Comune di Trento: dal nuovo sito istituzionale alla trasformazione digitale integrata
La digitalizzazione della pubblica amministrazione, come ricorda la “Mappa dei Comuni Digitali 2025”, non è un esercizio tecnologico ma un processo di crescita collettiva. Il caso del Comune di Trento dimostra che la trasformazione digitale può diventare reale solo quando front office e back office evolvono insieme, la tecnologia diventa strumento di semplificazione e le persone — funzionari, tecnici e cittadini — vengono messe al centro. Il nuovo sito web dell’ente, realizzato insieme a OpenCity Labs, si pone come il punto di contatto di un ecosistema digitale che funziona grazie a un’organizzazione capace di dialogare, condividere dati e lavorare in modo integrato. Trento si propone come modello di riferimento per tutti quei Comuni italiani che, sostenuti dal PNRR, stanno costruendo la nuova cittadinanza digitale
16 Ottobre 2025
Patrizia Licata
Giornalista

Foto di Luis Benito su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/un-gruppo-di-persone-in-piedi-allinterno-di-un-edificio-PO4ATjlp-fg
- 1 Trento, un Comune vicino alla piena digitalizzazione
- 2 Il nuovo sito istituzionale: chiarezza, accessibilità e servizi integrati
- 3 Dal front-office al back-office: la digitalizzazione dei processi interni
- 4 Tecnologia low-code e interoperabilità
- 5 Il valore per i cittadini: semplicità, immediatezza, trasparenza
- 6 Un modello per la PA italiana
Investire nella digitalizzazione della pubblica amministrazione non è solo dotarsi di nuovi strumenti, ma costruire il futuro delle nostre comunità attraverso l’innovazione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha rappresentato una grande opportunità, con oltre 6 miliardi stanziati per la digitalizzazione della PA (M1C1). Quasi la metà di queste risorse sono destinate alle PA locali, con un’attenzione specifica ai 7.896 comuni italiani, le istituzioni più vicine ai cittadini.
Migrazione al cloud, utilizzo di piattaforme condivise per favorire l’interoperabilità pubblica, diffusione di strumenti standard per i pagamenti, notifiche a valore legale e identità digitale, evoluzione dei siti internet e altro ancora: le amministrazioni locali si stanno impegnando – pur a ritmi disomogenei – nella trasformazione verso la PA “amica”. Per esempio, come svelato dal rapporto “Mappa dei Comuni Digitali 2025” elaborato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e da ANCI, oltre 6.579 amministrazioni locali stanno riprogettando il proprio sito istituzionale secondo i criteri di Designers Italia, mentre il 73% dei pagamenti verso i Comuni avviene ormai prevalentemente online.
C’è ancora spazio per migliorare: molti enti hanno concentrato gli sforzi sulla creazione di un front-office digitale moderno, lasciando ancora poco modernizzati i processi interni. La conseguenza è che spesso i cittadini possono avviare pratiche online, ma la gestione interna rimane manuale o destrutturata, rallentando l’efficienza complessiva del sistema.
In questo scenario, il percorso di trasformazione digitale del Comune di Trento, realizzato in collaborazione con OpenCity Labs, rappresenta un caso di successo di integrazione tra innovazione di servizio, revisione organizzativa e trasformazione tecnologica. Il nuovo sito del Comune, finanziato con i fondi PNRR, rappresenta una svolta non solo tecnologica, ma culturale.
Trento, un Comune vicino alla piena digitalizzazione
L’ICity Rank 2024, la ricerca di FPA sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo, colloca Trento fra le 30 città “altamente digitalizzate”, con performance elevate in due dei tre indici di valutazione — Amministrazioni digitali, Comuni aperti eCittà connesse — e punteggi superiori alla media nazionale.
