Sicilia laboratorio di innovazione grazie ai fondi di coesione: visione, sostenibilità e partecipazione
La Sicilia cambia volto. Durante l’evento del 3 luglio a Palermo – organizzato nell’ambito del progetto COINS – COhesion INnovation Stories, cofinanziato dall’Unione Europea – istituzioni, università e imprese hanno raccontato come i fondi di coesione europei stiano trasformando la Sicilia. Dalla transizione digitale a quella green, emergono visione strategica, sostenibilità a tutto tondo e una forte partecipazione degli attori territoriali
17 Luglio 2025
Redazione FPA

Foto di David Di Stefano - https://flic.kr/p/2reGUjC
Un laboratorio di futuro. È questo il volto della Sicilia che è emerso il 3 luglio all’Università di Palermo, durante l’evento “Transizione digitale e green. Con le politiche di coesione innoviamo la Sicilia”, appuntamento territoriale parte della campagna #EUStories nell’ambito del progetto COINS – COhesion INnovation Stories, cofinanziato dall’Unione Europea. Un’occasione per toccare con mano il cambiamento concreto che la politica di coesione europea sta generando nei territori.
Nel corso di tre panel tematici — su città intelligenti, transizione ecologica e sanità digitale — è stato raccontato un ecosistema siciliano in movimento. Una regione che, grazie a una visione strategica condivisa, sta costruendo ponti tra innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. A partire da esperienze virtuose: il progetto BloRin, che ha sperimentato l’uso della blockchain per la gestione energetica, la stazione elettrica di Vizzini, snodo per le rinnovabili, e l’infrastruttura digitale per la sanità, sostenuta dai fondi europei.
L’università si è confermata catalizzatore di cambiamento, mentre la Regione Siciliana ha mostrato un approccio sistemico alla programmazione, puntando su ricerca collaborativa, digitalizzazione e capitale umano.
Elemento trasversale a tutte le esperienze è la partecipazione: dei cittadini, coinvolti attivamente nei progetti; delle imprese, partner fondamentali per la realizzazione; delle università, attori chiave nel trasferimento tecnologico e nella formazione di nuove competenze. La sostenibilità, infine, non è intesa solo in chiave ambientale, ma come principio guida economico, sociale e culturale.
Accanto a visione, partecipazione, sostenibilità, le parole d’ordine emerse sono chiare: collaborazione, misurazione e impatto. Insieme, definiscono una nuova traiettoria per le politiche pubbliche: da strumenti di spesa a leve per trasformare i territori. Perché oggi, più che mai, serve una pubblica amministrazione capace non solo di reagire, ma di generare cambiamento.
Un principio ben riassunto dalle parole di Gianni Dominici, Amministratore Delegato di FPA:
“Essere sui territori significa ascoltare, valorizzare, costruire politiche pubbliche a partire dalle esperienze reali. […] Non si tratta solo di adempiere o di rendicontare, ma si tratta di entrare in risonanza con il territorio, fare in modo che questi processi interpretino quelli che sono i bisogni e i problemi del territorio”.
Non più solo adempimenti e rendicontazione, dunque, ma misurazione dell’impatto e comunicazione delle buone pratiche. La sfida? Passare da PA reattive a PA generative, capaci di immaginare e costruire il futuro.
Il commento dei partecipanti
A margine dell’evento, abbiamo raccolto i commenti dei relatori.
“La Sicilia è oggi tra le regioni più digitali d’Italia, grazie anche agli investimenti in banda ultralarga e alla capacità di visione delle politiche di coesione”
Vincenzo Falgares, Dirigente Generale del Dipartimento della Programmazione – Presidenza della Regione Siciliana
“L’università deve essere un punto di connessione tra ricerca, imprese e cittadini. È così che si costruisce innovazione inclusiva”
Maurizio Cellura, Direttore del Centro di Sostenibilità e Transizione Ecologica – Università di Palermo
“Il progetto Coins racconta come la politica di coesione stia cambiando i territori dal basso”
Paolo De Nigris, Project manager Progetto COINS – COhesion INnovation Stories
“Serve un approccio che metta al centro il risultato e semplifichi per i beneficiari”
Maria Orlacchio, Esperta di Politiche di Coesione – Digital360 GOV
“I fondi europei vanno usati per creare valore duraturo, non cattedrali nel deserto”
Dario Cartabellotta, Dirigente Generale Dipartimento delle Attività Produttive – Regione Siciliana
“I nostri studenti sono ambasciatori di sostenibilità. La transizione ecologica si fa con consapevolezza diffusa”
Andrea Pace, Prorettore alla Ricerca, al Trasferimento Tecnologico e ai Rapporti con l’Amministrazione – Università degli Studi di Palermo
“Abbiamo costruito partenariati per portare a Palermo smart mobility, smart grid e servizi innovativi”
Massimo Rizzuto, Dirigente dell’Ufficio Progetti Strategici, PPP e Attrazione investimenti – Comune di Palermo
“Progetti come Blorin funzionano solo se supportati da reti territoriali forti e cittadini coinvolti”
Eleonora Riva Sanseverino, Docente all’Università degli Studi di Palermo e Responsabile Scientifico del progetto BloRin
“La stazione elettrica di Vizzini migliora qualità e sostenibilità del servizio energetico”
Stefano Tosi, Responsabile Agevolazione Investimenti – Terna SpA
“La S3 Sicilia punta su ambiente e innovazione per costruire un ecosistema interconnesso”
Giuseppe Ammavuta, Dirigente Innovazione Tecnologica e Politiche per lo Sviluppo Economico – Regione Siciliana
“La sostenibilità del sistema sanitario si gioca sull’inclusione e sul cambio di modello organizzativo”
Carmela Elita Schillaci,Docente di Principi di Management all’Università di Catania e Founder del centro Innovation Leadership and Healthcare Management
“La digitalizzazione della sanità è un investimento strategico per accessibilità e qualità dei servizi”
Massimiliano Maisano, Dirigente Responsabile del Servizio “Gestione degli investimenti”, Assessorato della Salute – Regione Siciliana
“Misurazione, impatto, collaborazione: sono queste le parole chiave per dare valore ai progetti europei”
Carla Scaramella, Esperta in progettazione e project manager – FPA
L’esperienza siciliana dimostra che i fondi di coesione possono diventare motore di sviluppo sostenibile solo se accompagnati da visione, collaborazione e capacità di misurare l’impatto reale sui territori. L’innovazione, infatti, nasce dal dialogo costante tra pubbliche amministrazioni, mondo della ricerca, imprese e cittadini.