OpenCity Labs nel Country Report OSOR 2025: il modello open source per la PA italiana

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Il rapporto Italy Country Intelligence 2025, pubblicato da OSOR, evidenzia politiche e strategie dell’Italia nell’uso del software open source (OSS). Grazie a un approccio deciso e lungimirante, il nostro Paese si sta distinguendo tra i membri dell’UE. Tra gli esempi virtuosi di collaborazione, innovazione e riuso di software open source, il report cita il contributo significativo di OpenCity Labs alla trasformazione digitale della PA

28 Luglio 2025

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Paola Orecchia

Giornalista

Foto di Caleb Hanson su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/uomo-in-paracadute-BsXM5aXnDz0

Negli ultimi anni, l’Italia ha saputo distinguersi in Europa per un’accelerazione significativa nell’adozione del software open source (OSS) all’interno della PA. La conferma arriva dal recente aggiornamento del rapporto “Italy Country Intelligence 2025”, pubblicato dall’Open Source Observatory (OSOR) della Commissione Europea, che offre una panoramica dettagliata sulle politiche, le strategie e le buone pratiche che accompagnano il percorso di digitalizzazione del settore pubblico nazionale.

Open source e trasformazione digitale nella PA italiana: il Country Report OSOR 2025

Il Country Report OSOR 2025 dimostra come l’OSS sia diventato un elemento fondante delle strategie di trasformazione digitale italiane. A guidare questo processo sono stati enti come il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), supportati dalla comunità di sviluppatori di Developers Italia, piattaforma dove vengono raccolte, condivise e riusate le soluzioni software aperte della PA a tutti i livelli, e PagoPA S.p.A.

Il recente Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (2024-2026), che rappresenta la cornice di riferimento più avanzata per la trasformazione digitale della PA, promuove l’adozione di tecnologie open source per la creazione di servizi digitali. In questo senso, il Piano introduce obiettivi vincolanti: entro il 2025 almeno 125 amministrazioni dovranno aver rilasciato software open source su Developers Italia e circa 2.800 enti dovranno aver riutilizzato soluzioni OSS. Nel 2026, questi target saliranno progressivamente, fino a raggiungere 150 rilasci e 3.000 riusi. Sono numeri importanti, che tuttavia l’Italia può raggiungere agevolmente, secondo Country Report OSOR 2025, grazie alla forte proattività dimostrata dal Paese.

Va detto, infatti, che Il Piano mira a stimolare una vera trasformazione culturale, nel segno della interoperabilità (open API, open data, design system accessibile, etc) e della sostenibilità digitale. Ai suoi esordi, questo processo di rivoluzione copernicana all’interno della PA è stato favorito da azioni di forte impatto, come la pubblicazione delle Linee guida per l’acquisizione e il riuso di software per la Pubblica Amministrazione, che ha permesso agli enti lo sviluppo di numerosissimi servizi ai cittadini mediante l’utilizzo di open source software.
Non si può negare che l’impegno di ogni singola amministrazione nella creazione di servizi sia stato piuttosto gravoso, tuttavia, nel tempo, sono nate iniziative che semplificano l’operatività degli enti e stanno permettendo di razionalizzare e unificare le strategie di tutte le amministrazioni italiane, indipendentemente dal livello di competenze IT interne.

Tra queste azioni capaci di trainare la trasformazione culturale della PA e dei cittadini nel segno della sostenibilità digitale, il Country Report OSOR 2025 segnala: Designers Italia, IO App, Web Analytics Italia (piattaforma nazionale open source per l’analisi del traffico su siti e app della PA) e OpenCity Italia, la piattaforma sviluppata da OpenCity Labs.

OpenCity Labs: modello di innovazione e collaborazione nella PA italiana

OSOR cita OpenCity Italia di OpenCity Labs come esempio virtuoso e strategico di piattaforma open source evoluta al servizio delle amministrazioni locali. Difatti, lo strumento rappresenta un caso concreto di come il riuso di soluzioni digitali e la collaborazione aperta possano tradursi in valore tangibile per la PA e i cittadini. OpenCity Italia è una piattaforma cloud SaaS, open source e pienamente conforme agli standard di design del settore pubblico. Nata in Trentino grazie alla visione del Consorzio dei Comuni Trentini e all’esperienza del Team Digitale della Presidenza del Consiglio, oggi è già utilizzata in più di 300 enti italiani di diverse dimensioni.

