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Mobile Payment & eCommerce nella città intelligente

Il mercato del mobile payment in Italia nel 2014 ha raggiunto i 2 miliardi di euro e si prevede che arriverà a 4/5 miliardi di euro entro 2017 con un aumento del 60% l’anno contro il 15% di aumento dell’e-commerce tradizionale.

Questo significa che tutto il settore delle TLC, dei produttori di dispositivi e dei sistemi bancari si sta preparando ad uno stravolgimento in cui grandi player si preparano ad entrare in mercato chiuso e – come spesso è accaduto – a sbaragliare la concorrenza e le prime avvisaglie sono già arrivate con la discesa in campo di Apple, Samsung, Google, Facebook, Amazon, Paypal e molti altri.

Per il sistema economico e produttivo i vantaggi potrebbero essere tanti, dalla migliore tracciabilità del flussi di denaro, ai risparmi per il consumatore finale, all’aumento della concorrenza, fino alla digitalizzazioni di altri strumenti di pagamento tradizionalmente cartacei come i buoni pasto o i coupon prepagati (corrieri espressi, taxi etc).

Il settore pubblico può giocare un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura dei pagamenti digitali, agendo sia sul versante dell’offerta dei servizi (bigliettazione del trasporto pubblico, pagamento dei parcheggi, accesso al car sharing etc.), sia sul lato della regolamentazione con il recepimento della direttiva Pagamenti dell’UE che prevede di sanare elementi di difformità tra gli stati membri; più spazio ai servizi di pagamento da parte dei gestori di TLC; l’istituzione di  nuovi spazi regolamentati per la crescita di servizi per l’e-commerce (ad esempio la PA); dimensione più competitiva alle carte di pagamento.

Il seminario punta a fornire un’overview complessiva ed esempi concreti e ad essere un’occasione di incontro e scambio orizzontale tra amministrazioni, sistema bancario locale ed operatori economici.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/mobile-payment-and-ecommerce-nella-citta-intelligente

Le piattaforme abilitanti: il crowdfunding civico

In che modo lo sforzo di intere comunità per finanziare opere pubbliche e attività di restauro del tessuto urbano e sociale può porre in una relazione virtuosa le sfere del privato, del pubblico e dell’impresa in vista di un bene comune che non si limiti ala supplenza della PA in carenza di risorse? Il crowdfunding nella PA non è che un tassello di un più ampio piano di community management, in cui la "raccolta soldi" può essere strategicamente usata come uno strumento per la creazione e il rafforzamento di comunità. Questo crowdfunding civico aiuta la PA a migliorare la trasparenza e l'interazione, assicurando la profilazione del cittadino attivo, degli attori del territorio e delle loro motivazioni e offrendo una piattaforma di partecipazione pro-attiva fino a facilitare una vera e propria revisione dei processi di design dei servizi. Da questa prospettiva nel laboratorio saranno analizzati best practice e progetti innovativi che – a qualche anno dalla sua emersione – interpretano il fenomeno del crowdfunding civico all’interno di un processo piùampio di empowerment dei cittadini.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/le-piattaforme-abilitanti-il-crowfunding-civico

Geographical Information System: i dati geografici come asset per lo sviluppo dei territori

I dati territoriali sono i più richiesti ed utilizzati tra quelli “liberati” dalla pubblica amministrazione. Attraverso un’analisi corretta di questo tipo di dati si possono infatti ricavare informazioni preziose per la sicurezza e la gestione del territorio, per la pianificazione, per gestione del patrimonio edilizio, naturale e storico-artistico, per la logistica ed i trasporti, per le attività economiche, per la ricerca scientifica nazionale e transfrontaliera e molto altro ancora.

Tra le attività che un’amministrazione pubblica deve realizzare per promuovere lo sviluppo del proprio territorio, dunque, l’organizzazione chiara ed efficace delle informazioni geografiche e la restituzione agli attori del territorio di queste informazioni nel modo più fruibile possibile rappresentano veri e propri doveri istituzionali.

Il seminario vuole essere l’occasione per un confronto diretto tra amministrazioni, aziende e attori della “società attiva” per favorire la contaminazione e lo scambio di informazioni e pratiche tra i territori più avanzati e quelli che stanno partendo in questo momento, anche alla luce degli esiti della consultazione sulle Regole tecniche per la definizione delle specifiche di contenuto dei database geotopografici la cui conclusione è prevista per fine settembre 2015).

