PA green? Non abbastanza, i dipendenti vogliono di più. I risultati del Panel a FORUMPA17

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È dalla PA che può partire la “green revolution”. La strada è
tracciata ma è ancora lunga, come emerge dall’indagine di FPA “pratiche di
consumo sostenibile a lavoro”. I dipendenti pubblici coinvolti nel Panel assegnano infatti un modesto
”5 meno” alle proprie amministrazioni e oltre la metà di loro chiede di puntare
di più sugli acquisti verdi per dare impulso all’economia sostenibile

2 Maggio 2017

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Redazione FPA

Un impegno concreto e deciso per la sostenibilità: lo chiedono i dipendenti pubblici alle loro amministrazioni, giudicando ancora insufficienti le politiche nel settore. È’ dalla Pa infatti che potrebbe partire la “green revolution”. Questo il quadro che emerge dall’indagine di FPA “pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, che ha interpellato un panel di circa 700 dipendenti pubblici (e 100 privati) interrogandoli su quanto siano “green” le loro organizzazioni e quanto sostenibili le proprie scelte di consumo sul luogo di lavoro . L’indagine completa sarà presentata a FORUM PA 2017 (Roma Convention Center “La Nuvola”, 23-25 maggio).

I dipendenti pubblici assegnano un voto medio pari a 4,9 (in una scala da 1 a 10) alla sostenibilità delle Pubbliche Amministrazioni. Tra i vari enti, le Regioni ottengono il risultato migliore, ma comunque al di sotto della sufficienza, con una valutazione media di 5,3. Proprio a queste, il PAN Green Public Procurement (il Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione) assegna un ruolo strategico imponendo di includere gli appalti verdi e sostenibili nella normativa regionale e di settore, oltre che nei programmi di spesa.

“Il passaggio a un’economia sostenibile richiede un salto culturale forte – commenta Gianni Dominici, Direttore di FPA -. Da un lato è necessario dotare le pubbliche amministrazioni di competenze e strumenti adeguati, dall’altro ne va rafforzato il ruolo propulsivo e di sensibilizzazione rispetto alle scelte di consumo e produzione di cittadini e imprese, primi fra tutti i propri dipendenti. 14 occupati su 100 in Italia sono impiegati pubblici con proprie abitudini di consumo nell’attività lavorativa quotidiana. Se le amministrazioni saranno trainanti nel promuovere e incentivare i comportamenti sostenibili nei luoghi di lavoro, proprio dal settore pubblico potrà venire la ‘green revolution’”.

I primi passi del green public procurement

Secondo i dipendenti pubblici le PA italiane stanno muovendo i primi passi verso la definizione di proprie politiche di Green Public Procurement. Il 14,1% dichiara che (secondo quanto in propria conoscenza) la propria amministrazione ha già introdotto i CAM (Criteri Ambientali Minimi) nelle proprie procedure d’acquisto. Per il 12,5% l’amministrazione ha provveduto all’individuazione dei prodotti e servizi ai quali applicarli Mentre sono ancora molto poche quelle che hanno formalizzato la politica degli acquisti sostenibili (9,3%) che hanno organizzato iniziative di informazione e formazione al personale sulla sostenibilità (9,3%) che provvedono al monitoraggio degli acquisti verdi effettuati (7,4%) e soprattutto quelle che hanno definito chiaramente gli obiettivi e i target da raggiungere (6,7%). “È chiaro che questi numeri devono essere ben diversi per far sì che la “green revolution” abbia luogo nel nostro paese e sia trainata dalle Pubbliche amministrazioni – commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -. Per questo secondo il Panel dell’indagine di FPA una PA dovrebbe stabilire una propria strategia e dei propri obiettivi rispetto agli acquisti verdi”.

Il gpp come leva per lo sviluppo sostenibile

Nelle opinioni degli intervistati quella del Green Public Procurement non è tanto un’occasione per far risparmiare (individuata dal 5,5% degli intervistati), né solo uno strumento per diminuire l’impatto sull’ambiente dei consumi pubblici (34,4%), ma è soprattutto la miccia per dare impulso ad un’economia e ad una crescita sostenibile come individua oltre metà del campione.

In ragione di questo obiettivo il ruolo della PA non può essere ridotto a quello di “consumatore responsabile”, ma deve essere letto come propulsore di nuovi modi di consumare e produrre. Cosa c’è da fare? Secondo gli intervistati oltre a rispettare gli obblighi di legge, le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero mettere in campo iniziative educative e di sensibilizzazione rispetto a tutto il personale (82,7%).


I risultati completi dell’indagine verranno presentati a FORUM PA 2017

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