulato l’art. 5 in modo più snello: pure nel permanere di qualche residuo dubbio interpretativo, si sono sintetizzati e resi più evidenti i principi basilari della riforma delle riscossioni per conto degli enti della PA. Altro provvedimento importante è quello contenuto nella legge di bilancio 2017 (art. 1, comma 43) che stabilisce l’obbligo per le PA di adottare l’ordinativo informatico: è questa una decisione significativa, da tempo auspicata dalle banche tesoriere degli enti pubblici locali che avranno così modo di razionalizzare la gestione con l’eliminazione di documenti cartacei.

Molti provvedimenti sono ancora non in sospeso, cosa pensa che sarà impossibile raggiungere degli obiettivi che erano posti? A cosa dovremo rinunciare, almeno per ora?

Molte delle disposizioni che devono essere emanate in tema di informatizzazione della PA hanno carattere di norma secondaria. L’obbligo dell’ordinativo informatico appena richiamato deve essere reso operativo con appositi decreti che dovranno stabilire modalità e tempi di attuazione; sono inoltre da completare e da diffondere da parte di AgID e della Banca d’Italia i nuovi tracciati e le regole di colloquio tra Enti e Banca d’Italia e tra Banca d’Italia e Banche tesoriere. In questo scenario la novità più rilevante è proprio l’importante ruolo che sarà chiamata a svolgere la Banca d’Italia con l’approntamento di un’apposita interfaccia in grado di “catturare” dall’ordinativo informatico le informazioni relative alle fatture per i pagamenti di crediti commerciali e di collegarle, al ricevimento degli esiti, ai relativi pagamenti eseguiti. L’entrata a regime di questo nuovo sistema rappresenterà davvero un importante passo in termini di razionalizzazione ed incremento del patrimonio informativo della banca dati SIOPE (non è un caso che la stessa assuma la nuova denominazione: SIOPE+) la quale sarà in grado di rilevare quali e quante fatture emesse siano state pagate ed in quali termini.

Cosa si può fare ora nel campo dell’innovazione digitale che non ha bisogno della politica, ma solo dell’azione fattiva dell’amministrazione?

Il contesto normativo di riferimento è sostanzialmente completato e necessita “soltanto” di provvedimenti a carattere secondario e, via via, se del caso di taluni interventi di perfezionamento o di chiarimento di residui dubbi interpretativi. Quello di cui c’è davvero bisogno è ascrivibile alla sfera della formazione/informazione/comunicazione nei confronti di tutti gli operatori e degli enti pubblici in primis. È innegabile che vi siano amministrazioni eccellenti e all’avanguardia nell’impegno ad apportare grandi mutamenti interni per sfruttare al massimo le potenzialità di razionalizzazione ed informatizzazione del proprio operato. Esistono tuttavia molti enti che sembrano non cogliere le potenzialità offerte dal contesto normativo di riferimento e che potrebbero non essere pronte rispetto alle incombenze che ormai la legge sancisce. In questo quadro è importante l’azione sinergica che le Amministrazioni centrali possono porre in essere per accelerare il processo di conoscenza e di adeguamento di tutte le PA locali, agevolando un processo di ineluttabile superamento del tradizionale binomio contanti/cartaceo. Per parte sua il settore bancario è pronto ad agevolare un processo che da tempo auspicava; è importante però che tutti facciano la loro parte e che dunque anche le PA, comprese le realtà medio piccole, siano reattive rispetto alle importanti e imminenti scadenze applicative delle Riforme ormai da tempo avviate.

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