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/geographical-information-system-i-dati-geografici-come-asset-per-lo-sviluppo-dei-territori

Intelligent Transportation System: la mobilità delle persone e delle merci nella città intelligente

La mobilità intelligente non è solo quella sostenibile, è anche e soprattutto quella in grado di integrare  telecomunicazioni ed informatica con l’ingegneria dei trasporti, per la pianificazione, progettazione, manutenzione e gestione dei sistemi di trasporto.

Le tecnologie per l’Intelligent Transportation System nascono, infatti, per gestire i problemi causati dalla congestione del traffico attraverso l’integrazione tra le nuove tecniche informatiche per il telemonitoraggio in tempo reale, la simulazione, le reti di comunicazione e nuovi strumenti di connessione tra utenti come i social network e le tecnologie in mobilità.  Gestire la mole di dati che provengono in ogni istante ogni secondo dalle nostre strade e dalle migliaia di veicoli che quotidianamente le percorrono è un compito fondamentale per qualunque metropoli per garantire la sicurezza, la vivibilità, un uso più efficiente delle risorse energetiche, la qualità dell’aria.

Diverse realtà italiane stanno sviluppando sistemi all’avanguardia che utilizzano tecnologie e modalità specifiche per affrontare i problemi singolarmente o in un’ottica integrata. L’impulso, oltre che dalla richiesta dei cittadini di avere territori sempre più a misura d’uomo e medo di automobile, viene anche dalle linee guida della Commissione Europea – recepite anche in Italia attraverso la direttiva del Ministero dei Trasporti (Piano di Azione Nazionale sui Sistemi Intelligenti di Trasporto – ITS del 2014)-  che puntano a creare un mercato unico per l’informazione ed i servizi sui dati del traffico in tempo reale tra tutti i paesi dell’unione; ad aumentare la disponibilità di informazioni e dati, limitando la frammentazione e aumentando la qualità; ottenere informazioni più accurate per meglio governare il traffico e le infrastrutture stradali.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/intelligent-trasportation-system-la-mobilita-delle-persone-e-delle-merci-nella-citta-intelligente

L’Amministrazione digitale: dematerializzare e semplificare i procedimenti e misurare i risultati raggiunti.

Cittadini ed imprese devono poter accedere a tutti i dati, documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale, nonché ottenere una risposta in termini di servizio rapida, uniforme ed efficiente.

Una Pubblica Amministrazione che abbia la volontà di essere in linea con queste aspettative non può che lavorare sulla semplificazione e l’ottimizzazione dei processi per poter garantire un servizio “digitale nativo”, cioè digitale dall’inizio alla fine, senza passaggi intermedi su carta.

Partendo dall’esperienza della Regione Emilia Romagna sarà illustrato come una qualsiasi Amministrazione possa, in modo rapido ed efficace, lavorare per la riprogettazione e l’automazione dei flussi documentali, riconfigurando i procedimenti amministrativi per erogare un servizio interamente digitale.

I risultati in termini di risparmio di tempo e di costo e l’impatto positivo su cittadini e imprese che possono fruire di servizi finalmente digitali, sono elementi che sostengono e danno valore straordinario ad azioni come queste.

Grande evidenza infine alla “logica di risultato”, cioè il successo degli interventi sarà valutato rispetto all’effettivo beneficio per cittadini e imprese, in termini di riduzione dei costi e dei tempi e di eliminazione dell’incertezza nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Le piattaforme della sharing economy: la città condivisa e collaborativa

La sharing economy, nelle sue diverse accezioni, sta atterrando sui territori e in particolare nelle città. Un gran numero di pratiche e nuovi approcci al vivere comune stanno emergendo e si stanno rafforzando, rispondendo a nuove opportunità ma anche a nuovi bisogni. Chi e come governa questo ecosistema non privo di conflittualità? Chi e come lo promuove e lo abilita? A quali condizioni? Quali sono i flussi e le modalità di interazione e scambio per la generazione di valore nelle città in trasformazione? Dall'esperienza di chi ci sta lavorando, da diversi punti di vista e a vario titolo, un laboratorio per dar sostanza e prospettiva operativa a un'esperienza urbana di economia, scambio e socialità che non può essere ignorata. La partecipazione al laboratorio è a numero chiuso. Per partecipare scrivere a redazione@forumpa.it, indicando nell'oggetto "Laboratorio Piattaforme Sharing Economy"  e  motivando il proprio interesse a partecipare.

