Siti web pubblici alla prova dell’usabilità. I dati di Forum PA 2015

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Il Ministero dell’Interno tra le amministrazioni che a #FPA2015 hanno condotto i test semplificati applicando il protocollo eGLU. Verso eGLU 2.1 e Glu-M, passando per Wiki PA.

1 Luglio 2015

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Maria Grazia Loreto

Il Ministero dell’Interno tra le amministrazioni che a #FPA2015 hanno condotto i test semplificati applicando il protocollo eGLU. Verso eGLU 2.1 e Glu-M, passando per Wiki PA.

111 gli utenti, 329 i ‘task’ – o ‘compiti’ – eseguiti, 72% il tasso di successo medio dei task – complessivamente 23 tipologie – portati a termine dai visitatori del Forum PA 2015 che hanno partecipato nei 3 giorni della manifestazione ai test semplificati di usabilità proposti da 7 amministrazioni pubbliche – tra queste il ministero dell’Interno – sui propri siti web nell’ambito del progetto ‘smartsiti’, ideato dal Gruppo di lavoro per l’usabilità (GLU) del dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

I dati aggregati sul progetto sono stati presentati durante il convegno ‘Smart siti. Strumenti e metodi dell’usabilità per le PA online’ organizzato dal GLU, al quale partecipano 40 amministrazioni popolando il ‘Monitor dell’usabilità’, che documenta costantemente quanto e come si lavora per rendere i contenuti dei siti web pubblici sempre più facili da usare, utili ed efficienti.

L’esperienza su Internet del campione è nella maggior parte dei casi alta (76%), la fascia anagrafica che in percentuale è riuscita meglio nei task ha una formazione di livello medio-alto (85% ha un dottorato o un master post-lauream), anagraficamente è compresa in una fascia d’età tra i 30 e i 50. Sull’esito dei task non ha inciso significativamente l’essere o meno dipendenti pubblici, far parte o meno di una organizzazione pubblica.

Le criticità rilevate sui siti testati con la metodologia del protocollo eGLU sono al 66% di tipo redazionale – quindi dipendono da scelte di progettazione, organizzazione e modalità di offerta dei contenuti – mentre il restante 14% è di tipo tecnico.

A essere messi alla prova, infatti, sono stati i siti web, protagonisti gli utenti che partecipando hanno offerto un grosso contributo al lavoro di analisi e continuo aggiornamento dei portali e siti pubblici.

Il portale web del ministero ha condotto 19 test su un campione di utenti composto da dipendenti pubblici e privati, studenti, insegnanti, start up, con una durata media delle sessioni di 30 minuti e un output di dati, suggerimenti, indicazioni, che rappresenta un patrimonio da utilizzare per migliorare i servizi e diventare sempre più ‘a portata di cittadino’.

Tra le altre novità proposte al convegno, l’aggiornamento sullo stato dei lavori del protocollo eGLU 2.1, che sarà pronto a giugno. Si tratta di un’evoluzione della versione 2.0 del protocollo – presentata l’anno scorso sempre al Forum PA – che punta ad affinare i test migliorando le capacità dei redattori-conduttori, per far emergere in modo sempre più preciso dalle osservazioni condotte i problemi dei siti che gestiscono.

Per fare questo è importante conoscere ‘le parole’ dell’usabilità che il GLU, con il progetto di scrittura collaborativa Wiki PA, in collaborazione con Formez e Innovatori PA, sta raccogliendo nel Glossario dell’usabilità: 19 voci già pronte, aperte a integrazioni, e altre 31 in attesa di essere ‘adottate’ e compilate per costruire insieme l’enciclopedia dell’usabilità.

Mettendo sempre l’utente al centro, GLU intercetta il futuro e si evolve. Visto che l’Italia è uno dei Paesi europei dove il traffico web si sta spostando di più sul ‘mobile’ (52.8 milioni di utenti mobile al 2014 secondo dati Cisco), ecco eGLU-M, il protocollo per test di usabilità sui siti web pubblici consultati da device mobile, che approfondisce e adatta la metodologia GLU alla comunicazione multicanale, verso la quale la società del web è già orientata.

In questo sforzo collettivo verso un web delle PA a misura di utente emerge chiaramente l’importanza di un approccio alla progettazione che tenga conto dell’usabilità del prodotto. In questo aiutano le Linee guida basate su un processo di Human-Centred Design, messe a punto proprio per lo studio di bandi di gara ‘giusti’ per futuri siti usabili.

#sipuòfarese l’amministrazione si mette in ascolto, #sipuòfarecon la diffusione delle ‘buone pratiche’, come l’applicazione del protocollo eGLU, e la partecipazione di tutti.

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