Martini (Mise): “La nuova legge rafforza il ruolo di Consip, ora la parola ad Agid”

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30 Dicembre 2015

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Enrico Martini, Ministero dello Sviluppo economico

Un elemento centrale delle politiche di razionalizzazione della spesa pubblica riguarda gli interventi in materia di centralizzazione degli acquisti pubblici. Gli interventi contenuti nell’ultima Legge di stabilità sono principalmente finalizzati a rafforzare il ricorso alle convenzioni in vari modi, in primis limitando le deroghe all’obbligo di approvvigionarsi tramite le convenzioni, che vengono disapplicate per il triennio 2017-2019, e alle quali viene comunque imposto un vincolo di prezzo. In particolare, si impone che il prezzo sia inferiore almeno del 10% (e per talune categorie merceologiche almeno al 3%) rispetto ai migliori corrispettivi indicati nelle convenzioni e accordi quadro della Consip.

Viene anche esteso l’ambito dei soggetti obbligati a forme di acquisto centralizzato, con riguardo agli enti di previdenza e alle agenzie fiscali, a tutte le stazioni appaltanti e agli enti locali. L’utilizzo degli strumenti di acquisto e di negoziazione di Consip è allargato anche ai lavori manutentivi.

Si punta anche ad incrementare l’utilizzo dei parametri prezzo-qualità delle convenzioni per gli acquisti pubblici. Il mancato ricorso agli strumenti Consip è infine disincentivato introducendo l’obbligo di motivazione nel caso di acquisti autonomi.

Altre modifiche sono motivate da esigenze di semplificazione, mirando a garantire celerità e tempestività per i piccoli acquisti, oppure di trasparenza.

Per i contratti di acquisto di importo superiore a un milione di euro è prevista la predisposizione, da parte delle amministrazioni pubbliche interessate, di un apposito programma biennale che va comunicato alle strutture e agli uffici preposti al controllo di gestione, nonché pubblicato sul profilo del committente dell’amministrazione e sul sito web dell’Osservatorio dei contratti pubblici. Viene richiesta la comunicazione e la pubblicazione anche di tutti i contratti stipulati in esecuzione del programma biennale e dei suoi aggiornamenti.

E’ stata poi introdotta una specifica disciplina per il riequilibrio, anche con riferimento ai contratti in corso, dei contratti pubblici relativi a servizi e forniture ad esecuzione continuata o periodica stipulati da un soggetto aggregatore, per l’adesione dei singoli soggetti contraenti.

Sempre in materia di razionalizzazione della spesa, infine, si punta a rafforzare l’acquisizione centralizzata di beni e servizi in materia informatica e di connettività, prevedendo che le amministrazioni pubbliche e le società inserite nel conto consolidato della PA debbano approvvigionarsi tramite Consip o soggetti aggregatori. Solo in casi eccezionali, e con autorizzazione motivata dell’organo di vertice amministrativo, possono procedere ad acquisti autonomi. Viene inoltre previsto un Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione, disponendo la definizione, mediante appositi accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni di criteri uniformi per l’acquisto da parte degli enti del Sistema Sanitario Nazionale.

Spetterà all’Agid predisporre il Piano che conterrà, per ciascuna amministrazione o categoria di amministrazioni, l’elenco dei beni e servizi informatici e di connettività e dei relativi costi, suddivisi in spese da sostenere per innovazione e spese per la gestione corrente.

La Consip e i soggetti aggregatori programmeranno gli acquisti di beni e servizi informatici e di connettività, in coerenza con la domanda aggregata del Piano. Saranno poi Agid, Consip e i soggetti aggregatori, sulla base di analisi delle informazioni in loro possesso relative ai contratti di acquisto di beni e servizi in materia informatica, a proporre alle amministrazioni pubbliche misure, anche organizzative e di processo, volte al contenimento della spesa.

Gli stessi soggetti avranno il compito anche di promuovere l’aggregazione della domanda funzionale all’utilizzo degli strumenti messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni secondo la base territoriale di riferimento dei soggetti stessi, che può essere nazionale, regionale o comune a più amministrazioni. Tale disposizione consentirà nei prossimi anni un governo unitario e un maggior coordinamento dell’attuazione dei progetti informatici nella PA, in linea con quanto stabilito dal Codice dell’amministrazione digitale e dall’Agenda digitale italiana.

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