OpenCity Italia: la governance partecipata

Uno dei pilastri di OpenCity Labs è, appunto, la filosofia del riuso: gli enti locali possono adottare e personalizzare soluzioni già collaudate, riducendo costi, tempistiche e rischi di progetto, mentre la community contribuisce all’evoluzione continua della piattaforma. Questo approccio favorisce la costruzione di una “comunità del riuso” che travalica i confini territoriali. In questo modo, gli enti non sono più semplici utenti, ma veri co-protagonisti della trasformazione digitale.

La piattaforma, difatti, non solo fornisce strumenti tecnologici, ma crea una rete di amministrazioni attiva nella progettazione dei servizi digitali, promuovendo lo sviluppo di pratiche condivise. In questo senso, OpenCity Labs ha creato un vero e proprio modello di governance partecipata (“community-driven”), che consente agli enti di contribuire allo sviluppo stesso della piattaforma, segnalando esigenze, suggerendo evoluzioni e collaborando direttamente con sviluppatori e team di progetto.

OpenCity Italia: i vantaggi per la PA

OpenCity Italia offre diversi vantaggi alla PA:

  • Quindici tipologie di servizi digitali locali pronti all’uso e facilmente personalizzabili (pagamenti, autenticazione SPID/CIE, gestione documentale, notifiche, pratiche online, agenda appuntamenti, ecc.)
  • Integrazione avanzata con IO, PagoPA, SPID, CIE e principali sistemi di protocollazione e identità digitale.
  • Qualificazione AGID per sicurezza, cloud, privacy e usabilità, offrendo massima affidabilità agli enti locali.
  • Una governance partecipativa e una roadmap di sviluppo orientata da una community di amministratori, sviluppatori e stakeholder pubblici.

Entrando nel dettaglio dei benefici citati, OpenCity Italia può facilitare l’adozione di tecnologie open source nelle pubbliche amministrazioni italiane agendo su più fronti. Innanzitutto, è una piattaforma cloud pronta all’uso e conforme agli standard PA, che offre una suite di servizi digitali locali già sviluppati, aggiornati secondo le normative e integrati con SPID, CIE, PagoPA, IO, sistemi di protocollo e design system pubblico. Questo riduce drasticamente le barriere tecniche e burocratiche per la PA, rendendo possibile adottare soluzioni open source senza doverle sviluppare o manutenere internamente. Di fatto, si tratta della possibilità di un riuso “chiavi in mano” di software collaudato, aggiornato e personalizzabile secondo le esigenze di ogni singolo ente. Le amministrazioni possono risparmiare, così, risorse e tempo, e concentrarsi sulla qualità dei servizi ai cittadini invece che sull’infrastruttura tecnica.

Un aspetto da evidenziare è il supporto che OpenCity Labs fornisce alle amministrazioni, in termini di documentazione, formazione e supporto tecnico. Ciò aiuta le realtà con minori competenze IT a entrare nell’ecosistema open source in modo progressivo e, soprattutto, sicuro. Difatti, la piattaforma è qualificata secondo gli standard AgID, garantendo sicurezza, privacy e facilità di integrazione con altri sistemi pubblici, fattori cruciale per la PA.

IA e automazione: guardare al futuro in chiave open source

La strategia nazionale pone anche una forte attenzione alle nuove sfide dell’intelligenza artificiale, la cui adozione verrà supportata da specifiche linee guida. Difatti, l’aggiornamento del Piano Triennale segnala per la prima volta la necessità di supportare l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle PA e di accelerare l’automazione dei servizi per aumentare l’efficienza e la personalizzazione. OpenCity Italia, grazie alla sua struttura aperta e integrabile, permette di rispondere alle prescrizioni normative con semplicità: la piattaforma è già pronta per l’evoluzione verso l’AI e l’automazione, fungendo da base affidabile sulla quale costruire nuovi servizi guidati dai dati e innovazioni future. “Vogliamo portare innovazione nel settore pubblico, con la mentalità di una startup e una grande conoscenza dei bisogni dei cittadini, imprese e funzionari pubblici”, conclude Gabriele Francescotto, CEO e fondatore di OpenCity Labs.

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