Il fascicolo sanitario elettronico nel percorso verso la sanità digitale

L’Italia è sotto la media europea per quando riguarda l’adozione del Fascicolo sanitario Elettronico (FSE). Siamo undicesimi tra i Paesi con il SSN, e l’83% dei cittadini non ha mai sentito parlare di FSE (rilevazione Doxa, Politecnico di Milano). Un numero ancora superiore, l’88%, non sa se nella propria Regione è attivo e il 95% dei cittadini non ha mai cercato informazioni sul Fascicolo.

Eppure il FSE è più di altre soluzioni eHealth il vero fattore abilitante della Sanità elettronica, in un’ottica di miglioramento delle prestazioni di assistenza e contenimento dei costi. Strumento di aggregazione e condivisione di dati e documenti sanitari del cittadino, generati in maniera continuativa dai vari soggetti del SSN che lo prendono in cura, il fascicolo sanitario elettronico è in grado di fornire una visione globale e unificata dello stato di salute dell’assistito.

Un ruolo strategico riconosciuto prima dal D.L. 179/2012 e poi ampiamente nel corso della Conferenza delle Regioni del 5 agosto 2014, il cui documento “Agire le agende digitali per la crescita, nella programmazione 2014-2020” ha messo nero su bianco come il FSE sia:

  • driver per digitalizzare tutti i servizi della PA, sfruttando gli standard di interoperabilità e il modello per usarlo come contenitore di tutte le informazioni che riguardano il cittadino, anziché continuare a produrre decine di fascicoli settoriali;
  • driver per lo sviluppo di servizi avanzati pubblici e privati sulle informazioni condivise dal cittadino, comprese tutte le comunicazioni peer to peer medico/paziente;
  • driver per innalzare i livelli di sicurezza e di corretta gestione della privacy.

Ad aprile 2015 l’AgID ha rilasciato le Specifiche tecniche per l’interoperabilità tra i sistemi regionali del Fascicolo Sanitario Elettronico, preparate con il supporto di Veneto Lombardia ed Emilia Romagna, che dovrebbero consentire alle Regioni di iniziare a sviluppare i servizi per l’effettiva interoperabilità del FSE.

Parte da qui il dibattito sul tema di uno sviluppo sistematico dell’innovazione digitale in Sanità, che si svilupperà grazie al supporto di rappresentanti del mondo politico, sanitario ed imprenditoriale.

Le nuove competenze e i nuovi “mestieri” nel mondo dei dati

La gestione, l’analisi e la comunicazione dei dati assume oggi una valenza prioritaria per lo sviluppo di progetti strategicamente mirati sia da parte di aziende private che di Amministrazioni Pubbliche, in questo contesto emerge anche in Italia la necessità di poter contare su figure fortemente professionalizzate. Numerosi poli universitari e centri di ricerca stanno dedicando percorsi specifici alla formazione di Data Scientist capaci di coniugare competenze statistiche, informatiche e manageriali per fornire al top management informazioni e prospettive utili alla delineazione di strategie basate sull’interpretazione della sterminata quantità di dati prodotti dalle interazioni tra persone, tra persone e macchine e tra macchine stesse (IoT, m2m, …). E’ fondamentale che anche gli amministratori locali e i manager pubblici responsabili della definizione e dell’attuazione delle politiche di sviluppo territoriale possano contare sulla collaborazione di professionisti dotati di quelle competenze trasversali che permettano alla struttura di far un buon uso dei dati già in proprio possesso o che devono essere reperiti e interpretati. A questi nuovi skill, di cui ormai nessun decisore può fare a meno, il convegno dedica un approfondimento attraverso un confronto di punti di vista e testimonianze concrete. 
 

Le città metropolitane: la costruzione di piani strategici e le opportunità del PON Metro

Approvato definitivamente dall’Unione Europea a metà luglio il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020 (“PON Metro) è l’insieme delle iniziative ideate nel contesto dell’Agenda urbana europea per le politiche di coesione, per rafforzare il ruolo delle grandi città (e dei territori su cui esse incidono). Con un bilancio di 892 milioni di euro (588 milioni da Fesr e FSE, più 304 milioni dal cofinanziamento nazionale) il Programma punta a raggiungere obiettivi ambiziosi sui temi della coesione territoriale; della cittadinanza digitale; dell’innovazione sociale; della sostenibilità energetica ed ambientale ambientali, puntando soprattutto sull’attivazione di processi inclusivi ed educativi.

