Rapporto Assinform 2009: l’italia è penultima in Europa per digital divide

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A fronte di un 2008 che segna un debole +0,8, nel 2009 il calo della spesa IT in Italia sfiorerà il record negativo di –5,9%. E’ il dato più preoccupante che emerge dall’annuale Rapporto Assinform, giunto, ormai, alla sua quarantesima edizione, presentato ieri a Torino dal Presidente Ennio Lucarelli.

28 Maggio 2009

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

A fronte di un 2008 che segna un debole +0,8, nel 2009 il calo della spesa IT in Italia sfiorerà il record negativo di –5,9%. E’ il dato più preoccupante che emerge dall’annuale Rapporto Assinform, giunto, ormai, alla sua quarantesima edizione, presentato ieri a Torino dal Presidente Ennio Lucarelli.

Nel 2008 il mercato aggregato dell’ICT (informatica e telecomunicazioni) ha raggiunto i 64.463 milioni di Euro: +0,1%rispetto al 2007. Il minor dinamismo rispetto all’anno precedente, quando era cresciuto dello 0,9%, è spiegabile con il rallentamento più pronunciato della componente "telecomunicazioni". Il comparto delle TLC (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) è, infatti, entrato in stallo (-0,2%), mentre l’IT ha mantenuto i ritmi di crescita dell’anno precedente con un modesto 0,8%. 

La situazione peggiora notevolmente se si analizzano le previsioni per il 2009: con un calo complessivo dell’ICT dell’1,3% ed il mercato IT che crollerà di circa il 5,9%. I tagli di investimento riguarderanno tutti i settori economici, compresa la Pubblica Amministrazione Centrale e quella Locale, che negli anni passati era uno dei pochi comparti che continuava ad alimentare la domanda e che, invece, per il 2009 segnerà un -1,7%. Persino la spesa consumer, dopo il boom degli ultimi anni, passerà a registrare un segno negativo di circa il 3,5%.
Una vera e propria disfatta, insomma, da cui si salveranno a stento le società di servizi pubblici, le cosiddette utilities, che dovrebbero vedere i propri investimenti in Information e Communication Technology aumentare di poco meno del 4%.

Tutto questo mentre il resto del mondo, Europa compresa, continua e continuerà a credere e ad investire nelle nuove tecnologie (+9,3% nel 2008).

Altrettanto preoccupanti i dati relativi al digital divide, rispetto al quale la rilevazione ha preso in considerazione elementi facilmente quantificabili, come le dotazioni di personal computer installati. In Italia i PC sono stimati in 30 milioni, contro 378 milioni degli USA, 97 in Giappone, 63 nel regno Unito, 59 in Germania, 45 in Francia e 10 in Spagna.
Non migliora la situazione in termini di PC per ogni 100 abitanti, che in Italia risultano pari a 51, contro 125 negli USA, 103 nel Regno Unito, 76 in Giappone, 73 in Francia, 72 in Germania e 44 in Spagna.

Al Governo Lucarelli ha chiesto una decisa svolta sull’innovazione con urgenti contromisure: “Proprio in questo periodo di crisi- ha detto il Presidente di Assinform – non possiamo permetterci di fermarci sull’innovazione. Sostenere e rafforzare l’Information Technology è un obiettivo strategico per il nostro Paese, perché un suo forte arretramento, come quello che si prospetta per l’anno in corso, porterà come inevitabile conseguenza un aumento delle difficoltà del sistema economico italiano di contrastare la crisi e tornare a competere. Al contrario dare il via oggi alla creazione di servizi e prodotti di nuova generazione e far maturare nuove professionalità, significa immettere nell’economia italiana gli strumenti più efficaci per produrre accelerazione della crescita e nuove capacità competitive”.

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