Settembre, mese di nuovi inizi e ripresa per tante attività, è il momento giusto per riprendere anche il tema del lavoro pubblico e fare il punto sulle novità in arrivo. Lo fa Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, nella nuova puntata della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”. Tra i temi della puntata, il nuovo contratto per dirigenti e funzioni centrali, sottoscritto il 29 luglio scorso, e le oltre 9mila assunzioni a tempo indeterminato autorizzate con il DPCM 2025 adottato dal Ministro Zangrillo a inizio agosto
5 Settembre 2025
Redazione FPA
Settembre offre l’occasione per fare il punto su quanto realizzato e sulle sfide che ci attendono. In questa riflessione, Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, e curatore in collaborazione con FPA della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, approfondisce le novità del nuovo contratto dei dirigenti e professionisti delle funzioni centrali e illustra gli obiettivi e i buoni propositi che guideranno i prossimi passi su temi fondamentali come contrattazione, reclutamento e formazione.
Dirigenti e Funzioni centrali: cosa prevede il nuovo contratto
Il nuovo contratto collettivo per l’area delle funzioni centrali, sottoscritto il 29 luglio scorso, segna un passo avanti importante per i dirigenti dei ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali. Un contratto che ha all’interno delle novità importanti: introduce non solo aumenti economici ma anche novità sul fronte delle relazioni sindacali e della valorizzazione delle competenze. Particolare attenzione è data all’age management, con strumenti di mentoring e reverse mentoring utili a favorire la collaborazione tra generazioni e l’adozione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. In attesa della definitiva approvazione, il nuovo contratto punta a rafforzare i diritti e il ruolo dei dirigenti nella PA centrale.
Obiettivi e buoni propositi: contratti, reclutamento, formazione
Riparte la stagione delle trattative: priorità al rinnovo dei contratti, a partire da quello delle funzioni locali, che purtroppo è bloccato, e da quello di “Istruzione e Ricerca”. Tutto ciò mira a realizzare uno dei principi più volte ribaditi dal ministro Zangrillo: garantire continuità e qualità alla contrattazione, anche attraverso assunzioni e programmi formativi mirati allo sviluppo di nuove competenze, in risposta alle sfide della transizione digitale ed ecologica. A tale proposito, il ministro Zangrillo ha emanato, a inizio agosto, un decreto di autorizzazione delle assunzioni di oltre 9.000 unità: si tratta di un fatto di grande rilievo. Assumere implica un’attenzione particolare, da parte delle amministrazioni, al fabbisogno di personale. Cresce pertanto l’attenzione verso le buone pratiche di gestione delle persone, gli strumenti organizzativi flessibili, l’age management, nonché il reclutamento e la formazione, per una pubblica amministrazione sempre più attrattiva.