In un contesto in cui le città metropolitane stanno iniziando a muovere i primi passi e molti sono ancora i punti da chiarire sulla governance di questi nuovi enti, dall’organizzazione dei Consigli metropolitani al rapporto tra i comuni, fino alla gestione dei servizi e del personale ereditato dalle Province, è indubbio che la maggior parte degli oneri e delle responsabilità sui prossimi bandi sarà in capo ai comuni principali delle aree metropolitane.

In che modo i nuovi organismi si stanno preparando ad assolvere un ruolo che l’Italia e l’Europa gli sta assegnando? Quali sono gli strumenti di progettazione e le competenze a cui possono attingere? In che modo pensano di coinvolgere le imprese e le organizzazioni no profit del territorio che hanno un ruolo importantissimo nella strategia complessiva del PON?  

A queste domanda cercherà di rispondere l’evento che vedrà protagonisti i rappresentanti delle città e dei territori coinvolti, l’Agenzia per la Coesione Territoriale – l’autorità di gestione del PON – le aziende, le organizzazioni della cittadinanza attiva e i rappresentanti della Commissione europea.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/le-citta-metropolitane-la-costruzione-di-piani-strategici-e-le-opportunita-del-pon-metro

Identità personale e integrazione delle basi dei dati: garanzie di efficienza ed esigenze di privacy

Il convegno intende fare il punto sulle opportunità che scaturiscono dalla gestione integrata dei dati delle pubbliche amministrazioni nonchè sulle questioni di sicurezza relative alla gestione dei dati personali. Le amministrazioni e un numero importante di enti pubblici e privati (previdenza, welfare, catasto, fisco, comuni, scuole, Asl, banche, …) dovranno presto garantire l’interoperabilità necessaria per fornire finalmente a cittadini e imprese la possibilità di accedere ai propri servizi in maniera semplice, sicura ed immediata utilizzando un’unica credenziale di accesso. Mettere insieme dati provenienti da amministrazioni ed enti differenti diventa anche una leva fondamentale per il controllo della spesa e per il contrasto all’evasione fiscale, permettendo ad esempio di individuare con puntualità false dichiarazioni e incongruenze. Quali le prospettive e i risultati attesi? Quali gli strumenti a disposizione? Quali le tutele da prevedere?

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/il-diritto-alla-protezione-dei-dati-personali-nella-societa-iperconnessa

 

La città resiliente: raccogliere, condividere ed analizzare i dati per la sicurezza del territorio e dell’ambiente

Cosa rende una città resiliente? Come integrare la dimensione umana con quella tecnologica per costruire sistemi capaci di processare dati e informazioni in maniera rapida e funzionale? Questa è la domanda – guida della sessione di lavoro che raccoglie attorno al tema e alle sue impellenti sfide soggetti istituzionali, tecnici ed esperienze che, su scala differente, hanno dimostrato di saper integrare strumenti di raccolta e analisi per rispondere in maniera efficace a disastri naturali o a eventi di trasformazione radicale per il territorio.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/la-citta-resiliente-raccogliere-condividere-ed-analizzare-i-dati-per-la-sicurezza-del-territorio-e-dellambiente

Data – Commons, dall’informazione all’empowerment dei cittadini

Cosa significa che i dati sono un bene comune? Cosa succede, in termini di govenance, quando l'internet delle cose atterra nelle nostre città e tutti noi, volenti o nolenti, finiamo per immettere e riusare in continuazione dati generati nell'ecosistema urbano? E' necessario disegnare un nuova governance? Continua il lavoro avviato a FORUM PA 2015 sugli strumenti e sulle metodologie della partecipazione ai processi di governo e di creazione di valore pubblico. Stavolta si scende nel dettaglio delle pratiche e delle azioni da intraprendere per far avanzare in concreto il rinnovamento della PA e dell'ecosistema urbano, ciascuno nel proprio territorio e per le proprie competenze, in riferimento a quella che non possiamo non considerare come una vera e propria data revolution.