“Abbiamo cercato di creare un fil rouge tra le diverse misure del PNRR”, racconta Mirko Franciosi, dirigente del Servizio Innovazione e Transizione Digitale del Comune di Trento, “in particolare tra la migrazione in cloud dei servizi, il portale del Comune e la digitalizzazione dei servizi al cittadino. L’obiettivo era rendere questi interventi omogenei tra loro, sia dal punto di vista organizzativo che tecnologico”.
La scelta della piattaforma di OpenCity Labs – prosegue Franciosi – è nata “dal desiderio di digitalizzare il più possibile i processi dell’ente, soprattutto quelli destrutturati, con risorse interne, creando per i cittadini un percorso online omogeneo dall’avvio del procedimento fino alla sua conclusione, che sia un contributo, un permesso o un pagamento”.
La piattaforma di OpenCity è un prodotto open source disponibile in modalità SaaS, progettato secondo gli standard ufficiali per il design e la tecnologia dei servizi pubblici digitali e già usata da 300 Comuni italiani.
“Questa scelta ha comportato anche una fase iniziale importantissima di formazione interna”, evidenzia Franciosi, “in modo da acquisire quel know-how che ci ha messo in grado di utilizzare la piattaforma in maniera autonoma”.
Il nuovo sito istituzionale: chiarezza, accessibilità e servizi integrati
La digitalizzazione di un servizio verso i cittadini riguarda sia il back-office, cioè la parte amministrativa interna all’ente, sia il front-office, cioè l’effettiva possibilità per i cittadini di usufruire di un servizio online.
In base alla “Mappa dei Comuni Digitali 2025”, in oltre un terzo dei Comuni italiani, la gestione dei servizi demografici, edilizia e urbanistica e servizi scolastici è completamente erogata in modalità digitale (front e back office). Oltre il 40% ha invece dichiarato di aver digitalizzato solo il front-office e una percentuale tra il 21% e il 25% non ha digitalizzato nessun aspetto dei servizi citati. Emerge, dunque, la necessità di sviluppare maggiormente la digitalizzazione dei servizi nel back-office, investendo in personale specializzato e revisione dei processi interni.
Per questo il progetto del nuovo sito web del Comune di Trento si pone come esempio positivo: non è un semplice restyling grafico, ma una profonda revisione dei contenuti, del linguaggio e della struttura organizzativa che ne è alla base.
Il portale è stato ripensato secondo il Nuovo modello di design per i siti dei Comuni, che mira a garantire coerenza, accessibilità e usabilità in linea con gli standard nazionali. Le quattro macro-sezioni — Amministrazione, Novità, Servizi e Vivere il Comune — offrono un’esperienza di navigazione chiara e uniforme con quella degli altri Comuni italiani.
Ogni servizio è descritto in modo semplice, con risposte dirette alle domande più frequenti (“a chi è rivolto”, “cosa serve”, “come fare”), e con indicazioni su costi, tempi di risposta e punti di accesso digitale. Inoltre, autenticandosi tramite SPID o CIE, i cittadini possono accedere alla propria area personale, dove è possibile consultare documenti, monitorare lo stato delle pratiche, effettuare pagamenti e ricevere notifiche automatiche.
Ma la digitalizzazione è stata portata oltre il sito, dentro l’organizzazione: il Comune di Trento ha intrapreso un lavoro meticoloso di mappatura di tutti i procedimenti e i processi interni, con l’obiettivo di costruire un catalogo dei servizi coerente e completo.
Dal front-office al back-office: la digitalizzazione dei processi interni
“Abbiamo riorganizzato completamente il modello di gestione del sito e dei servizi”, spiega Franciosi, “creando un gruppo di lavoro trasversale che ha coinvolto diversi uffici dell’ente. Ci siamo fatti affiancare da una società di consulenza per adottare un approccio user-centric, sviluppando le ontologie e una semantica coerente. È stato un percorso di due anni che ci ha portato a ripensare anche l’organizzazione interna”.
Molti dei procedimenti gestiti fino a quel momento in modo destrutturato — tramite cartelle condivise, file Word o Excel — sono stati trasferiti sulla piattaforma OpenCity Labs, che ha permesso di digitalizzare i flussi amministrativi e collegarli direttamente con i servizi digitali accessibili ai cittadini.
