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Intervento di Valerio Talamo a FORUM PA 2014

Intervento di Giorgio Mattarella a FORUM PA 2014

Intervento di Alessandro Bacci a FORUM PA 2014

La relazione sarà indirizzata ad evidenziare l’importanza del ruolo della dirigenza pubblica nel profondo processo di strutturali riforme che dovrà, a breve, essere attuato nel nostro Paese al fine di consentire il rilancio della pubblica amministrazione italiana.
Infatti, una P.A. più efficiente e al servizio della collettività e della struttura produttiva della nazione necessità di una classe dirigente all’altezza dei cambiamenti che i tempi attuali impongono, e che abbia elevate qualità e capacità professionali e grande motivazione per affrontare tali importanti sfida.
Vanno, pertanto, individuate nuove forme di reclutamento che superino le attuali classiche ed estenuanti procedure concorsuali, consentendo di reperire con la massima tempestività le migliori professionalità esistenti nel mercato del lavoro pubblico e privato
Fondamentale, pertanto, appare la necessità di superare l’attuale frammentazione dei ruoli dirigenziali distinti e separati per ciascun ente, con l’introduzione di un unico ruolo che consenta di ottenere con maggiore rapidità la rotazione e la mobilità dei dirigenti tra amministrazioni ed enti diversi. 
Analogamente, andrà predisposto un nuovo sistema di sviluppo della carriera e di riconoscimento retributivo che sia improntato alla reale valorizzazione delle capacità gestionali dei dirigenti e, soprattutto, fortemente parametrato alla valutazione e misurazione dei risultati effettivamente conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati.
 

Intervento di Giovanni Valotti a FORUM PA 2014

Intervento di Michele Bertola a FORUM PA 2014

Intervento di Gianfranco D’Alessio a FORUM PA 2014

Dirigenti pubblici protagonisti delle riforme

La guida della più complessa e importante organizzazione produttiva del paese deve 
essere affidata ai migliori dirigenti disponibili. Il rilancio della pubblica amministrazione deve  iniziare dalla testa, riformando il sistema di reclutamento, di carriera e misurazione dei  risultati, valorizzando il prestigio di chi è chiamato a ruoli di direzione nell’amministrazione  della cosa pubblica.
Tre le linee d'azione:
  1. L'introduzione del ruolo unico per mettere ordine nelle retribuzioni (oggi spesso eccessive, sperequate e caotiche) e per consentire una reale mobilità tra le amministrazioni, con la rotazione degli incarichi.
  2. Un meccanismo trasparente di attribuzione degli incarichi dirigenziali. Dobbiamo strutturare un sistema trasparente, in cui gli incarichi siano assegnati sulla base di interpelli accessibili all’intero bacino del ruolo, diversamente retribuiti e di natura necessariamente temporanea.
  3. Un mercato della dirigenza pubblica, aperto al contributo di professionalità provenienti dal privato. 

    Il meccanismo in vigore, nato dalla felice intuizione di introdurre temporaneamente professionalità di rilievo nel settore pubblico, si è tramutato in molti casi in uno strumento utilizzato in maniera distorta. Va riportato a un uso virtuoso, dando modo all’amministrazione di ricorrere temporaneamente a soggetti che possano apportare significativi benefici all’amministrazione, attraverso una continua e positiva osmosi tra settore pubblico e settore privato.

Il performance budgeting: condizione per una Spending Review sistematica?

Un’azione di management pubblico in cui le informazioni, ricavate da analisi di settore, diano il quadro dei risultati raggiunti e possano indicare la strada da percorrere per una migliore gestione della spesa, dovrebbe riguardare l’intera spesa delle pubbliche amministrazioni e delle società controllate. Concretamente, come individuare le aree di intervento? Dall’analisi delle serie storiche, dal confronto con realtà internazionali, dall’individuazione di quelle amministrazioni che registrano uscite anomale.

Come ci ricorda il Commissario Cottarelli l’approccio da adottare per una corretta ridefinizione della spesa non può essere definito a priori, al contrario degli obiettivi che invece sono chiari fin dall’inizio: sostenibilità della spesa pubblica; efficienza e efficacia dell’agire pubblico;  ricavo di maggiori risorse che favorire la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro.

I nostri policy makers purtroppo non hanno grande confidenza con questo approccio manageriale: a partire dalla vigente classificazione del bilancio per missioni e programmi, cui sono associati indicatori di performance come guida alla decisione sui programmi di spesa da mantenere, sopprimere o modificare. Tuttavia i programmi e gli indicatori, come attualmente definiti, non rappresentano una base adeguata per una attività di revisione. E’ importante quindi, come afferma lo stesso Cottarelli, prevedere altri tipi di interventi. Ad esempio: l'organizzazione di corsi di formazione per facilitare la diffusione dell'uso di indicatori di e diffondere la metodologia di revisione della spesa anche a livello locale; l'aumento della flessibilità gestionale dei dirigenti pubblici e l'organizzazione di programmi di formazione manageriale; il potenziamento degli strumenti per valutare il grado di soddisfazione da parte degli utenti di servizi pubblici.

Intervento di Pia Marconi a FORUM PA 2014

Gli indicatori di performance nella riforma del Bilancio: verso un’integrazione dei cicli di programmazione?

Performance management e PA italiana: un salto troppo in alto?

La valutazione delle performance

La valutazione delle performance è una sfida che nel corso degli ultimi anni ha visto le amministrazioni italiane impegnate in un intenso lavoro di innovazione. I miglioramenti non mancano ma, a fronte delle molteplici esperienze, diffuse ormai a tutti i livelli di amministrazione, emerge con chiarezza la centralità di un elemento ancora irrisolto: l'integrazione tra ciclo della performance e programmazione economico-finanziaria.
Lo sforzo per  identificare indicatori idonei a rappresentare nella loro complessità i risultati  è troppo isolato rispetto ai processi decisionali in genere e alle scelte di bilancio in particolare. Anche alla luce delle esperienze di altri paesi, il performance budgeting, inteso come quadro di interventi e strumenti per innescare una progressiva focalizzazione del bilancio sui risultati, appare l'occasione per consolidare i progressi di misurazione compiuti finora, strutturare i percorsi di spending review attivati nel corso degli ultimi anni e rafforzare gli strumenti contabili a disposizione delle amministrazioni.