“Il nuovo sito è pensato per essere davvero utile”, sottolinea Franciosi: “non un semplice canale informativo, ma uno sportello digitale unico, integrato con i processi amministrativi e in grado di rispondere in tempo reale alle esigenze dei cittadini”.
Tecnologia low-code e interoperabilità
Sul piano tecnico, uno degli elementi distintivi del progetto è stata l’adozione della piattaforma low-code di OpenCity Labs, che consente di creare moduli e servizi digitali in modalità visuale.
“Quando dobbiamo disegnare un servizio”, spiega Alex Tomasi, Project Manager del Comune di Trento, “usiamo un sistema drag and drop: il design, le caselle di testo e i controlli sono già predisposti, così risparmio tempo e riduco gli errori. La piattaforma si interfaccia direttamente con SPID, la PDND e i sistemi di pagamento. In questo modo, il tempo di lavoro tecnico si è ridotto drasticamente rispetto al passato”.
L’architettura tecnologica prevede anche un middleware interno che collega il front office con i sistemi di protocollo e gestione documentale. “Il middleware”, prosegue Tomasi, “consente alle varie componenti applicative di comunicare tra loro in maniera trasparente. Nella piattaforma OpenCity il front e il back office sono già interoperabili, e l’unica parte esterna è quella documentale. Così abbiamo ridotto la complessità e migliorato l’efficienza”.
L’obiettivo è superare la logica delle personalizzazioni e favorire l’adozione di soluzioni interoperabili in cloud, più sicure e sostenibili nel tempo. Il fatto che la piattaforma di OpenCity Labs sia standard è un aspetto cruciale: i sistemi dialogano fra loro e restano aggiornati in modo uniforme, riducendo i rischi di sicurezza e i costi di manutenzione.
Il valore per i cittadini: semplicità, immediatezza, trasparenza
L’integrazione tra front e back office si traduce in benefici tangibili per i cittadini. Grazie al principio del “once only”, le informazioni già in possesso dell’amministrazione non devono essere reinserite: il cittadino accede con SPID o CIE, trova le proprie pratiche aggiornate e può completare una domanda in pochi click. “Questo è il vero valore aggiunto: un accesso ai servizi immediato e in tempo reale”, evidenzia Franciosi.
Inoltre, la user experience è stata progettata per essere coerente su tutti i servizi: “Il cittadino”, aggiunge Tomasi, “una volta imparato a usare un modulo, riconosce subito la logica degli altri. È un’esperienza uniforme che riduce le difficoltà e aumenta la fiducia nell’uso dei servizi digitali”.
Un modello per la PA italiana
Il rilascio del nuovo sito del Comune di Trento rappresenta solo la prima tappa di un percorso più ampio, che proseguirà nei prossimi mesi con nuovi sviluppi e miglioramenti.
“Consideriamo OpenCity un partner”, dichiara Franciosi. “Stiamo lavorando insieme per far evolvere la piattaforma, individuando le aree che necessitano di ulteriore sviluppo, in particolare sul lato back-office. L’obiettivo è trasformare le nostre esperienze in soluzioni standard riutilizzabili anche da altri Comuni”.
L’approccio adottato da Trento dimostra come la collaborazione tra amministrazioni e fornitori tecnologici possa produrre innovazione condivisa, capace di generare valore per l’intero ecosistema pubblico. Il progetto incarna lo spirito del PNRR: investire nella digitalizzazione non solo come acquisizione di strumenti, ma come costruzione del futuro delle comunità, semplificando la burocrazia e rendendo i servizi più accessibili, efficienti e trasparenti. Alla base c’è una visione olistica della trasformazione digitale, che rende la digitalizzazione un’opportunità non solo per migliorare i servizi ai cittadini, ma per innovare il modo stesso in cui lavora la PA.